sabato 29 giugno 2013

pc 29 giugno - O Brasil precisa é de uma Grande Revolução! -Il Brasile esige una Grande Rivoluzione!


Fronte Rivoluzionario di Difesa dei Diritti del Popolo

Proletari e popoli oppressi di tutto il mondo, unitevi!

Il Brasile esige una Grande Rivoluzione!

Lottare, fallire, tornare a lottare e fallire ancora, lottare ancora fino alla vittoria finale, questa è la legge del popolo!
Presidente Mao Tsetung

In tutto il paese esplodono manifestazioni e proteste, in un movimento spontaneo, gigantesche manifestazioni di massa di centinaia di migliaia di persone conquistano il centro delle grandi città e si diffondono ovunque, scuotendo e impaurendo tutto il vecchio ordine. Nel paese è in sviluppo una della situazione rivoluzionaria, che avanza tra grandi tempeste!
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la brutale repressione della giusta e pacifica manifestazione contro l'aumento dei prezzi dei trasporti pubblici a San Paolo e Rio de Janeiro. L’indignazione si è diffusa in tutto il paese, sprigionando la rabbia popolare soffocata da decenni di inganni politici, demagogia e bombardamento propagandistico di un Brasile in progresso e sviluppo da parte dei successivi governi. Mentre le televisioni, radio e giornali celebrano la gloriosa popolarità del presidente Dilma, la piena occupazione, la crescita di una nuova classe media, lo sviluppo del paese con una sana economia di fronte alla crisi mondiale che affonda le più grandi economie del mondo, improvvise come uno tsunami, si gonfiano le rivolte.
Nel contesto della profonda e prolungata crisi generale del sistema imperialista che causa turbolenze in tutto il mondo, colpendo duramente le masse lavoratrici con disoccupazione di massa, taglio brutale dei diritti duramente conquistati, con milioni di disperati gettati nelle strade, che lottano accanitamente per sopravvivere e resistono contro la repressione scatenata dai governi capitalisti e dai regimi loro clienti nei paesi dipendenti.
Diretta conseguenza delle contraddizioni e debolezze dell'economia del nostro paese, dominato prosciugato dall'imperialismo e dei riflessi su di esso della crisi generale, la rivolta popolare in corso è l'esplosione di un urlo soffocato da decenni, l'urlo contenuto dall’"eterno" inganno di elezioni farsa, dalle promesse mai mantenute di una falsa democrazia, in cui il popolo è da sempre vittima degli inganni e truffe dei politicanti e della selvaggia repressione delle sue proteste. Oggi cade la maschera anche di questo regime demagogico e opportunista di false sinistra PT/PSB/PCdoB, ecc. Che cosa è successo? Uno schiocco ha rotto l'incantesimo di una falsa verità fatta da bugie ripetute mille volte, rendendo inefficace l'anestetico del panem et circenses.

Un grido di rivolta echeggia nell’aria

È partito dalla nuova generazione di giovani, meno intorpidita da tutto quel lavaggio del cervello. La rivolta dei giovani contro questa odiosa polizia sanguinaria ha ridotto in pezzi la il muro di fango che ingabbiava la realtà e ha rotto gli argini, trasformandosi sempre più in rivolta popolare di insoddisfazione repressa contro l’intero ordine di sfruttamento, disuguaglianza e privilegi di ricchi e politici, abusi delle autorità, corruzione diffusa, criminalità e insicurezza, precarietà dei servizi pubblici di sanità, istruzione e trasporti, asservimento dei governi al capitale e alle agenzie straniere (come mostra l’attuale "stato di eccezione", imposto per compiacere la FIFA), massacri dei poveri nelle favelas, regime da campo di concentramento per i lavoratori delle opere miliardarie e massacri di contadini indigeni in lotta per la terra.

Contro il vecchio Stato e i suoi governanti antipopolari e corrotti

L'esplosione popolare esprime il malcontento generale contro l’intero ordine di sfruttamento, abusi e violenze della polizia nella vita quotidiana del popolo. Sono i bassi salari e il taglio dei diritti, l’imposizione di tasse da estorsione sui lavoratori, mentre il bilancio nazionale privilegia le banche e i ricchi a scapito dei servizi pubblici di sanità, istruzione e trasporti pubblici che sono ridotti a spazzatura, sono gli abusi e la corruzione, le spese miliardarie e gonfiate di opere per favorire le mafie degli appaltatori e finanziare le campagne elettorali, una manna di denaro pubblico per banche e multinazionali, con un debito pubblico che ammonta a 3000 miliardi di reais, i cui titoli garantiscono tassi di interesse tra i più alti il mondo, la cessione delle risorse naturali, del patrimonio statale, lo sfruttamento dei servizi fondamentali a favore dei capitali stranieri, ecc. Indignazione e di rivolta sono contro tutto questo sistema di sfruttamento e il suo vecchio Stato, le sue istituzioni marcio e immorali e i governanti antipopolari, bugiardi, cinici, corrotti e traditori.

