lunedì 20 gennaio 2014

pc 20 gennaio - Bergamo - riprende la strada delle giornate 18 -19 ottobre - RAPPRESENTANZA, LICENZIAMENTI, SICUREZZA (ILVA), PRECARIETA’, SALARIO GARANTITO

In continuità con lo sciopero generale del 18 ottobre, riprende la mobilitazione dei lavoratori sulle rivendicazioni della piattaforma nazionale che comprende temi di estrema attualità: RAPPRESENTANZA, LICENZIAMENTI, SICUREZZA (ILVA), PRECARIETA’, SALARIO GARANTITO ecc. (in allegato).

Ripartiremo martedì 21 gennaio, nell’ambito della settimana di iniziative denominata "Ribaltiamo l'austerity", con iniziative in diversi punti della città, dove saranno presenti operai della logistica della Lombardini, gli operai metalmeccanici Technymon, TenarisDalmine, per riprendere l'assedio ai palazzi del potere iniziato con la grande manifestazione di Roma del 19 ottobre.

Le nostre iniziative, per la rivendicazione dei diritti, per l’unità e la solidarietà tra i lavoratori italiani e stranieri, sono in assoluta contrapposizione col tentativo di indirizzare il malcontento popolare nella protesta populista, reazionaria dei fascio-forconi, che tanto spazio ha avuto (e ha tuttora) sui media mainstream.
Interesse inversamente proporzionale, quando in piazza ci sono i lavoratori ed in particolar modo quando questi ottengono delle vittorie lottando.
Un esempio recente, la vittoria di 5 operai, licenziati illegittimamente dalla Technymon, az. metalmeccanica di Grumello d. Monte, per i quali il tribunale del lavoro ha ordinato l’immediata reintegra.
Nonostante l’importanza di questa sentenza, poiché l’applicazione della normativa Fornero rende particolarmente difficile ottenere questi risultati,
nessun organo di stampa, ha ripreso la notizia.
E’ risaputo che gli operai sui media ci vanno solo quando muoiono in infortuni “spettacolari” oppure, se disoccupati si disperano e magari si suicidano.
Il lavoratore che lotta, soprattutto se vince, per la stampa borghese non esiste, troppo è il timore che il virus del conflitto si diffonda.
PIATTAFORMA

Contratto nazionale per gli operai della logistica
NO allo schiavismo verso i lavoratori immigrati delle cooperative legate ai partiti di governo e parlamentari, NO alle discriminazioni salariali e normative, all'attacco ai diritti sindacali.

Lavoro o salario garantito ai disoccupati e a chi ha perso il lavoro
Vogliamo una legge per un piano immediato di lavoro di massa, e di formazione retribuita per l'occupazione, in particolare, nella raccolta differenziata, nelle bonifiche territoriali;
esenzione dal pagamento di tasse, tariffe, ticket, ecc.

Clausola sociale negli appalti pubblici per assunzioni e contro la precarietà
NO ad appalti al massimo ribasso, NO a contratti a termine con orari e salari da fame, anche in violazione di CCNL e principi della Costituzione.

Rappresentanza sindacale decisa dai lavoratori
Tutte le organizzazioni sindacali, di base, decise dai lavoratori devono essere riconosciute e avere i diritti previsti dallo Statuto dei lavoratori, in proporzione ai numero di iscritti in ogni realtà lavorativa.

Rinnovo contratti nel Pubblico Impiego
Basta col blocco dei contratti che hanno impoverito i lavoratori del PI, dalla Scuola alla  Sanità-ecc., e che stanno cancellando il Diritto allo studio e il Diritto alle cure per i giovani-pensionati chi perde il lavoro o chi un lavoro non l’ha.

18 ottobre 2013

PIATTAFORMA RIVENDICATIVA SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE


Riduzione di orario di lavoro a parità di salario
NO ai licenziamenti, NO a Cig senza fine, NO a contratti di solidarietà, per spartirsi la miseria e non intaccare i profitti dei padroni.
Riduzione d'orario a partire dalle fabbriche in crisi, ma con estensione in tutte le fabbriche e posti di lavoro con processi di ristrutturazione in corso – es. Fiat.

Decreto operaio” per l'Ilva e situazioni similari
NO alla falsa e interessata alternativa tra lavoro e salute, basta coi decreti pro-padroni, vogliamo un decreto che stabilisca che nessun posto di lavoro si deve perdere, che gli operai devono essere impiegati nella messa a norma delle fabbriche, che 20 anni di lavoro bastano in una fabbrica a rischio salute e vita per il profitto.

Per la sicurezza, postazioni ispettive fisse
nelle fabbriche e nei lavori a rischio.

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