Indipendentemente dagli specifici reati commessi, il reato più grande che è andato in scena ieri è il servilismo della Regione, dell'Arpa ai diktat dei Riva.
Le intercettazioni telefoniche, alcune fatte sentire durante il processo, l'apparato tecnico messo in piedi in aula con l'uso anche di slide dall'avvocato di Vendola, tutto volto a dimostrare l'innocenza di Vendola, non hanno comunque potuto nascondere l'humus complice, a volte confidenziale/amicale ma nella maggiorparte dei casi "da predellino", che vigeva nei rapporti con Archinà e i Riva.
Le stesse intercettazioni hanno mostrato come i Riva trattassero a "pesci in faccia" funzionari della Regione, attaccandoli, offendendoli, imponendo ad Archinà di attivarsi immediatamente affinchè la Regione eseguisse solo i loro interessi, ecc.; e nello stesso tempo hanno mostrato lo squallido atteggiamento succube di coloro che, invece, avrebbe dovuto salvaguardare la salute degli abitanti di Taranto e degli operai.
Invece in questo sistema al servizio dei padroni, dei potenti, dobbiamo assistere alla oscena situazione di un Vendola, di un assessore regionale, Nicastro (per cui il PM ha chiesto ieri 10 mesi per favoreggiamento) che mentre in un'aula del Tribunale di Taranto sono sul banco degli imputati, a Bari continuano a stare nei loro posti.
Ma l'arroganza dei Riva è andata in scena anche ieri. L'Avvocato Annicchiarico, difensore dei Riva, presentando un certificato di malattia (?) ha tentato di far spostare tutto il processo a data da destinare... cercando con questi mezzucci già di far allungare i tempi del processo.
Per fortuna, la sua richiesta è stata respinta dal Gup.
Un altro breve, ma tragicomico spettacolo ieri lo ha dato anche l'avvocato di Bruno Ferrante, ex presidente dell'Ilva.
Questi ha fondato la sua difesa prima di tutto su un falso, dicendo che Ferrante ha ricoperto l'incarico solo per venti giorni; falso! E' stato da luglio del 2012 ai primi di marzo del 2013.
Secondo, facendo incredibili dichiarazioni della serie: Ferrante non sapeva nulla, i Riva non gli dicevano nulla, non aveva conoscenza della problematica della copertura dei parchi minerali, Ferrante non ha compiuto alcun atto di gestione, non ha deliberato nulla (allora, che ci stava a fare?), era responsabile solo degli impianti non sotto sequestro... e così via.
Della serie: un pupazzo di Riva messo lì, con tanto di soldi per non fare nulla...!
Che questo in parte sia vero, non vuol dire che Ferrante non abbia fatto eccome la sua parte per difendere gli interessi dei Riva contro gli operai e la popolazione.
Ma soprattutto, e gli operai non dimenticano!, durante la presenza di Bruno Ferrante sono morti/uccisi gli operai, Claudio Marsella, Francesco Zaccaria, Ciro Moccia!!
E allora, maledetti?!
"A inizio estate 2012 avviene il cambio tattico del gruppo dirigente in Ilva, con la nomina di Bruno Ferrante a cui corrisponde a una posizione più interlocutoria verso la magistratura e le Istituzioni". "Riva opera questi cambiamenti per coprire le spalle sue e del suo gruppo dirigente, per mettersi al riparo dalle inchieste della magistratura. Mette alla direzione dei prestanome, quali questo ex prefetto ed ex candidato sindaco di Milano del PD Ferrante, che sa di siderurgia meno dell'ultimo operaio, una sorta di 'pupo di pezza' che serve per interloquire con Governo, Regione, ecc. per smorzare i danni e ottenerne i vantaggi politici ed economici a sostegno del padrone".
"Questo cambio ha un effetto verso le Istituzioni sia locali che nazionali che sempre più cominciano a parlare dell'Ilva come una sorta di “istituzione oggettiva”, in cui non ci sono responsabilità di Riva, ma c'è solo la grande fabbrica e le sue implicazioni a livello di economia nazionale e internazionale".