Un sistema di sfruttamento e repressione

Il sistema in cui viviamo è quello delle classi sfruttatrici e del loro vecchio stato, che da secoli opprime il popolo e lo tiene in miseria, cedendo le ricchezze del nostro Paese alle potenze straniere. Un sistema di grandi privilegi per i ricchi e di ingiustizia, l'inganno e il genocidio per i poveri. E la prova più evidente è stato l’ascesa al governo federale del PT, che da "difensore radicale" dei lavoratori trasformato nel suo nuovo aguzzino. Per mantenere il sistema imperialista mondiale, i paesi oppressi di Asia, Africa e America Latina, come il Brasile, sono destinati a servire gli interessi di tutte le potenze straniere e i loro monopoli e a fare ciò che gli viene detto. Lo stato brasiliana è costituita e strutturato a questo scopo, come dittatura di grande borghesia e latifondisti per sottomettere il nostro popolo e la nostra patria.
Ma le vecchie classi dominanti ei loro politici lacchè dell'imperialismo non sempre riescono a imporsi nello stesso modo. Nella loro storia, oscillano, tra periodi di regimi apertamente fascisti (il nuovo stato di Vargas, il regime di Dutra, il regime militare del 64, ecc.) e di regimi liberaldemocratici (JK, Jango, Sarney, Collor, Cardoso, Lula / Dilma, ecc.). Come negli ultimi decenni, hanno bisogno di ingannare il popolo servendosi di un sistema di governo, che chiamano democrazia o Stato di diritto democratico, con un processo elettorale fasulle e corrotto e istituzioni burocratiche definite potere esecutivo, legislativo e giudiziario.
In realtà, questo stato è una macchina per imporre al popolo di accettare il sistema dello sfruttamento, diffondendo l'illusione che è il popolo a eleggere i propri rappresentanti. Una macchina per estorcere e rapinare il popolo con le tasse, e per riempire le casse dei banchieri e magnati locali e internazionali, per cedere le ricchezze naturali del paese alle potenze straniere e reprimere il popolo quando si solleva a difesa dei suoi diritti calpestati e degli interessi nazionali svenduti.
Attualmente viviamo sotto la propaganda che nel paese la democrazia è consolidata e vige un compiuto stato di diritto democratico, che se il popolo non li vota i politici corrotti non sono eletti, come se fosse il popolo il colpevole della corruzione e ruberie dei governanti. Di fronte al rifiuto popolare di tanto marciume, i difensori del sistema dicono che è urgente una riforma politica per migliorare il funzionamento del sistema politico e sradicare la corruzione. Nel frattempo, in ogni elezione negli ultimi 20 anni, da quando il voto è obbligatorio, decine di milioni di cittadini, un terzo degli elettori, hanno boicottato la farsa elettorale non presentandosi a votare, o col voto nullo o bianco.
Perciò quelle che viviamo di fatto sono tante bugie, frodi e sempre di più violenza contro il popolo. Che cosa abbiamo visto in questi giorni? Ogni manifestazione popolare a difesa dei diritti più elementari, come la giusta lotta contro gli aumenti nei trasporti, è stata brutalmente repressa. Gli apparati di polizia, da tempo, non si accontentano più di attaccare la gente con manganelli, gas lacrimogeni e urticanti e proiettili di gomma, ora l'ordine è sparare per uccidere, la polizia non ha mai ucciso tanti poveri nelle città e campagne. L'uccisione di giovani poveri è diventata routine. Contro questo il popolo si è ribellato con proteste diffuse e ora in tutto il paese tutto è esplosa la rabbia popolare.

