GENOVA,
MARTEDI' 25 GIUGNO: CONSIGLIO COMUNALE SUL TERZO VALICO FERROVIARIO
DEI GIOVI
Si
tiene martedì venticinque giugno - a partire dalle ore 14:00,
nell'aula del Consiglio comunale di Genova - una seduta dedicata al
problema del Terzo Valico ferroviario dei Giovi.
L'introduzione dei lavori è affidata al Markese sindaco che definisce l'opera "parte importantissima della connessione ferroviaria tra Genova ed il resto d'Europa, e nella fattispecie il corridoio Genova-Milano-Svizzera-Germania-Rotterdam"; in quest'ottica trova "particolarmente deleteri gli stralci di fondi operati dal Governo in questi giorni" e ne richiede a gran voce la restituzione sotto forma di "finanziamenti adeguati".
Sulla stessa stomachevole lunghezza d'onda si muovono i successivi interventi di esponenti sia della maggioranza - il sedicente democratico Simone Farello, che lo ritiene "un'opera prioritaria insieme con il completamento del nodo ferroviario genovese" - sia delle variegate opposizioni: Enrico Musso, dell'omonima lista; Edoardo Rixi, della Lega Nord; Alfonso Gioia, dell'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro; Laura Lauro detta Lilli, del Popolo della Libertà.
Detto del fatto che si assiste anche ad interventi di senso contrario, seppur con accenti diversi - da parte di Antonio Bruno, Federazione della Sinistra/Forum Ambientalista; Enrico Pignone, Lista Doria; Gian Piero Pastorino, Sinistra Ecologia e Libertà; Paolo Putti, Movimento Cinque Stelle - restano da segnalare due cose.
La prima è la notevole faccia di tolla di Vittoria Emilia Musso, sorella del già citato Enrico, che - munita di occhiali da sole sulla testa - chiede al presidente dell'assemblea, il democristiano Giorgio Guerello (Partito-sedicente-Democratico), che prontamente provvede in tal senso, di obbligare il suo collega Putti a togliersi da dosso una bandiera NO TAV "per una questione di decoro": come se invece fosse normale e rispettoso dell'istituzione stare in aula con un paio di occhiali da sole sulla testa!
La seconda è l'intervento di un esponente del movimento No Tav-Terzo Valico che interrompe, spalleggiato da una cinquantina di compagni sia liguri sia piemontesi, il normale andamento della seduta leggendo un comunicato di protesta (il cui testo troverete alla fine di questo articolo): il risultato è un inizio di parapiglia con i Vigili Urbani in servizio nell'aula che costringe il Guerello a sospendere la seduta.
Questo fatto dà modo ad un rappresentante dei dipendenti comunali - posizionato sul loggione - di chiedere un incontro ufficiale ai rappresentanti del Consiglio comunale: il presidente dell'assemblea, sempre lui, gli risponde in tono sprezzante "possiamo parlarci così", dimostrando ancora una volta la sua assoluta inutilità, prima come persona e poi come politicante.
Alla fine - anche grazie all'intervento dei No Tav-Terzo Valico, che si dichiarano ben disposti a lasciare l'aula per dare voce alla protesta dei lavoratori - si trova l'accordo attraverso un incontro, che vergognosamente (e per rimarcare il fatto che a lorsignori non gliene frega assolutamente niente delle proteste dei lavoratori) si terrà alla bouvette, con la Conferenza dei capigruppo al termine della discussione in corso, che verrà conclusa di lì a poco dall'intervento del vicesindaco Stefano Prendini... pardon, Bernini.
Il comunicato letto in aula
Oggi non siamo qui a parlarvi della provata inutilità di quest’opera, dei suoi impatti devastanti, di come le imprese si siano aggiudicate i lavori, di come il Terzo Valico sia un esempio di malaffare tra imprese e politica. Voi, come governanti, i mezzi per valutare questi fattori li avete avuti, ma consapevolmente e colpevolmente avete scelto di non tenerne conto.
In questi giorni, con la cancellazione dei finanziamenti, il Terzo Valico si è guadagnato le prime pagine dei quotidiani. Un fronte unico e compatto: Regione, Comune, Sindacati, Giornali e Confindustria uniti nella lotta per salvare il Terzo Valico e la Liguria.
Lasciateci dire pero’ che, agli occhi dei piu’, Sindacati, Comune, Regione, Giornali e Confindustria, appaiono cosa ben diversa da lavoratori, cittadini, informazione, imprenditori e Liguri.
Siamo qui per ricordarvi che solo nell’ultimo anno in Liguria, come in Pimonte, sono migliaia le persone scese in piazza a protestare contro il Terzo Valico, per fermare gli espropri e per cacciare le trivelle.
