sabato 11 aprile 2015

pc 11 aprile - La "crescita" del moderno fascista Renzi è solo crescita dell'oppressione delle masse popolari...

Renzi, il fanfarone moderno fascista attualmente al governo in Italia, spara cifre a caso sullo stato economico del paese, cifre relativa alla “crescita” e che dovrebbero stimolare la “ripresa”, con relativo contorno della famosa luce in fondo al tunnel, ma viene smentito continuamente dai dati ufficiali dello stesso Istat, l’Istituto di Statistica dello Stato, e dai dati a livello internazionale, addirittura del Fondo Monetario Internazionale che nelle vesti del suo attuale presidente Christine Lagarde smorza ogni volontaristico entusiasmo di Renzi, Padoan, Gutgeld ecc. ecc.

In questo articolo vediamo i dati internazionali come riportati in un articolo del Sole24Ore del 7 aprile scorso (le sottolineature sono nostre); il giornalista esordisce così: “C’è uno scenario di crescita poco rassicurante davanti a noi, uno scenario che non prevede un ritorno a tassi soddisfacenti da qui ai prossimi anni o un ritorno a forti tassi di occupazione”, analisi contenuta “in uno studio del World Economic Outlook, il documento previsionale del Fondo Monetario Internazionale”.

I dati parlano chiaro dice il giornalista: “… un declino degli investimenti privati e dell’occupazione, si legge, hanno tagliato il tasso di crescita media nel periodo 2008/2014 all’1,3%, quasi 50 punti base più basso rispetto ai tassi medi nel periodo precedente al 2008 … Questa situazione renderà più difficile l’abbattimento del debito sia pubblico che privato e il controllo dei disavanzi.” Proprio quello che Renzi dice di poter “controllare”!

Ciò che tiene a sottolineare il giornalista è che non si tratta di una novità perché “ci eravamo abituati alla prospettiva di un periodo lungo di crescita magra.” La vera novità nel documento starebbe nella posizione della Lagarde che sottolinea lo “spaccato strutturale oltre che numerico all’involuzione delle dinamiche di crescita e per dare l’unico messaggio su cui tutti sembrano trovarsi d’accordo: i tassi di interesse resteranno bassi, anzi vicini allo zero per un periodo ancora lungo.

Le “difficoltà strutturali” che affliggono sia i paesi industrializzati (e cioè i paesi imperialisti) che quelli “emergenti” (e cioè quelli oppressi dall’imperialismo) sarebbero, secondo il Fondo Monetario Internazionale: “l’invecchiamento della popolazione, una caduta della produttività e una deflazione generalizzata. La combinazione è preoccupante, è nuova sul piano globale e non presenta vie d’uscita immediate se non quella che anticipa appunto un persistere dei tassi di interesse su livelli molto bassi per un periodo continuato.”

Quindi Renzi quando parla di crescita dice bugie. La “crescita” non c’è, e su questo il Fondo Monetario ha sempre e solo una ricetta: invita tutti i paesi a continuare con le “riforme economiche strutturali” (“mercato del lavoro”, salari, pensioni, spesa sociale, privatizzazioni…) che per il proletariato da sempre significano più sfruttamento, perdita di diritti e peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro… e a questo invito il moderno fascista Renzi risponde come un buon soldatino della borghesia nazionale e internazionale.

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