Non si fermano gli attacchi al diritto d'aborto che allude al diritto di scelta delle donne in ogni ambito della vita.
Vogliono ricacciarci in un moderno medioevo!
In questa società nessun diritto può considerarsi conquistato per sempre, ma bisogna lottare quotidianamente per mantenerli, per conquistare nuovi diritti. Una lotta a tutto campo contro clerico-fascisti, integralisti e la loro ideologia di morte per le donne! Ogni loro tentativo di cancellare il diritto d'aborto è un'intimidazione verso le donne; ogni lotta che li contrasta e strappa risultati è una vittoria di e per tutte le donne!La donna non è un'incubatrice!
Il feto non è persona!
fascisti, reazionari passerete un guaio, non torneremo a prezzemolo e cucchiaio!
Texas, caos in Senato sull'aborto.
Annullato il divieto dopo le
proteste
I repubblicani tentano di forzare l'approvazione di una legge che avrebbe reso impossibile l'interruzione di gravidanza nello Stato. Proteste e arresti nell'aula poi la ratifica: il voto arrivato dopo la mezzanotte, a legislatura scaduta. Senatrice tenta l'ostruzionismo parlando in piedi per 10 ore
Non è riuscito ai repubblicani del Texas il colpo di
mano per far approvare in Senato una legge che avrebbe di fatto reso impossibile
l'interruzione di gravidanza nello Stato. Un voto passato dopo la mezzanotte, a
legislatura scaduta, è stato annullato dopo ore di proteste che hanno portato
anche ad arresti tra gli attivisti presenti alla seduta.
I senatori repubblicani del Texas avevano approvato nuove restrizioni all'aborto che prevedono la chiusura di quasi ogni clinica per l'interruzione di gravidanza nel secondo Stato più popoloso della nazione. I democratici hanno però subito contestato la validità del voto, avvenuto dopo la mezzanotte e dunque dopo la scadenza della legislatura. Il vicegovernatore David Dewhurst aveva sostenuto che la votazione era iniziata poco prima, ma poi - smentito anche dai tabulati evidentemente ritoccati nella data, diffusi dai democratici (foto) - ha dovuto dichiarare il voto non valido.
La legge ha provocato un dibattito infiammato, di cui è stata protagonista la senatrice democratica Wendy Davis, impegnata in una maratonia oratoria di 10 ore per tentare di bloccare la votazione prima della mezzanotte. Indossando scarpe da tennis rosa e tentando di restare in piedi (le regole vogliono che chi parla non si possa sedere o appoggiare al banco o interrompersi per andare al bagno o mangiare), la Davis non è riuscita però a completare l'impresa: è stata bloccata da Dewhurst che ha deciso che era andata "fuori tema" a un certo punto del suo intervento. I democratici hanno fatto ricorso.
Il disegno di legge vietava ogni aborto dopo le 20 settimane di gravidanza e richiede che tutte le procedure siano effettuate in un centro dotato di sale chirurgiche. I medici che eseguono aborti dovrebbero essere abilitati ad operare in un ospedale entro 30 miglia. Il requisito riguardante gli equipaggiamenti chirurgici impedirebbe di fatto l'operatività di 37 delle 42 cliniche che praticano aborti in Texas. Vista la vastità dello Stato (largo circa 1244 chilometri e lungo 1271 km, con una popolazione di 26 milioni di persone), la scarsità di strutture costringerebbe una donna che vive al confine con il Messico a fare un viaggio di ore per riuscire ad abortire.
Il voto, completato subito dopo la mezzanotte, è stato accolto da urla e proteste nella galleria del pubblico affollata di attivisti pro-choice che indossavano maglie arancioni in sostegno di Davis, mentre dall'aula i senatori democratici li applaudivano e si univano alla protesta. E su Twitter si è immediatamente diffuso l'hashtag #standwithwendy: al fianco di Wendy ma anche "in piedi con Wendy". Nel suo discorso, Davis ha detto di voler dare "umilmente voce a migliaia di texani" e ha definito il tentativo dei repubblicani di far passare la legge "un brutale abuso di potere". I democratici l'avevano scelta per l'ostruzionismo perché Davis ha una storia emblematica: diventata mamma da ragazzina, è riuscita comunque a completare gli studi e a laurearsi alla Harvard Law School. Durante il suo lungo discorso, la donna è riuscita a rimanere in piedi spostando il peso da un'anca all'altra, camminando intorno al banco e leggendo le note su un blocco. Neanche le urla di interruzione degli attivisti antiaborto in galleria l'hanno fatta interrompere. Ha risposto alle domande dei suoi avversari, ha riportato testimonianze di donne che subirebbero l'impatto della nuova legge e una volta si è quasi interrotta per la commozione leggendo una storia particolarmente toccante.
