sabato 29 giugno 2013

pc 29 giugno - ILVA: I DISCORSI CHIARI DEI SERVI DEL PADRONE

La Federmanager, per conto di Bondi, vuole tempi più lunghi per il risanamento dell'Ilva, che i soldi li metta lo Stato e... comincia a parlare di tagli agli organici...

"I tempi per realizzare le prescrizioni dell'AIA nello stabilimento siderurgico di Taranto sono insufficienti, così come indicato nel decreto governativo" - dichiara il pres. della Federmanager, Giorgio Ambrogioni.

Questo Presidente, che aveva difeso i capi dell'Ilva quando diedero le dimissioni (poi subito rientrate) e li difende tuttora come gente che ha "valori etici" (evidentemente per il loro portafoglio e la loro sedia, non certo per i morti operai e della cittadinanza), si dimentica di dire che già, quando Bondi invece che commissario era amministratore delegato dell'Ilva di Taranto, i tempi dell'Aia erano ampiamente sforati, con tanto di consenso del governo. Ora con una faccia di bronzo vogliono altro tempo...

Ma Ambrogioni dice anche altro. Al giornalista di TarantoOggi che gli dice: "Ma quando si parla di "risanare" o "ristrutturare", i dipendenti e i lavoratori temono sempre licenziamenti e cassa integrazione"
Risponde serafico: "Fa parte della vita di un'azienda. Non so se per l'Ilva significhi questo. Lo stabilimento di Taranto ha già dato. Ora ha bisogno di grossi investimenti tecnologici per fare la sua parte. Lo Stato deve aiutare questo processo...".

Vale a dire, La Federmanager, a cui è iscritto anche Bondi, dice quello che noi denunciamo dall'inizio: Bondi vuol dire ristrutturazione, ma ristrutturazione vuol dire licenziamenti e cassintegrazione "mai fine". E mentre per gli operai licenziamento significa NON VITA, impossibilità di vivere lui e la sua famiglia, disperazione... Per questo personaggio, per i padroni si tratta solo di  una cosa che "fa parte della vita di un'azienda"... MALEDETTI!
Parlano di "recuperare una visione etica del lavoro", di "valori" ma gli unici "valori" sono quelli che gli permettono di fare soldi alla mensa del grande padrone che sfrutta gli operai finchè conviene, poi li butta via...
Usano la minaccia dei tagli, unicamente per chiedere allo Stato soldi per l'azienda, mentre i Riva tengono ben nascoste le loro casseforti (al di là dei blitz con pochissimo effettivo ricavato della GdF e magistratura di Taranto) a Lussemburgo come a Curacao, ecc.

Di questa razza sono i manager, i quadri, i dirigenti, i capi in alto grado dell'Ilva, che chiamano gli operai a muoversi, che strillano quando vedono traballare il loro posto, ma non gliene fraga niente se gli operai perderanno lavoro e salario. 

I PADRONI E I LORO SERVI SONO UNA BRUTTA RAZZA CHE DOVRA' ESSERE CANCELLATA!

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