domenica 21 dicembre 2014

pc 21 dicembre - Cacciare il bastardo Salvini ovunque! Sabato 20 Dicembre 2014 Torino: rifugiati e antirazzisti respingono le provocazioni di Salvini

(da infoaut)
Ieri mattina Matteo Salvini era atteso a Torino per partecipare a un  
presidio indetto dalla Lega Nord in piazza Galimberti, quartiere Lingotto,
a pochi metri dalle palazzine dell'ex Moi occupate dai rifugiati dall'aprile del 2013.



L'ennesima provocazione razzista che segue quelle di Fratelli d'Italia, che
da alcune settimane tentano di diffondere odio e intolleranza nella zona
(mascherati sotto un fantomatico comitato dall'emblematico nome "Lingotto è Italia"),
pretendendo in maniera ipocrita e xenofoba di scaricare i problemi
del quartiere sulla presenza dei rifugiati.
Visti i ben magri successi collezionati finora, FdI aveva deciso per oggi di
unire le forze con i colleghi leghisti, che nei giorni scorsi hanno annunciato
la presenza del segretario Salvini.
Nonostante la notizia uscita sottotono e il poco preavviso, fin dalle 10 di questa mattina i rifugiati
e i migranti dell'Ex Moi, assieme ad alcune centinaia di solidali e antirazzisti, hanno
presidiato le palazzine occupate dando vita a un contro-presidio con cui contestare
la presenza di leghisti e fascisti.
Salvini, arrivato in piazza Galimberti intorno a mezzogiorno, fresco delle contestazioni
ricevute in tutta Italia e per timore di collezionare una sonora cacciata come accaduto a
Maurizio Marrone un mese fa, si è ben guardato dal presentarsi all'occupazione di
via Giordano Bruno. In compenso la sua presenza era ampiamente annunciata fin dalle
prime ore del mattino dalle decine di camionette, celerini schierati, reti e jersey con cui
piazza Galimberti era stata completamente blindata. Dentro a questo fortino, assieme
a Salvini, uno sparuto gruppo composto perlopiù da militanti leghisti e di Fratelli d'Italia,
tra i quali spiccavano i volti noti di Maurizio Marrone, di Calderoli, Borghezio e
del governatore uscente della Regione Piemonte, Roberto Cota.
Il segretario della Lega si è così limitato a un breve comizio tra i presenti, per poi
dedicarsi a giornalisti e videocamere, ripetendo la solita becera solfa dei
migranti mantenuti a spese degli italiani e invocando il ripristino della "legalità"
nelle palazzine dell'ex Moi.
Una retorica che non ha trovato spazio in quartiere e tra i tanti presenti al presidio antirazzista,
che poco dopo l'arrivo di Salvini si è mosso in direzione della piazza per andare a disturbare
con cori e interventi la passerella leghista. Un breve corteo aperto da uno striscione
che recitava "Mafia Capitale l'ha dimostrato, il vero affare è l'immigrato",
denunciando l'ipocrisia dei discorsi di chi qualche metro più in là si godeva
ùi riflettori mediatici e ricordando quanti, da destra a sinitra, grazie al
sistema dell'"accoglienza" si sono ampiamente riempiti le tasche speculando
sulla pelle dei migranti.
Raccolti i dovuti flash, dopo un paio d'ore Salvini si è così allontanato assieme
al codazzo di polizia e digos che lo accompagnava, lasciando dietro di sé solo
parole e sicuramente ben poco di fatto per il quartiere Lingotto, le cui problematiche
non derivano certo dalla presenza di rifugiati e migranti, quanto piuttosto dalla
malagestione e dell'abbandono decennale delle periferie torinesi da parte
dell'amministrazione locale, che per anni si è preoccupata unicamente
di speculare e tirare su inutili colate di cemento come nel caso delle
palazzine ora occupate, tirate su in tutta fretta per i giochi olimpici
del 2006 e poi lasciate per anni all'abbandono.

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