Italia: operazione contro gruppo fascista clandestino, 14 arresti
- Luca Fiore
- contropiano
Gli arresti e le perquisizioni sono stati compiuti a L'Aquila, Montesilvano, Chieti, Ascoli Piceno, Milano, Torino, Gorizia, Padova, Udine, La Spezia, Venezia, Napoli, Roma, Varese, Como, Modena, Palermo e Pavia.
A firmare il provvedimento è stato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di L'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, a seguito di un'inchiesta realizzata dalla procura distrettuale antimafia dell'Aquila nei confronti di un'associazione clandestina denominata "Avanguardia Ordinovista" che, "richiamandosi agli ideali del disciolto movimento politico neofascista "Ordine Nuovo" e ponendosi in continuità con l'eversione nera degli anni '70, progettava azioni violente al fine di sovvertire l'ordine democratico dello Stato".
L’accusa nei confronti degli arrestati e degli indagati è di associazione terroristica finalizzata all’incitamento alla discriminazione per motivi razziali, etnici o religiosi, associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico. L’organizzazione, secondo gli inquirenti, progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali, tentando di reperire armi attraverso rapine o sul mercato internazionale.
Nei progetti del gruppo clandestino, affermano gli inquirenti, uccidere alcuni politici "senza scorta" con un'azione simultanea, far saltare le sedi di Equitalia con il personale dentro, piazzare bombe nelle stazioni ferroviarie, nelle prefetture e nelle questure.
I componenti del gruppo terroristico attivi in Abruzzo, dove l'inchiesta è partita, progettavano di uccidere Pierferdinando Casini e Gianni Chiodi (presidente della Regione per il centrodestra).
In particolare, le indagini rilevano come il gruppo, guidato da Stefano Manni (uno dei leader del gruppo ed ex carabiniere) avesse elaborato un piano volto a "minare la stabilità sociale attraverso il compimento di atti violenti nei confronti di obiettivi istituzionali quali Prefetture, Questure e Uffici di Equitalia e previsto, in un secondo momento, di partecipare alle elezioni politiche con un proprio partito".
Tra le pratiche del gruppo, attraverso il web e soprattutto i social network, la diffusione di notizie false e l'incitamento all'odio nei confronti degli immigrati additati come responsabili di numerosi problemi sociali.
Il gruppo aveva avviato la ricerca di armi per la realizzazione degli scopi eversivi, recuperandone alcune sotterrate dopo l'ultima guerra mondiale, acquistandone altre in Slovenia tramite contatti locali o approvvigionandosi con una rapina, già pianificata, di armi detenute da un collezionista.
Tra gli indagati compare anche una vecchia conoscenza del neofascismo italiano, l'anziano Rutilio Sermonti, già ex di "Ordine Nuovo" e oggi legato a Forza Nuova, considerato una delle figure più note nel panorama degli "intellettuali di estrema destra".Il “Movimento politico ordine nuovo” è stata un’organizzazione neofascista – con tratti ideologici ispirati al nazismo - fondata nel 1969 da Clemente Graziani e Pierluigi Concutelli il cui simbolo era un'ascia bipenne nera all'interno di un cerchio bianco su sfondo rosso (di fatto quella del III Reich hitleriano modificata).
Strettissime le sue relazioni con i servizi segreti e i carabinieri che la resero protagonista della strategia delle stragi da Piazza Fontana in poi. Ordine Nuovo venne sciolto per "ricostituzione del disciolto partito fascista" nel 1973 dal ministro dell’interno Paolo Emilio Taviani, un uomo di Gladio ma contrario a trasformare la guerra fredda in guerra civile sul fronte interno.
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