Siamo qui per ricordarvi che quando parlate di Terzo Valico, Genova e Liguria omettendo, o meglio censurando, questa parte di comunità, vi arrogate il diritto di parlare anche in nome di chi non si sente rappresentato da voi.
Sicuramente non si sarà dimenticato il vicesindaco Bernini quando in una piccola Frazione della Valpocevera si trovo’ senza argomenti per ribattere al centinaio di persone che aveva di fronte e si chiuse in un imbarazzante silenzio. Chiedete al capogruppo PD di Genova Farello quando al termine di un’altra assemblea di fronte alle argomentazioni dei cittadini dovette affermare che il Terzo Valico non è certo un’opera fondamentale.
Solo poche settimane fa a Pontedecimo delle centinaia di persone presenti a quell’assemblea, Bernini lei che era presente, quante erano a favore del Terzo Valico?...
Sindaco Doria, in campagna elettorale lei, astutamente, ha parlato poco ed in maniera confusa sia di Terzo valico che di Gronda. Sicuramente è stato eletto nel pieno delle regole vigenti, ma vorremmo ricordarle che lei e la sua giunta rappresentate il 59,7 del 39.08 % dei Genovesi, in pratica Caro Sindaco le hanno dato fiducia meno di un Genovese su quattro. Ed anche all’interno della sua maggioranza-minoranza, non ci pare proprio che ci siano valutazioni concordi sul Terzo Valico. Non l’abbiamo mai vista caro Sindaco sui territori interessati da questa follia a spiegarne le magnificenze, Venga, la invitiamo, magari cosi’ capirà quanto i liguri temono che il Terzo Valico non si faccia.
Continuate pure caro Sindaco, Vicesindaco, cosi’ come la Regione Liguria ed i Sindacati con le vostre sfilate sui giornali, continuate ad arrogarvi di poter rappresentare la posizione della popolazione sul Terzo Valico senza nemmeno averla mai ascoltata.
Continuate pure, ma intanto giorno dopo giorno l’opposizione al Terzo Valico affonda sempre piu’ salde radici sul territorio. Che sia Valpocevera o Valverde, Liguria o Piemonte ovunque ci troverete a sbarrarvi la strada. Ovunque troverete qualcuno a ricordarvi che con le vostre scelte siete corresponsabili dello sperpero delle risorse della comunità, della pianificazione della distruzione di un territorio, della sua vivibilità e del suo futuro.
Dai paesi dell’entroterra ligure, dai Vicoli del centro storico, dalle periferie già sacrificate sull’altare delle idee di progresso che portate avanti, dalle colline che vorreste cementificare, da una parte all’altra dell’Appennino.
L'introduzione dei lavori è affidata al Markese sindaco che definisce l'opera "parte importantissima della connessione ferroviaria tra Genova ed il resto d'Europa, e nella fattispecie il corridoio Genova-Milano-Svizzera-Germania-Rotterdam"; in quest'ottica trova "particolarmente deleteri gli stralci di fondi operati dal Governo in questi giorni" e ne richiede a gran voce la restituzione sotto forma di "finanziamenti adeguati".
Sulla stessa stomachevole lunghezza d'onda si muovono i successivi interventi di esponenti sia della maggioranza - il sedicente democratico Simone Farello, che lo ritiene "un'opera prioritaria insieme con il completamento del nodo ferroviario genovese" - sia delle variegate opposizioni: Enrico Musso, dell'omonima lista; Edoardo Rixi, della Lega Nord; Alfonso Gioia, dell'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro; Laura Lauro detta Lilli, del Popolo della Libertà.
Detto del fatto che si assiste anche ad interventi di senso contrario, seppur con accenti diversi - da parte di Antonio Bruno, Federazione della Sinistra/Forum Ambientalista; Enrico Pignone, Lista Doria; Gian Piero Pastorino, Sinistra Ecologia e Libertà; Paolo Putti, Movimento Cinque Stelle - restano da segnalare due cose.
La prima è la notevole faccia di tolla di Vittoria Emilia Musso, sorella del già citato Enrico, che - munita di occhiali da sole sulla testa - chiede al presidente dell'assemblea, il democristiano Giorgio Guerello (Partito-sedicente-Democratico), che prontamente provvede in tal senso, di obbligare il suo collega Putti a togliersi da dosso una bandiera NO TAV "per una questione di decoro": come se invece fosse normale e rispettoso dell'istituzione stare in aula con un paio di occhiali da sole sulla testa!
La seconda è l'intervento di un esponente del movimento No Tav-Terzo Valico che interrompe, spalleggiato da una cinquantina di compagni sia liguri sia piemontesi, il normale andamento della seduta leggendo un comunicato di protesta (il cui testo troverete alla fine di questo articolo): il risultato è un inizio di parapiglia con i Vigili Urbani in servizio nell'aula che costringe il Guerello a sospendere la seduta.