Giusto rifiuto della politica marcia e dei partiti di banditi e canaglie

Quindi in questo sistema in cui viviamo partecipare alle elezioni, votare l’uno o l’altro partito, l’uno o l’altro candidato, è dare il nostro avallo a tutti il marciume ripugnante che è la politica ufficiale. Votare è acconsentire alla vergognosa situazione attuale e contro cui oggi l'intero paese si rivolta. Votare è legittimare il vecchio Stato e il suo sistema democratico borghese di sfruttamento, oppressione, povertà, violenza e corruzione. Questa democrazia burocratico-borghese è falsa, ristretta, ipocrita e corrotta. I suoi sostenitori con la loro propaganda milionaria dicono che il voto è potere del popolo di decidere del proprio futuro. Mentono, è cinico e puro inganno! La verità è che il popolo è costretto a votare, di volta in volta, solo per eleggere chi deciderà su di esso e contro i suoi interessi.
Negli ultimi decenni il popolo brasiliano, ha già pazientemente sperimentato tutti i partiti nelle elezioni (PDS, PMDB, PFL, PSDB, PT/PSB/PST/PCdoB), quelli dichiaratamente di destra, quelli che si dicono di centro e di "sinistra". E non è possibile altra conclusione se non che sono tutti farina dello stessa sacco. In realtà diverse sigle sono del partito unico di sfruttatori, dei miliardari e sanguisughe e della loro vecchia democrazia borghese, del cretinismo parlamentare. Sigle che disputano tra loro per il tesoro delle casse pubbliche, ma unite dallo stesso programma al servizio del capitale. Tutti, ognuno a suo modo, sono al servizio degli interessi della grande borghesia, dei proprietari terrieri e dell'imperialismo. Con tutti questi partiti, nulla è cambiato nel paese o per il popolo, tranne briciole e prebende. Sono cambiate solo le facce e modi di ingannare il popolo.

La lotta non è iniziata oggi:
Anche sotto l’attacco del governo, il popolo non ha mai smesso di lottare

La propaganda governativa ufficiale e quella ufficiosa della stampa borghese va ripetendo che nel paese tutto andava magnificamente. Che l'economia era sana, che c'era piena occupazione, che la povertà stava scomparendo, che la maggior parte della popolazione era ormai classe media. Ma, dietro tutta questa roboante propaganda, la realtà del paese e del popolo è molto diversa e i fatti hanno la testa dura. La realtà è che mai i banchieri tanto, mai il capitale finanziario imperialista ha dominato la nostra economia e sottomesso il paese. I prezzi di alimenti, medicine e altri beni di prima necessità non smettono di crescere, l'inflazione erode il reddito del popolo e gli assurdi tassi di interesse restano i più alti al mondo. La disoccupazione continua a penalizzare milioni di persone, soprattutto giovani, e la "riforma agraria" del governo è ancora un'ennesima truffa e inganno per il popolo delle campagne.
Riappaiono malattie ormai scomparse e altre, come la dengue, si diffondono a ondate di epidemie, uccidendo centinaia di bambini e adulti in tutto il paese. I sistemi dell’istruzione e della sanità pubblica hanno struttura fatiscenti salari e stipendi di insegnanti, dipendenti pubblici e operai sono congelati. La cuccagna del credito facile è stata solo un’altra illusione, un inganno che ha prodotto il pesante indebitamento del popolo, per nascondere la fragilità di un'economia basata sulla produzione di materie prime per l'esportazione, completamente subordinata alle potenze straniere e dipendente da capitale e tecnologia importati.
Ma non ostante le sistematiche e orchestrate campagne di criminalizzazione e repressione, gli arresti e omicidi e malgrado le stesse centrali sindacali siano corrotte cooptate dal governo, operai, dipendenti pubblici, insegnanti, studenti e contadini, non hanno mai smesso di lottare e hanno coraggiosamente resistito con scioperi e occupazioni di terreni in tutto il paese.
In ogni parte del paese riecheggia il grido “carcere per i torturatori del regime militare!” In tutto il paese gli studenti hanno scioperato e occupato i rettorati delle università, chiedendo il ritiro dei nefasto piano REUNI/PROUNI del governo, a difesa della scuola pubblica e gratuita e della democrazia nelle scuole e università. Operai, insegnanti e dipendenti pubblici tengono scioperi per i salari e migliori condizioni di lavoro. Nelle grandi opere in PAC, Jirau, Santo Antônio, Belo Monte, SUAPE, gli operai si sono sollevati in rivolta, hanno fermato i lavori, dato fuoco agli alloggi e fatto conoscere al Brasile le condizioni di lavoro forzato a cui sono soggetti.
Nel campo della "riforma agraria" il governo non ha realizzati altro che repressione e finanziamenti per i proprietari terrieri. Solo con la rivoluzione agraria, appropriandosi delle terre dei latifondisti sanguisughe, i contadini potranno avere la terra per lavorare e produrre e conquistare la libertà.
Ora, mentre le masse delle città esplodono in rivolta e non riescono a schiacciarle, mente la vile repressione è respinta con forza dalla gioventù combattente, cercano di coprire tutto con le loro velenose montature, pontificando su che cosa è giusto e cosa non lo è, manipolando nel modo più sporco immagini e documenti è lanciando la guerra psicologica contro il popolo dai loro giganteschi apparati di comunicazione. Tutto il monopolio dei media è nemico del popolo. Che tremino tutti, miserabili reazionari e topi di fogna!

