STUPRO L'AQUILA: NEL 2015 CASSAZIONE, ''TRA I DUE CI FU CONSENSO ESPLICITO''
La ragazza venne lasciata, fuori dalla discoteca, in una pozza di sangue tra la neve e salvata dal personale della sicurezza.
Nel ricorso l’avvocato Antonio Valentini evidenzia come “non sono stati individuati gli atti che Tuccia avrebbe posto in essere al fine di superare la contraria volontà, peraltro non manifestata, della giovane. La pratica del fisting - aggiunge - presuppone una particolare posizione della donna, assolutamente incompatibile con le modeste ecchimosi refertate sulla ragazza e soprattutto con il fatto che aveva, sebbene scesi, i pantaloni addosso”.
Valentini evidenzia alla Cassazione che non è stato spiegato lo svolgimento dell’abuso sessuale e l’atto induttivo.
“Tra i due ragazzi vi fu consenso esplicito - si legge nel ricorso - Se vi fu dissenso quando si manifestò e se vi fu dissenso fu percepito da Tuccia? Questi passaggi sono stati completamente ignorati dalla Corte territoriale”.
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