Il Texas è solo uno degli Stati che stanno sfidando la storica sentenza con cui nel 1973 la Corte suprema legalizzò l'interruzione di gravidanza. Anche il North Dakota si appresta a discutere una legge restrittiva.
I senatori repubblicani del Texas avevano approvato nuove restrizioni all'aborto che prevedono la chiusura di quasi ogni clinica per l'interruzione di gravidanza nel secondo Stato più popoloso della nazione. I democratici hanno però subito contestato la validità del voto, avvenuto dopo la mezzanotte e dunque dopo la scadenza della legislatura. Il vicegovernatore David Dewhurst aveva sostenuto che la votazione era iniziata poco prima, ma poi - smentito anche dai tabulati evidentemente ritoccati nella data, diffusi dai democratici (foto) - ha dovuto dichiarare il voto non valido.
La legge ha provocato un dibattito infiammato, di cui è stata protagonista la senatrice democratica Wendy Davis, impegnata in una maratonia oratoria di 10 ore per tentare di bloccare la votazione prima della mezzanotte. Indossando scarpe da tennis rosa e tentando di restare in piedi (le regole vogliono che chi parla non si possa sedere o appoggiare al banco o interrompersi per andare al bagno o mangiare), la Davis non è riuscita però a completare l'impresa: è stata bloccata da Dewhurst che ha deciso che era andata "fuori tema" a un certo punto del suo intervento. I democratici hanno fatto ricorso.
Il disegno di legge vietava ogni aborto dopo le 20 settimane di gravidanza e richiede che tutte le procedure siano effettuate in un centro dotato di sale chirurgiche. I medici che eseguono aborti dovrebbero essere abilitati ad operare in un ospedale entro 30 miglia. Il requisito riguardante gli equipaggiamenti chirurgici impedirebbe di fatto l'operatività di 37 delle 42 cliniche che praticano aborti in Texas. Vista la vastità dello Stato (largo circa 1244 chilometri e lungo 1271 km, con una popolazione di 26 milioni di persone), la scarsità di strutture costringerebbe una donna che vive al confine con il Messico a fare un viaggio di ore per riuscire ad abortire.
Il voto, completato subito dopo la mezzanotte, è stato accolto da urla e proteste nella galleria del pubblico affollata di attivisti pro-choice che indossavano maglie arancioni in sostegno di Davis, mentre dall'aula i senatori democratici li applaudivano e si univano alla protesta. E su Twitter si è immediatamente diffuso l'hashtag #standwithwendy: al fianco di Wendy ma anche "in piedi con Wendy". Nel suo discorso, Davis ha detto di voler dare "umilmente voce a migliaia di texani" e ha definito il tentativo dei repubblicani di far passare la legge "un brutale abuso di potere". I democratici l'avevano scelta per l'ostruzionismo perché Davis ha una storia emblematica: diventata mamma da ragazzina, è riuscita comunque a completare gli studi e a laurearsi alla Harvard Law School. Durante il suo lungo discorso, la donna è riuscita a rimanere in piedi spostando il peso da un'anca all'altra, camminando intorno al banco e leggendo le note su un blocco. Neanche le urla di interruzione degli attivisti antiaborto in galleria l'hanno fatta interrompere. Ha risposto alle domande dei suoi avversari, ha riportato testimonianze di donne che subirebbero l'impatto della nuova legge e una volta si è quasi interrotta per la commozione leggendo una storia particolarmente toccante.
Il Texas è solo uno degli Stati che stanno sfidando la storica sentenza con cui nel 1973 la Corte suprema legalizzò l'interruzione di gravidanza. Anche il North Dakota si appresta a discutere una legge restrittiva.
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