25 Aprile in Piazza Santo Spirito
Alle 17 CORTEO fino a Piazza Tasso e ritorno in S. Spirito
Al ritorno i canti del MENESTRELLOA seguire
CENA in piazza e CONCERTO con IVANOSKA e BANDA K100
ORA E SEMPRE
RESISTENZA!
A 70 anni di distanza dal 25 Aprile 1945, le ragioni che portarono i partigiani a prendere le armi sono più attuali che mai. Durante la Resistenza gran parte delle formazioni partigiane affrontavano fascisti e nazisti armi in pugno non solo per farla finita con ladittatura, ma per
un mondo libero da ingiustizia, sfruttamento e guerra. La loro era una battaglia contro i padroni non meno che contro i loro tirapiedi fascisti. Oggi affrontiamo gli stessi nemici. I padroni che approfittano della crisi per sfruttarci sempre di più,e ci minacciano o ci licenziano se lottiamo per i nostri diritti. Il governo Renzi che, come tutti quelli che si sono succeduti nei decenni, attacca le condizioni di vita e di lavoro di operai,pensionati, disoccupati, studenti con controriforme come il Jobs act o la cosiddetta "buona scuola", con il piano casa, i tagli alla sanità, le grandi opere. Le forze della repressione, sempre pronte a colpire con denunce, arresti, processi chi si oppone a tutto questo. E infine i fascisti, che mai sono scomparsi dal panorama politico di questo paese, e dal 1945 hanno continuato ad occupare posti chiave nello Stato, dalla magistratura, alla polizia, all'esercito, coprendo le bombe, gli omicidi, le aggressioni deglisquadristi che mai sono cessate contro lavoratori, migranti e antifascisti. Il compito che i fascisti sono chiamati oggi a svolgere dal capitale è di dividere le classi popolari, fomentando l'odio contro l'immigrato con parole d'ordine populiste e razziste, e scatenando così una guerra tra poveri, mentre non una parola viene spesa contro chi sfrutta o delocalizza all'estero, contro le aggressioni militari e il saccheggio delle risorse che spingono migliaia di proletari ad emigrare. Ricordiamo che proprio in questa città il fascista Casseri, militante di Casapound, ha messo in pratica le sue idee razziste uccidendo due lavoratori senegalesi e ferendone gravemente un terzo. E ora Casapound sta cercando di mantenere aperta una sede a Coverciano, camuffata da libreria, la cui presenza è stata chiaramente rifiutata dal quartiere. La questura ha risposto alla
A 70 anni di distanza dal 25 Aprile 1945, le ragioni che portarono i partigiani a prendere le armi sono più attuali che mai. Durante la Resistenza gran parte delle formazioni partigiane affrontavano fascisti e nazisti armi in pugno non solo per farla finita con ladittatura, ma per
un mondo libero da ingiustizia, sfruttamento e guerra. La loro era una battaglia contro i padroni non meno che contro i loro tirapiedi fascisti. Oggi affrontiamo gli stessi nemici. I padroni che approfittano della crisi per sfruttarci sempre di più,e ci minacciano o ci licenziano se lottiamo per i nostri diritti. Il governo Renzi che, come tutti quelli che si sono succeduti nei decenni, attacca le condizioni di vita e di lavoro di operai,pensionati, disoccupati, studenti con controriforme come il Jobs act o la cosiddetta "buona scuola", con il piano casa, i tagli alla sanità, le grandi opere. Le forze della repressione, sempre pronte a colpire con denunce, arresti, processi chi si oppone a tutto questo. E infine i fascisti, che mai sono scomparsi dal panorama politico di questo paese, e dal 1945 hanno continuato ad occupare posti chiave nello Stato, dalla magistratura, alla polizia, all'esercito, coprendo le bombe, gli omicidi, le aggressioni deglisquadristi che mai sono cessate contro lavoratori, migranti e antifascisti. Il compito che i fascisti sono chiamati oggi a svolgere dal capitale è di dividere le classi popolari, fomentando l'odio contro l'immigrato con parole d'ordine populiste e razziste, e scatenando così una guerra tra poveri, mentre non una parola viene spesa contro chi sfrutta o delocalizza all'estero, contro le aggressioni militari e il saccheggio delle risorse che spingono migliaia di proletari ad emigrare. Ricordiamo che proprio in questa città il fascista Casseri, militante di Casapound, ha messo in pratica le sue idee razziste uccidendo due lavoratori senegalesi e ferendone gravemente un terzo. E ora Casapound sta cercando di mantenere aperta una sede a Coverciano, camuffata da libreria, la cui presenza è stata chiaramente rifiutata dal quartiere. La questura ha risposto alla
mobilitazione antifascista prima proteggendo notte
e giorno la sede e militarizzando il quartiere, e poi con le denunce contro
gli antifascisti.