Questo fatto dà modo ad un rappresentante dei dipendenti comunali - posizionato sul loggione - di chiedere un incontro ufficiale ai rappresentanti del Consiglio comunale: il presidente dell'assemblea, sempre lui, gli risponde in tono sprezzante "possiamo parlarci così", dimostrando ancora una volta la sua assoluta inutilità, prima come persona e poi come politicante.
Alla fine - anche grazie all'intervento dei No Tav-Terzo Valico, che si dichiarano ben disposti a lasciare l'aula per dare voce alla protesta dei lavoratori - si trova l'accordo attraverso un incontro, che vergognosamente (e per rimarcare il fatto che a lorsignori non gliene frega assolutamente niente delle proteste dei lavoratori) si terrà alla bouvette, con la Conferenza dei capigruppo al termine della discussione in corso, che verrà conclusa di lì a poco dall'intervento del vicesindaco Stefano Prendini... pardon, Bernini.
Il comunicato letto in aula
Oggi non siamo qui a parlarvi della provata inutilità di quest’opera, dei suoi impatti devastanti, di come le imprese si siano aggiudicate i lavori, di come il Terzo Valico sia un esempio di malaffare tra imprese e politica. Voi, come governanti, i mezzi per valutare questi fattori li avete avuti, ma consapevolmente e colpevolmente avete scelto di non tenerne conto.
In questi giorni, con la cancellazione dei finanziamenti, il Terzo Valico si è guadagnato le prime pagine dei quotidiani. Un fronte unico e compatto: Regione, Comune, Sindacati, Giornali e Confindustria uniti nella lotta per salvare il Terzo Valico e la Liguria.
Lasciateci dire pero’ che, agli occhi dei piu’, Sindacati, Comune, Regione, Giornali e Confindustria, appaiono cosa ben diversa da lavoratori, cittadini, informazione, imprenditori e Liguri.
Siamo qui per ricordarvi che solo nell’ultimo anno in Liguria, come in Pimonte, sono migliaia le persone scese in piazza a protestare contro il Terzo Valico, per fermare gli espropri e per cacciare le trivelle.
Siamo qui per ricordarvi che quando parlate di Terzo Valico, Genova e Liguria omettendo, o meglio censurando, questa parte di comunità, vi arrogate il diritto di parlare anche in nome di chi non si sente rappresentato da voi.
Sicuramente non si sarà dimenticato il vicesindaco Bernini quando in una piccola Frazione della Valpocevera si trovo’ senza argomenti per ribattere al centinaio di persone che aveva di fronte e si chiuse in un imbarazzante silenzio. Chiedete al capogruppo PD di Genova Farello quando al termine di un’altra assemblea di fronte alle argomentazioni dei cittadini dovette affermare che il Terzo Valico non è certo un’opera fondamentale.
Solo poche settimane fa a Pontedecimo delle centinaia di persone presenti a quell’assemblea, Bernini lei che era presente, quante erano a favore del Terzo Valico?...
Sindaco Doria, in campagna elettorale lei, astutamente, ha parlato poco ed in maniera confusa sia di Terzo valico che di Gronda. Sicuramente è stato eletto nel pieno delle regole vigenti, ma vorremmo ricordarle che lei e la sua giunta rappresentate il 59,7 del 39.08 % dei Genovesi, in pratica Caro Sindaco le hanno dato fiducia meno di un Genovese su quattro. Ed anche all’interno della sua maggioranza-minoranza, non ci pare proprio che ci siano valutazioni concordi sul Terzo Valico. Non l’abbiamo mai vista caro Sindaco sui territori interessati da questa follia a spiegarne le magnificenze, Venga, la invitiamo, magari cosi’ capirà quanto i liguri temono che il Terzo Valico non si faccia.
Continuate pure caro Sindaco, Vicesindaco, cosi’ come la Regione Liguria ed i Sindacati con le vostre sfilate sui giornali, continuate ad arrogarvi di poter rappresentare la posizione della popolazione sul Terzo Valico senza nemmeno averla mai ascoltata.
Continuate pure, ma intanto giorno dopo giorno l’opposizione al Terzo Valico affonda sempre piu’ salde radici sul territorio. Che sia Valpocevera o Valverde, Liguria o Piemonte ovunque ci troverete a sbarrarvi la strada. Ovunque troverete qualcuno a ricordarvi che con le vostre scelte siete corresponsabili dello sperpero delle risorse della comunità, della pianificazione della distruzione di un territorio, della sua vivibilità e del suo futuro.
Dai paesi dell’entroterra ligure, dai Vicoli del centro storico, dalle periferie già sacrificate sull’altare delle idee di progresso che portate avanti, dalle colline che vorreste cementificare, da una parte all’altra dell’Appennino.
Genova, 26 giugno 2013
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Genova
http://pennatagliente.wordpress.com
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