sabato 29 giugno 2013

pc 29 giugno - il processo per il 15 ottobre 2011 - vogliamo i compagni liberi - prossima udienza 18 luglio

Venerdì 28 Giugno 2013 15:37

Processo 15 ottobre Roma, prima udienza

  • nnmSi è svolta nella  giornata di ieri la prima udienza del processo sul terzo troncone di indagini per i fatti del 15 ottobre 2011 a Roma che vede  18  rinviati a giudizio per il reato di devastazione e saccheggio. Accusa pesantissima questa che prevede, secondo il codice penale,  pene dagli otto e ai quindici anni. Dopo le condanne di Genova 2001, la magistratura tenta nuovamente di utilizzare quest’arma potente, nel tentativo di criminalizzare il conflitto sociale e intimorire chi decide di lottare.
    In questo caso i fatti contestati si riferiscono agli scontri del 15 ottobre in Piazza San Giovanni a Roma, un contesto in cui in migliaia di persone si trovarono a resistere alle cariche violente e ai caroselli  dei mezzi della polizia: una giornata di rabbia e rivendicazione, di rifiuto dell’austerity e delle politiche imposte dai Palazzi.
    L’udienza del processo, ancora nelle fasi preliminari, si è svolta regolarmente con un rinvio al 18 luglio per le eccezioni della difesa.
    Mentre in aula si discutevano le questioni tecniche in piazzale Clodio si è svolto un presidio di alcune centinaia di persone . Durante il presidio si sono alternati diversi interventi a momenti musicali e sono stati esposti striscioni contro l’utilizzo del reato di devastazione e saccheggio.
    Nel pomeriggio si è poi svolta all’università la Sapienza di Roma un’assemblea per discutere la continuazione della campagna a sostegno degli imputati, anche in un ottica a lungo termine: nessuno dev’essere lasciato solo prima, dopo e durante il processo.
    davideUn’ultima nota la dedichiamo a Davide Rosci, uno degli imputati al processo ancora detenuto in carcere, che oggi è stato a Teramo per l’udienza conclusiva di un processo in cui era accusato di dichiarazioni mendaci in merito al suo diritto ad usufruire del gratuito patrocinio. Il processo si e' chiuso con l'assoluzione in quanto il fatto non sussiste e i compagni sono riusciti a farsi vedere da Davide mentre la penitenziaria lo traduceva in carcere. Altro esempio, se ancora ce ne fosse bisogno, di un accanimento inaccettabile da parte della magistratura nei confronti di chi non abbassa la testa.

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