Oggi
sono stati notificati altri tre fogli di via a militanti notav della
Valle, tutti del Comitato di Lotta Popolare di Bussoleno. Ermelinda,
Stefano e Andrea, residenti a Bussoleno non potranno andare a Venaus,
Giaglione e Chiomonte per tre anni su decisione arbitraria del Questore
di Torino.
Altri provvedimenti sono in arrivo, e si sommano ad un numero elevato che non possiamo più contabilizzare. Iniziano le manovre estive delle truppe e dopo le perquisizioni a scopo intimidatorio di ieri, ecco l’ennesimo sopruso.
In Valle c’è una situazione paradossale, di diritti sospesi e siamo arrivati al punto che gli spostamenti all’interno della Valle li decide il Questore. Bisogna ricordarlo, il foglio di via è una privazione della libertà personale comminata senza processo su sola discrezione della questura. Prove, dibattimenti, presunta innocenza non esistono, digos e funzionari decidono del destino di chiunque senza appello.
Esiste il ricorso a questo procedimento, ma costa 1000 euro a persona e raramente (sopratutto dalle parti della Procura torinese), viene accolto. Il non rispetto di una norma che risale all’epoca fascista, sancita dal Codice Rocco, costa multe salatissime.
No, non è solo un treno.
Insomma un procedimento ad uso e consumo della Questura e degli sfizi di qualche funzionario. Abbiamo avuto di tutto in merito: chi non poteva uscire dal proprio paese, chi non poteva andare a Torino, chi poteva andare in tutta la Valle tolto Chiomonte e via discorrendo a seconda della fantasia.
Il dato di fatto reale è che la libertà di circolazione delle persone, sancita nella carta costituzionale, è sospesa di fatto, mel silenzio complice dei tanti garantisti dei quali non si sente mai una voce dissonante dallo spartito suonato Questura e Procura.
Altri provvedimenti sono in arrivo, e si sommano ad un numero elevato che non possiamo più contabilizzare. Iniziano le manovre estive delle truppe e dopo le perquisizioni a scopo intimidatorio di ieri, ecco l’ennesimo sopruso.
In Valle c’è una situazione paradossale, di diritti sospesi e siamo arrivati al punto che gli spostamenti all’interno della Valle li decide il Questore. Bisogna ricordarlo, il foglio di via è una privazione della libertà personale comminata senza processo su sola discrezione della questura. Prove, dibattimenti, presunta innocenza non esistono, digos e funzionari decidono del destino di chiunque senza appello.
Esiste il ricorso a questo procedimento, ma costa 1000 euro a persona e raramente (sopratutto dalle parti della Procura torinese), viene accolto. Il non rispetto di una norma che risale all’epoca fascista, sancita dal Codice Rocco, costa multe salatissime.
No, non è solo un treno.
Insomma un procedimento ad uso e consumo della Questura e degli sfizi di qualche funzionario. Abbiamo avuto di tutto in merito: chi non poteva uscire dal proprio paese, chi non poteva andare a Torino, chi poteva andare in tutta la Valle tolto Chiomonte e via discorrendo a seconda della fantasia.
Il dato di fatto reale è che la libertà di circolazione delle persone, sancita nella carta costituzionale, è sospesa di fatto, mel silenzio complice dei tanti garantisti dei quali non si sente mai una voce dissonante dallo spartito suonato Questura e Procura.
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