L’assemblea
ha assunto alcune scadenze in continuità, da un lato, con l’
assemblea di
Firenze, dall’altro, con le lotte per il diritto all’abitare che
hanno animato
diverse città, grandi e piccole.
Il 17/1
assemblea nazionale No Expo, quale contributo di Abitare Nella
crisi; 31/1
giornata di mobilitazione nazionale nei territori, unire le
lotte, per il
diritto all’abitare, in particolare su art.3 e art.5 del decreto
Lupi, quindi,
il tema della residenza, contro sfratti, sgomberi, pignoramenti;
2 incontri
tematici: incontro di occupanti, migranti (a BO), E sull’esperienza degli
sportelli, renderli “agenzie di conflitto”(a NA, anche per
rendere più agevole
la partecipazione delle realtà meridionali, all'assemblea sostanzialmente
assenti); Marzo
convegno nel week-end del 20 a Milano, in avvicinamento ad Expo:
tenere insieme
esperienze in relazione allo sviluppo sostenibile delle città, riappropriazione e
rigenerazione urbana e dei
territori, sul ruolo della rendita nella precarizzazione della
vita ; 1/5
partecipazione al corteo
nazionale in concomitanza con l’apertura dell’ Expo e i 6 mesi
dello stesso. L’
ipotesi di un corteo nazionale in marzo-aprile a Milano
(ipotizzato
nell’assemblea di Firenze) sul diritto all’abitare ha registrato
forti dubbi
soprattutto per il moltiplicarsi di appuntamenti perché il lavoro quotidiano
nei territori è
molto impegnativo. Inoltre, il 25 aprile per Milano molto
importante.
All’assemblea
hanno partecipato delegazioni da Torino, Cremona, Padova,
Bologna, Bergamo,
Roma, Napoli, Brescia, Pisa, Firenze.
Il
dibattito, oltre alla narrazione delle lotte nelle diverse città
(in
particolare le manifestazioni del giorno prima a Torino e
Bologna) e le
differenze nel tipo di attacco (es: distacco delle utenze,
negazione di
residenza) e capacità di risposta, ha sottolineato il legame fra la rendita e la
guerra ai
poveri, vedi il grande evento Expo, in cui c’è già stata una
spartizione dei
soldi, i quartieri (S. Siro, Giambellino) che saranno inseriti in un
piano “per la
rendita”; il grado di repressione, ma anche militarizzazione dei
territori, la
famosa “200 sgomberi” a settimana a Milano frenata dalla
risposta, ma anche in
altre città raggiungere una sorta di moratoria di sgomberi,
sfratti; crisi e
bisogni: a fronte di svendita di edilizia pubblica, non si può
fare da welfare
dentro la crisi; periferie, qualità dell’abitare, contro degrado, emersione
della Lega con lo
slogan: la casa agli italiani; necessità di essere nelle piazze,
nei quartieri -
l’esperienza di S. Siro in cui gli abitanti hanno respinto i
tentativi di Lega
e fascisti; il linguaggio/parole d’ordine: autorecupero, oggi il
Comune di Milano tenta di appropriarsene concedendo degli alloggi da
ristrutturare o,
anche del termine rigenerazione
urbana; il richiamo ad
unire le lotte:
es. gli studenti, rompere il ghetto delle occupazioni, creare
rete con realtà
che agiscono nel territorio, es, l’assemblea pubblica a S. Siro
del 17/12,
anche in chiave antirazzismo/antifascismo; proposta di
mobilitazione di Genuino
clandestino per il 24/1-
si potrebbe
considerare la settimana sino al
31/1;
proposta anche di una grande assemblea nazionale dei movimenti
(da No Tav a No
Muos..).
Non è mancata la questione del rapporto con le istituzioni: le mobilitazioni hanno reso evidente che sedersi ai tavoli è controproducente, indebolisce le lotte; così come la denuncia dello scandalo degli amministratori che vivono nel lusso a fronte della povertà degli occupanti (portare la crisi a casa loro): intervenire sulla questione dei fondi europei non tutti spesi e andati, in genere in mille rivoli, in particolare ad agenzie per il lavoro, ecc.
Non è mancata la questione del rapporto con le istituzioni: le mobilitazioni hanno reso evidente che sedersi ai tavoli è controproducente, indebolisce le lotte; così come la denuncia dello scandalo degli amministratori che vivono nel lusso a fronte della povertà degli occupanti (portare la crisi a casa loro): intervenire sulla questione dei fondi europei non tutti spesi e andati, in genere in mille rivoli, in particolare ad agenzie per il lavoro, ecc.
Sull'Expo:
l’opposizione non può essere appannaggio dei milanesi, da adesso
Milano dovrà
avere centralità, anche se ancora non l’ha.
In definitiva, se si punta sulla data del 1/5, questa deve diventare un
investimento importante.
In questa assemblea sono stati distribuiti dai compagni di proletari comunisti materiali per la campagna in
solidarietà con Igor
Mendes (Brasile), e sulla lotta dei
prigionieri in Marocco, nonchè foglio speciale su fascio-mafia capitale.
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