Vandalismo é quello della canaglia di governo

Nelle strade si dimostra ancora una volta che il popolo per garantire i propri interessi deve imporre la sia forza in forme di massa e combattive. Le autorità e la stampa che hanno attaccato, screditato e criminalizzato le prime manifestazioni per schiacciarle, così come hanno fatto per anni con le lotte popolari, sono atterrite e costrette spalle al muro dalla loro crescita esplosiva, si atteggiano ora a paladini della libertà e della democrazia in difesa di manifestazioni pacifiche e ripetono il ritornello ipocrita che i violenti sono solo una minoranza, bollandoli come vandali. Sono esperti nell’arte della manipolazione della "opinione pubblica" e della menzogna, Globo sempre in testa, cercando offendere, spaventare e intimidire i manifestanti per prevenire maggiori rivolte. Terrorizzati dalla rabbia popolare cercano ora di frenare e domare le proteste.
Sì, il popolo sta attaccando i suoi nemici, le sedi dei governi e i parlamenti (covi di abusi e corruzione), banche, che succhiano il sangue del popolo e della nazione, e respingono con forza gli attacchi delle truppe genocide della polizia. Gli episodi di saccheggio da parte di profittatori e delinquenti che la stampa cerca di trasformare in paura collettiva sono solo una parte della triste realtà creata dallo stesso vile sistema che vogliamo abbattere. Vandali sono i governanti nemici del popolo e corrotti. Vandalismo è la prassi criminale di questa canaglia che uccide la gente in coda negli ospedali, che uccide per fame e per mano dei loro poliziotti assassini, che svaligia continuamente le casse della nazione e non risparmia neppure le mense scolastiche dei figli dei poveri, vendendo all’estero le ricchezze naturali del paese, svendendo la sua sovranità e dignità ai predoni imperialisti e alle mafie come la FIFA.

Per costruire il nuovo occorre distruggere il vecchio

Questa è la lotta di contadini, operai, studenti, impiegati, intellettuali, poveri, indigeni e piccoli proprietari commercianti e imprenditori, siamo la maggioranza e siamo milioni! Combattiamo questo marcio vecchio Stato brasiliano rappresentato oggi dal governo PT/PSB/PMDB/PCdoB/PDT, e il pilastro su cui si sostiene, che commette tutti i giorni ogni tipo di violenza e crimine contro il nostro popolo. Uno stato fascista che deve completamente abbattuto e solo una grande rivoluzione democratica Grande può distruggerlo e costruirne al suo posto uno nuovo e diverso, lo Stato di nuova democrazia del fronte unico rivoluzionario, basato sull'alleanza operai-contadini insieme a tutti gli sfruttati e oppressi.
Ogni lotta popolare democratica e rivoluzionaria deve elevare le lotte rivendicative in difesa dei diritti del popolo per:
- aumento generalizzato dei salari contro il carovita;
-Sicurezza e pensione pubblica e integrale;
- Abbonamenti gratuiti per gli studenti, trasporti pubblici e gratuiti;
- Sanità e istruzione pubbliche, gratuite e dignitose;
- Contro la violenza sulle donne, per la parità di diritti e la depenalizzazione dell'aborto;
- Punizione per i crimini del regime militare, per mandanti ed esecutori (civili e militari) di torture, omicidi e sparizioni;
- Fine del lavoro da schiavi nelle piantagioni dell’agro-alimentare, nelle opere pubbliche del PAC e in tutto il paese;
- Riconoscimento e delimitazione immediata dei territori dei popoli indigeni e delle comunità Quilombo;
- Terre a chi ci vive e le lavora;
- Basta miniere, saccheggio delle risorse naturali e degrado ambientale;
- Basta emorragia di risorse pubbliche date a banche e multinazionali;
In ogni caso, ribadiamo che la nostra rivendicazione principale è il potere.

Organizzare il popolo per fare la rivoluzione!

