Contro chiacchiere e distintivi - difendere e tutelare gli operai ILVA
In
questi giorni lo Slai cobas per il sindacato di classe Ilva sta facendo iniziative alle
portineriedell'Ilva con al centro una questione precisa: per difendere il
lavoro e lasalute degli operai e della popolazione, dopo i vari decreti
tutti pro-Riva,dobbiamo imporre con la lotta un "decreto per gli
operai".
Sui vari punti che poniamo si ciò che dovrebbe stabilire un tale
decreto,sta suscitando dibattito il punto in cui si dice: "in una fabbrica
insalubree nociva come l'Ilva non si può lavorare per tanti anni, ma 20 anni
bastano,
con ripristino eventuale del CONTRATTO SIDERURGICO, ed estensione,
quindi, atutti dei benefici pensionistici", con l'intera copertura
assicurativa.
Allora facciamo un pò di
chiarezza.
Primo. Già anni fa il contratto della siderurgia - che i
sindacati hannocancellato, per fare un CCNL unico metalmeccanico senza però
mantenere tuttele specificità, i diritti, gli aspetti migliorativi legati
alla
particolarità, pesantezza della produzione, al rischio, che erano
previstidal contratto siderurgico - diceva che erano possibile andare in
pensionedopo 25 anni di lavoro.
All'Ilva ci troviamo non solo in una
fabbrica prettamente siderurgica ma inpiù in una fabbrica fortemente
insalubre, nociva e mortale. Quindi perchèall'Ilva non dovrebbe essere
possibile andare via dopo 20 o anche 25 anni dilavoro?
Secondo.
Nell'ottobre del 2012, il Consiglio comunale di Taranto, in sedutaspecifica,
e all'unanimità, approvò un Ordine del Giorno, in cui, tenendoconto della
situazione grave dell'Ilva diceva che gli operai dovevano poterandare in
pensionamento anticipato dopo 20 anni di lavoro. Non l'ha quindi affermato un
"cittadino al bar", ma un organo istituzionale. Sappiamo fintroppo bene
come, soprattutto con questo Sindaco e questa amministrazionecomunale, le
parole difficilmente corrispondono ai fatti e quell'OdG sembrapiù un lavarsi
la coscienza sporca (sporchissima soprattutto del sindaco,finito sotto
indagine), in una situazione calda di allarme sociale; manessun partito,
nessun assessore o consigliere oggi può dire "io non ho
votato
nulla".
Terzo. Non dimentichiamo che anni fa proprio nei settori statali,
delPubblico Impiego, anche nei lavori impiegatizi, proprio lo Stato
permettevache i suoi lavoratori andassero in pensione a 19 anni 6 mesi e un
giorno,con importo di pensione pieno - le lavoratrici poi addirittura a 15
anni emezzo.E la maggiorparte di questi settori lavorativi non era
assolutamente arischio, l'Ilva invece, sì!
Quarto. Già a Taranto vi
sono state leggi particolari, nuove, partoriteproprio dalla situazione
lavorativa di Taranto e poi estese a livellonazionale. Come gli stessi
prepensionamenti all'Ilva, o la cassaintegrazione in deroga, che prima non
esistevano e che le hanno "inventate"per "tamponare" la situazione a
Taranto. Queste sono state sempre risposteparziali a problemi reali, ma
anche risposte ad una situazione d'emergenza,
o di ordine pubblico, come è
stata la cig in deroga a seguito della rivoltadi mesi a Taranto nel 2007
delle lavoratrici e lavoratori delle pulizie.
Ora, questa all'Ilva è
sicuramente una situazione d'emergenza in tutti isensi, sia di salute, di
sicurezza, che di lavoro. Quindi, perchè mai nondovremmo pretendere una
normativa d'emergenza!?
Tutti dicono che c'è un'emergenza a Taranto, ma tutti
usano questo peraccorrere a difesa di Riva o dei padroni che andrebbero in
crisi con lachiusura dell'Ilva. Noi dobbiamo pretendere che invece
parlino
dell'emergenza del lavoro e della salute e della vita degli
operai!
MA DETTO QUESTO, IL PROBLEMA E' COME CONQUISTARLO.
Noi
stiamo dicendo che ci vuole un "decreto" per gli operai.Ma nello stesso
tempo stiamo anche dicendo che senza che il governo e lo Stato si trovino
costretti a farlo perchè devono rispondere a un problema
reale di "emergenza
di lotta", di "ordine pubblico", non lo faranno.Quindi "20 anni bastano", 20
anni sono possibili, ma nessuno li regala.Gli operai devono creare con la
lotta le condizioni, con una lotta che abbia
il carattere della rivolta, che
non si spegne in un solo giorno, che blocchi la fabbrica, che si estenda in
città chiamando alla lotta e all'unità tuttii settori popolari colpiti
sull'intera piattaforma che riguarda anche le
bonifiche, l'emergenza
sanitaria; una lotta che non si fermi fino a risultati.
SLAI COBAS per il sindacato di classe Ilva Taranto
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