martedì 23 dicembre 2014

pc 23 dicembre - Tunisia da Ben Ali all'ex-ministro di Ben Ali... le elezioni per archiviare la rivolta popolare... una tappa di chiarezza e la necessità di un nuovo inizio nella analisi e posizione dei marxisti-leninisti maoisti

Essebsi, l’ex ministro di Ben Ali che ha superato indenne la rivoluzione e che ora serve, è uomo  dei militari e della borghesia compradora al servizio dell'imperialismo

Per chi l’ha votato (con il naso più o meno turato) il nuovo presidente tunisino è l’argine al rischio di deriva islamista nazionale. Per chi non l’ha votato è l’uomo del passato, l’ex ministro di Bourghiba nonché del successore Ben Ali che con notevole pelo sullo stomaco si è riciclato votandosi lesto alla rivoluzione all’indomani della caduta del regime (i nemici aggiungono che aveva fatto lo stesso anche nel 1987 quando abbandonò senza colpo ferire l’ex amico Bourghiba deposto dal colpo di stato “medico” di Ben Ali). Beji Caid Essebsi, 88 anni, ripete che le urne gli hanno consegnato un mandato inequivocabile e che sarà «il presidente di tutti» compresi gli elettori dell’avversario Moncef Marzouki ancora non rassegnato alla sconfitta sebbene ormai il risultato sia pressoché chiaro (Essebsi ha ottenuto il 55,68%, 1,7 milioni di voti, e Marzouki il 44,32%, 1,3 milioni di voti). Di certo, come rivela la non abissale distanza tra i due, il candidato del partito laico Nidaa Tounes è il simbolo di una spaccatura profonda nel paese che nel 2011 diede l’avvio alla primavera araba.
«Adesso che abbiamo vinto tutti, mettiamoci al lavoro tutti insieme» insiste Essebsi.

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Leggi articolo sulle elezioni in questo blog tratto da 'proletari comunisti - PCm Italia novembre-dicembre 2014 
Dalla rivolta della

 primavera araba 

alla rivoluzione

 proletaria

Stralci di incontri con i rivoluzionari maoisti tunisini nel Maggio/Giugno 2014

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