La questione della democrazia reale, e cioè l’instaurazione di una vera Repubblica Democratica, non è mai stato completamente realizzata in Brasile. Le classi dominanti sfruttatrici locali e loro padroni imperialisti temono l'esistenza di una vera democrazia, perché significherebbe la fine del loro dominio e dello sfruttamento. A fronte delle grandi contraddizioni di classe e dell’aspirazione del popolo alla democrazia, manovrano per imporne al popolo e al paese una parodia, la vecchia democrazia con le sue elezioni sporche e corrotti e trascinare i partiti opportunisti per legittimarla. E ogni volta che le masse si sollevano con una mano scatenano la repressione e con l'altra agitano il bla-bla-bla del "dialogo", delle "trattative", della "pace" dei sottomessi, contro la "violenza" e "vandalismo" degli sfruttati e degli oppressi. Per un cambiamento completo e generale il popolo deve prendere il potere e battere i suoi nemici!
I Problemi del Brasile sono strutturali e secolari, le soluzioni richiedono trasformazioni radicali e profonde che solo la mobilitazione coraggiosa e permanente delle masse popolari su un programma rivoluzionario possono realizzare. Perché solo una grande rivoluzione democratico ininterrotta per il socialismo può eliminare tanto sfruttamento, miseria, ingiustizia e violenza contro il popolo lavoratore. Può fermare questo vecchio stato, questa macchina di corruzione e di oppressione, superare l’arretratezza e il secolare saccheggio straniero del paese.
Il popolo può e vuole distruggere questo vecchio potere pezzo dopo pezzo, demolendo parte dopo parte. Se oggi il popolo è capace di mobilitarsi in manifestazioni di centinaia di migliaia, che sono grande accumulazione di forza e di insegnamento, a poco a poco può costruire organizzazioni solide nei luoghi di lavoro, nei quartieri, nelle scuole e università e unirsi alle masse di contadini poveri senza terra, o con poca terra, che stanno conducendo una lotta tenace per rivendicare la rivoluzione agraria, distruggere il latifondo centimetro dopo centimetro, dando la terra a chi la lavora, per fare giustizia, liberare le forze produttive delle campagne, produrre e creare il nuovo potere rivoluzionario.
La grande rivoluzione democratica che occorre al nostro paese può vincere solo attraverso un lungo processo, perché i nostri nemici sono ancora forti, difesi dalla polizia e dalle forze armate, sostenuti dalla stampa borghese e dai partiti che monopolizzato vecchio ordine e spalleggiati dalle potenze imperialiste, in particolare l'imperialismo USA. Non è possibile per il popolo abbattere i suoi nemici in un colpo solo, in pochi giorni o mesi, tantomeno dalla sera alla mattina. È necessaria una lotta prolungata per costruire gli strumenti fondamentali della rivoluzione, embrioni del nuovo potere del nuovo Stato popolare: un autentico partito rivoluzionario del proletariato, l’esercito guerrigliero e il Fronte Unito Rivoluzionario. Organizzazioni rivoluzionarie clandestine, il Partito Rivoluzionario non serve a chiedere voti e avere deputati che marciscono sulle comode poltrone bel porcile che è il parlamento borghese, ma è costruito nel fuoco della lotta di classe a padroneggiare e applicare la scienza e l'ideologia della classe, il marxismo-leninismo-maoismo e dirigere con fermezza le masse. L’Esercito Guerrigliero del Popolo per fare la guerra popolare per rovesciare il potere nemico e stabilire il nuovo potere di Nuova Democrazia. Il Fronte Unito Rivoluzionario per unificare le classi rivoluzionarie sullo stesso programma di trasformazioni politico-economico-sociali e culturali, per sostenere la guerra popolare, circondare il nemico e sconfiggerlo.
La rivoluzione democratica, agrario-antifeudale e anti-imperialista confischerà tutte le terre dei latifondisti, tutti capitale burocratico-compradore (la grande borghesia) e tutto il capitale transnazionale (imperialismo), nazionalizzando le grandi proprietà e concentrandole nelle mani del nuovo stato popolare, che impiegherà tutto per stabilire una nuova economia, autocentrica e autosufficiente, per il benessere generale del popolo e il progresso e l'indipendenza della nazione. Questa grande rivoluzione democratica si scatena con la rivoluzione agraria, per distruggere latifondo, dando la terra ai contadini poveri senza terra o con poca terra, e con le lotte popolari nelle città per difendere i propri diritti, come le grandi manifestazioni di piazza di questi giorni.


Abbasso lo Stato fascista e i governanti antipopolari e corrotti!
Viva la Rivoluzione di Nuova Democrazia!
Viva le manifestazioni e la lotta popolare rivoluzionaria!
Brasile, giugno2013
Frente Revolucionária de Defesa dos Direitos do Povo

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