venerdì 10 aprile 2015

pc 10 aprile - Ad essere "preoccupati" ma determinati a non farci intimidire, siamo Noi: lavoratori, immigrati, studenti, donne e tutti quelli che lottano per i diritti, che sappiamo che questo Stato tortura e premia i torturatori. Contra la caccia alle streghe del governo

Expo, Alfano: prevenire il rischio no-global. «Ci sono segnali, massima allerta»
Il ministro dell'Interno: "L'area No Global da sempre riserva attenzione ai grandi eventi, abbiamo informazioni che ci impongono di tenere alta la guardia"
di Sandro Neri


Milano, 9 aprile 2015 - Un rischio c’è, e arriva dalla galassia no global. «I movimenti hanno già inviato segnali in questo senso», rivela Angelino Alfano. Il ministro dell’Interno sarà oggi a Milano, per presiedere il Comitato sull’ordine e la sicurezza dedicato alle misure da prendere a tutela dell’Expo 2015. Un evento, sottolinea Alfano, «che è una vetrina internazionale e per questo è possibile che qualcuno voglia approfittarne».
Teme una sortita dei no global?
«Quello dei no global è un mondo che riserva sempre particolare attenzione ai grandi eventi. L’abbiamo visto in vari episodi accaduti all’estero. E le informazioni in nostro possesso ci impongono di tenere alta la guardia».
Le tensioni sullo scacchiere internazionale possono costituire un problema serio?
«Oggi qualsiasi situazione di crisi internazionale ha ricadute sul nostro Paese. L’Italia ha un ruolo importante, sia in seno all’Europa che alla Nato. Dobbiamo prestare la massima vigilanza».
Che strategie state mettendo in campo?
«Abbiamo potenziato il sistema informativo, a livello interno e internazionale. Durante il semestre di presidenza italiana all’Ue abbiamo predisposto una task force per prevenire le minacce terroristiche. E stiamo presidiando gli obiettivi sensibili con i militari di Strade Sicure. Inoltre, altri 600 uomini stanno per arrivare a Milano, nel rispetto dei tempi previsti, anche per presidiare l’area del sito espositivo dell’Expo».
C’è un problema di risorse per garantire la massima sicurezza a un evento di queste dimensioni?
«Le risorse a disposizione sono sufficienti a garantire i servizi e le attività che erano stati programmati. A Milano, nel vertice previsto in Prefettura, vedremo se c’è bisogno di altro».
C’è un raccordo con le polizie dei Pesi ospiti?
«Certamente. Da tempo lavorano i canali della cooperazione internazionale di polizia, anche con i Paesi di maggiore interesse. A giorni verrà aperta la sala operativa internazionale, che vedrà le nostre forze di polizia impegnate fianco a fianco con quelle di nazioni straniere».
Lei verrà all’Expo di Milano?
«Certamente. Verrò e spero veramente, quel giorno, di poter dire che l’evento si è svolto in grande sicurezza».
Pensa che l’Expo possa rappresentare davvero un momento di ripartenza per il Paese?
«È un evento mondiale e può accompagnare la ripresa. Il calo del prezzo del petrolio, il cambio euro- dollaro stanno già sostenendo la ripresa, insieme alle scelte di politica economica e di riforme adottate dal governo. Adesso c’è da cogliere appieno questa occasione, mostrando una vetrina pulita, senza gli schizzi di fango della corruzione e delle infiltrazioni della criminalià».
Lei è stato un sostenitore dei protocolli Expo Mafia Free: che bilancio dà di quest’esperienza?
«Il bilancio sta nelle decine di interdittive firmate dal prefetto di Milano. Hanno costituito un grande lavoro di prevenzione delle infiltrazioni mafiose».
Ministro, un’ultima domanda: l’Expo porterà 20 milioni di visitatori e delegazioni da oltre 140 Paesi, si sente sotto pressione?
«La sfida è impegnativa, ma l’Italia ha le carte in regola per vincerla. Al Viminale siamo sempre sotto pressione. La struttura opera 24 ore al giorno, con un livello di impegno sempre al massimo».

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