"Ferrante pone la continuità della produzione come condizione assolutamente necessaria e indispensabile per mettere altri soldi per la messa a norma dell’area a caldo. Il discorso che sorregge questo è spudoratamente padronale. Dice in sostanza Ferrante: l'azienda deve fare profitti, altri profitti, se volete che metto soldi in più; quindi, o voi me li lasciate fare mantenendo sostanzialmente la stessa produzione o niente soldi"
"L'azienda in risposta alla mancata commercializzazione dei prodotti, ha la via facile di aumentare giorno per giorno i numeri degli operai in cassintegrazione, si è arrivati a 2600 (chi offre di più?), come se fossero pezzi per ora inservibili da mettere da parte e non persone; ha ripreso a minacciare il mancato pagamento degli stipendi, dal prossimo del 12 di febbraio. Nello stesso tempo fa trovare agli operai in cig i cancelli della LORO fabbrica sbarrati, o improvvisamente i tesserini bloccati (come alla Semat), una forma odiosa per affermare la SUA "proprietà", contro i veri produttori della fabbrica.
Riva e Ferrante ricattano, fanno uscire "voci" su prossimi avvii di licenziamenti (e chiaramente siamo sempre nell'ordine di migliaia), di scorpori di reparti, di trasferimento in altri paesi esteri, ecc.. Alimentano attesa e forte preoccupazione. Non si sa mai esattamente quanto ci sia di vero e quanto di uso politico per aumentare la pressione verso il governo, le istituzioni perchè si muovano in fretta e pesantemente contro la magistratura per imporre il diktat del decreto salva-Riva. Le stesse alte grida sul fermo dei prodotti non sta esattamente come la raccontano, visto - come dicono gli operai - che i coils continuano a partire verso Genova".
Riva e Ferrante ricattano, fanno uscire "voci" su prossimi avvii di licenziamenti (e chiaramente siamo sempre nell'ordine di migliaia), di scorpori di reparti, di trasferimento in altri paesi esteri, ecc.. Alimentano attesa e forte preoccupazione. Non si sa mai esattamente quanto ci sia di vero e quanto di uso politico per aumentare la pressione verso il governo, le istituzioni perchè si muovano in fretta e pesantemente contro la magistratura per imporre il diktat del decreto salva-Riva. Le stesse alte grida sul fermo dei prodotti non sta esattamente come la raccontano, visto - come dicono gli operai - che i coils continuano a partire verso Genova".
"E' una falsa giustificazione quella dichiarata da Ferrante per cui: se non c'è il dissequestro, se non torna nella piena disponibilità degli impianti, non può intervenire per attuare le prescrizioni dell'Aia".
Circa un centinaio di operai dei cassintegrati del TNA1 e anche di altri reparti hanno assediato questa mattina la portineria della Direzione Ilva. I lavoratori volevano incontrare direttamente la direzione per chiedere il loro immediato rientro in fabbrica, dato che non lavorano in maniera continuativa praticamente dal 2008, e sono ora in cig a zero ore da almeno 2 mesi, con abbassamento netto del salario. Ferrante aveva detto che i lavoratori sarebbero stati ricollocati in altri reparti, ma finora non è avvenuto, e non sono stati ricollocati neanche al TNA2 che invece continua ad operare".
"Ferrante mentre rilascia interviste di buoni propositi continua ad immettere nell'aria come prima polveri sottili e scarichi altamente nocivi; dice di voler anche rispettare le prescrizioni della giud. Todisco ma intanto fa gli interventi secondo i suoi piani (e quelli di Governo e Regione) – vedi la questione dei parchi minerali che la prescrizione parla di copertura e l'Ilva sta per intervenire invece con la costruzione al alte barriere e la irrogazione con un sostanza gelatinosa (una vera sciocchezza, come dicono gli stessi operai), ecc."
"...continua il contrasto tra le disposizioni della magistratura e l’azione del pres. dell’Ilva Ferrante... Infatti, per la Procura i parchi che occupano 78 ettari – come se fossero 70 campi di calcio - devono essere coperti integralmente e in funzione di questo ha imposto la sospensione del carico di materie prime, autorizzando solo un modesto scarico per il funzionamento dell’altoforno, poi il blocco sarà totale per ridurre i cumuli stoccati in attesa della soluzione definitiva, le eventuali deroghe dovranno avere l’autorizzazione dei custodi giudiziari. L’Ilva, invece, dal 10 settembre vuole solo attuare un sistema di bagnatura 24h su 24, con incremento della turnistica, passando dai 14 ai 21 turni settimanali, bagnatura che oltre ad essere assolutamente insufficiente e inefficace per il carico e scarico di minerale, può peggiorare la situazione, con l’infiltrazione nel terreno dell’acqua piena di minerali".
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