mercoledì 22 gennaio 2014

pc 22 gennaio - UN "BOTTA E RISPOSTA" SULL'ARTICOLO: "REGOLAMENTO RAPPRESENTANZE - MA LANDINI E' SCHIZOFRENICO?"

COMMENTO CRITICO

Cari compagni,
quello che è giusto valorizzare dell'esperienza del passato non sono gli errori di Landini, ma come il movimento comunista dirige i lavoratori.
A noi se Landini è malato di mente non ce ne frega niente!!!
A noi importa che faccia una cosa utile alla nostra causa. A noi importa utilizzare la sua "pazzia" per mostrare agli altri che si ha ragione a combattere contro i nipotini di Craxi che infestano la CGIL tipo la Kamusso. Se noi invece diciamo che è schizofrenico, non indichiamo nulla ai compagni che stanno nella Fiom.
A noi stanno a cuore i compagni lavoratori della Fiom, non la salute di Landini.
Dicendo che Landini è schizofrenico, non insegniamo nulla ai compagni della Fiom e non indichiamo alcuna condotta pratica da seguire nella lotta contro la Kamusso e i dirigenti collusi con il governo.
Sono certo che voi obietterete che la soluzione più semplice è confluire in un altro sindacato, un sindacato "rivoluzionario" che si spinge fino all'estremo e non cede mai. Però la natura del sindacato non è quella rivoluzionaria del Partito comunista, come voi stessi affermate in modo giusto e ricorrente.
Dunque che fare?
Dirigere i compagni in una lotta all'interno della Fiom o della CGIL o convincerli che i loro dirigenti sono fuori di senno.
Nel vostro articolo è prioritaria la critica fine a se stessa e non c'è direzione sui compagni della Fiom.
Voi ancora obietterete che in effetti non avete influenza sui lavoratori che stanno nella Fiom.
Il problema è nella natura delle critiche e del vostro articolo.
Quando la critica è fine a se stessa non ha influenza sulla base della Fiom.
Quando si attacca un'organizzazione senza tener conto della base da cui è formata si viene meno al compito dei comunisti di dirigere gli operai e le masse!!!
In effetti cosa penseranno di voi i lavoratori della Fiom. Risponderanno che gli insulti non servono a niente. Che l'alternativa a Landini non esiste.
Che quello che fa' Landini, opporsi alla Kamusso è inutile!!!
Ecco a cosa porta una critica così superficiale.
Bisogna dire che Landini, anche se schizofrenico, ha ragione ad attaccare la Kamusso. Quando poi, tornerà savio e si accorderà con la Kamusso, la base della Fiom avrà capito quale direzione era quella giusta e farà quello che diciamo noi e non Landini.
Invece adesso ci sprechiamo un "critica" sterile che non mobilità alla lotta nessun lavoratore e non ci farà conquistare alcun prestigio ed influenza!!!
Saluti comunisti da Marco Olgiati

NOSTRA RISPOSTA

E' evidente che l'aggettivo usato non riguarda un problema di “salute mentale” di Landini, ma si riferisce alle sue posizioni contraddittorie (noi diciamo: in apparenza contraddittorie) tra il giudizio da lui dato al patto Confindustria/Cgil, cisl, uil di maggio scorso e il giudizio di oggi; contraddizioni che, non solo noi, ma altri – a lui più vicini - hanno rilevato ed evidenziato, e che noi in un linguaggio più colorito abbiamo sintetizzato.
Detto questo, rispetto al discorso più serio che fai sui lavoratori della Fiom, questo su “Landini schizofrenico” è, evidentemente, solo un articolo; la nostra posizione sulla Fiom è espressa in tanti altri articoli nel blog, recenti e meno recenti.
In questi articoli sono espresse eccome indicazioni politiche e pratiche, non solo sulla condotta da seguire nella lotta contro la Camusso e il vertice Fiom, ma soprattutto su cosa fare perchè gli operai facciano la lotta che serve e costruiscano un vero sindacato di classe. Altro che critica fine a sé stessa! 
Sia sul piano generale, sia sul piano particolare in tante lotte concrete, soprattutto lì dove siamo e agiamo attraverso lo slai cobas per il sindacato di classe, diamo indicazioni sia sui contenuti, sugli obiettivi, sia sui metodi di lotta, sulla “condotta pratica”.
Ma attualmente non servirebbero granchè queste indicazioni se si elude il nodo di fondo, la necessità per gli operai, i lavoratori di costruire il sindacato di classe; un “sindacato di classe” e di massa, che unisca tutte le energie fuori e dentro la Fiom/cgil (ma noi parliamo anche di lavoratori attualmente iscritti anche agli altri sindacati confederali che però lottano ed esprimono posizioni in contrasto con i confederali) e che guardi all'insieme dei lavoratori; non un sindacato “rivoluzionario” di “duri e puri”; il “sindacato di classe”, anche nei suoi metodi di lotta e vertenziali, ha come unico scopo la difesa delle condizioni di lavoro, dei diritti, strappare il massimo possibile alla controparte, e sa essere inflessibile e duro quando serve e sa usare altre “armi” quando servono; quindi parole “fino all'estremo... Non cede mai...”, per noi non dicono nulla.
Detto questo, sicuramente non è nostro scopo dirigere i compagni in una lotta all'interno della Fiom/Cgil. Noi stiamo con gli operai iscritti alla Fiom, dall'Ilva di Taranto alla Dalmine di Bergamo, alla Fiat di Termine Imerese, e li conosciamo bene, ma sempre con l'azione, la linea, cerchiamo di far prendere coscienza attraverso la loro esperienza diretta della necessità di costruire il sindacato di classe, alternativo ai sindacati confederali.
Noi ai tempi del contrasto Fiom/Marchionne/Camusso, abbiamo parlato di “anomalia Fiom” e abbiamo usato tattica e strategia, stando sempre presenti nei momenti in cui questo contrasto si materializzava in attacchi ai diritti degli operai Fiom: dal licenziamento degli operai/delegati Fiom della Fiat/Sata di Melfi (dove solo noi stavamo sia ai cancelli che a buona parte delle udienze in tribunale), alle portinerie della Fiat Mirafiori, di Termine Imerese, ecc.; e lo facevamo non per dire “Landini bravo” ma per mettere in guardia gli operai che questa “anomalia” poco sarebbe durata e che quindi dovevano portare coerentemente a fondo questa “anomalia” se volevano vincere nello scontro con la Cgil della Camusso
Infatti questa “anomalia” è da tempo che è finita, e la responsabilità principlale di questo ha un nome e un cognome: Landini, che ora sta più tempo in televisione che tra gli operai (e buona parte degli operai iscritti fiom questo lo vedono e lo sanno, e loro stessi non sono “innocenti”).
Compito dei comunisti non può essere quello di dire: ora Landini va bene..., poi dire: ora Landini va male. A questo ci arrivano gli stessi operai senza bisogno dei comunisti.
Il ruolo dei comunisti è di mettere in guardia gli operai dalle illusioni, dagli inganni, prima, guidando l'esperienza concreta ma senza nascondere la realtà.

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