I fascisti alzano il tiro anche perché si sentono legittimati da decenni di propaganda revisionista e dalla sistematica diffamazione della Resistenza alimentata da tutti i partiti istituzionali. In particolare Casapound cerca oggi una piena agibilità istituzionale attraverso l'alleanza elettorale con la Lega di Salvini. Non si può negare il diritto di parola a chi si presenta alle elezioni, dicono istituzioni e giornalisti, e così la "libertà di espressione" dovrebbe diventare, secondo questi soggetti, lo scudo per far circolare liberamente nei quartieri popolari la propaganda fascista di Lega, Forza Nuova, Casapound, e per coprire le loro azioni squadriste.
Secondo le istituzioni chi si oppone ai razzisti si pone contro la legalità, e questo non può meravigliarci perché la legge è sempre e soltanto uno strumento nelle mani delle classi dominanti. L'unico antifascismo che conosciamo, e l'unico che realmente produce risultati, è quello quotidiano, vissuto nei quartieri, che non conosce deleghe. Un antifascismo che non ha nulla a che spartire con chi nel giorno della Liberazione vorrebbe provocatoriamente sfilare a Milano accanto agli oppressori del popolo palestinese, sotto le bandiere sioniste responsabili dei massacri di Gaza; né con chi, dal governo e dall'opposizione, promuove e sostiene le aggressioni militari in Siria, Libia, come già in Jugoslavia, e appoggia i gruppi nazisti in Ucraina. Per questo il nostro 25 Aprile non avrà nulla di rituale, ma sarà una giornata di solidarietà militante verso tutti gli antifascisti, e in particolare Emilio, del centro sociale Dordoni di Cremona, gravemente ferito dagli squadristi di Casapound, e sarà una giornata di mobilitazione anticapitalista, perché la Liberazione arriverà veramente solo quando gli ideali sociali che hanno guidato la Resistenza saranno realizzati e lo sfruttamento cancellato definitivamente dalla Storia.
I fascisti alzano il tiro anche perché si sentono legittimati da decenni di propaganda revisionista e dalla sistematica diffamazione della Resistenza alimentata da tutti i partiti istituzionali. In particolare Casapound cerca oggi una piena agibilità istituzionale attraverso l'alleanza elettorale con la Lega di Salvini. Non si può negare il diritto di parola a chi si presenta alle elezioni, dicono istituzioni e giornalisti, e così la "libertà di espressione" dovrebbe diventare, secondo questi soggetti, lo scudo per far circolare liberamente nei quartieri popolari la propaganda fascista di Lega, Forza Nuova, Casapound, e per coprire le loro azioni squadriste.
Secondo le istituzioni chi si oppone ai razzisti si pone contro la legalità, e questo non può meravigliarci perché la legge è sempre e soltanto uno strumento nelle mani delle classi dominanti. L'unico antifascismo che conosciamo, e l'unico che realmente produce risultati, è quello quotidiano, vissuto nei quartieri, che non conosce deleghe. Un antifascismo che non ha nulla a che spartire con chi nel giorno della Liberazione vorrebbe provocatoriamente sfilare a Milano accanto agli oppressori del popolo palestinese, sotto le bandiere sioniste responsabili dei massacri di Gaza; né con chi, dal governo e dall'opposizione, promuove e sostiene le aggressioni militari in Siria, Libia, come già in Jugoslavia, e appoggia i gruppi nazisti in Ucraina. Per questo il nostro 25 Aprile non avrà nulla di rituale, ma sarà una giornata di solidarietà militante verso tutti gli antifascisti, e in particolare Emilio, del centro sociale Dordoni di Cremona, gravemente ferito dagli squadristi di Casapound, e sarà una giornata di mobilitazione anticapitalista, perché la Liberazione arriverà veramente solo quando gli ideali sociali che hanno guidato la Resistenza saranno realizzati e lo sfruttamento cancellato definitivamente dalla Storia.
I Carnefici
di Daniele Biacchessi
Libreria Majakovskij@Cpa Fi Sud
Via di Villamagna 27/a - Firenze
Autobus 8-23-31-32-80
La 16° divisione di fanteria delle Waffen SS arriva ad Anzio nel maggio del 1944 e comincia a risalire verso nord. E’ stata costituita nell’ottobre del 1943 in seguito allo «stato d’eccezione» dichiarato per combattere i partigiani: i soldati della 16. SS-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS hanno mandato di usare la massima durezza nella persecuzione dei «banditi» e di non risparmiare i civili. Inizia così il martirio di centinaia di vecchi, donne e bambini nei paesi dell’Appennino fra Toscana ed Emilia. A Sant’Anna di Stazzema, Bardine, Vinca, Casaglia, Marzabotto il beffardo suono di un organetto annuncia l’arrivo dei militari della divisione assassina. Una storia di guerra e di orrore che un nonno , scampato alla strage di Marzabotto, racconta al nipote seguendo passo a passo la marcia dei criminali nazisti e le ultime ore dei compaesani falcidiati nelle loro case e nelle stalle incendiate. Una narrazione che rende la memoria viva, palpitante, straziante
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