Il PCN-maoista è pronto a lanciare
la seconda ondata di mobilitazioni a livello nazionale contro la
'unilaterale' decisione del governo di convocare le elezioni
dell'Assemblea costituente per il 19 novembre. Il partito ha escluso
ogni dialogo se non saranno soddisfatte le loro richieste, che
comprendono le dimissioni del governo. È ancora possibile per il
PCN-maoista trovare un terreno comune con i Quattro Grandi e il
governo Regmi sulle elezioni della AC? Come reagirè se le sue
richieste non saranno soddisfatte? Che carattere avranno le
manifestazioni? Per scoprirlo, Mahabir Paudyal e Kiran Pun ne hanno
parlato con il segretario del PCN-Maoista Dev Gurung.
Il vostro partito sembra determinato
a far fallire le prossime elezioni. È
un’impressione giusta?
Le elezioni non sono la soluzione
giusta ai problemi che il paese ha oggi di fronte. Guardate a che
cosa accadde in Sikkim. Elezioni costarono la sovranità del paese.
La stessa avvenne nelle Fiji. Non possono esserci dubbi: le elezioni
proposto non sono intese a dare una nuova costituzione. Se i partiti
avessero veramente voluto realizzarne una, lo avrebbero fatto con la
vecchia AC. Il problema non è l'assenza di elezioni, ma la Rastriya
atmasamarpanbad (capitolazione nazionale) profondamente radicata tra
i maggiori leader dei quattro partiti.
Questa è il motivo per cui a maggio la
AC è stata sciolta. Non c’è alcuna garanzia che una nuova AC sia
in grado di redigere uno Costituzione. Ma, se dobbiamo andare alle
elezioni, i quattro partiti devono rispondere ad alcune domande
urgenti. Perché Baburam Bhattarai ha arbitrariamente sciolto la AC?
E qual è la garanzia che il nuono primo ministro PM eletto dopo le
elezioni della AC non farà lo stesso, se vede che la nuova
costituzione non va corrispondere ai interessi? Nella passata AC,
all’incirca il 90% del lavoro era stato completato, rimanevano solo
poche questioni controverse, che avrebbe potuto essere facilmente
risolte attraverso il voto in aula. Dunque, che cosa ha fermato la
costituzione?
Non è ovvio? L’emendamento
costituzionale in 25 punti dell'articolo 21 della proposta di
Costituzione ha disposto l’attribuzione della cittadinanza per
discendenza, anche per i residenti temporanei di origine straniera
che vivono lungo il confine. Condividiamo con l'India un frontiera
porosa, dove la cittadinanza è l'unico mezzo per distinguere i
nepalesi dagli stranieri. Ma il criterio vigente di attribuzione
della cittadinanza ha permesso anche agli stranieri di ottenere la
cittadinanza, proprio alla vigilia delle elezioni. Nel tempo, gli
stranieri potranno diventare maggioritari, e i veri nepalesi saranno
ridotti a minoranza.
I fatti degli ultimi due anni indicano
che siamo effettivamente sul punto di essere “sikkimizzati”. La
AC è stata sciolta, e con essa il potere esecutivo e legislativo
sono stati resi inefficaci. La pronuncia del PM Bhattarai del 27
maggio e l'emendamento in 25 punti del presidente del 14 marzo hanno
ucciso l'unica istituzione statale funzionale, la magistratura, e
sabotato la costituzione ad interim. Forze straniere stanno
cospirando per trasformare il Nepal in un altro Sikkim o, se ciò non
è possibile, in un altro Bhutan. Le elezioni sono
una parte dello
stesso disegno.
Solo un paio di giorni
fa il presidente del vostro partito,
ha detto che il partito potrebbe partecipare
alle elezioni, se queste fossero rinviate a dopo il 19 novembre.
Abbiamo voluto dare ai quattro partiti
abbastanza tempo per correggere il loro errore. Raggiungiamo un ampio
consenso, risolviamo il problema della cittadinanza, riprendiamo la
politica nelle nostre mani. Possiamo anche raggiungere una
dichiarazione politica comune di consenso. Se per risolvere questi
problemi occorrono un paio di mesi, prendiamoceli. Le elezioni
possono attendere.
Molti partner della vostra
alleanza di 42 partiti sostengono
le elezioni. Tranne il PCN-maoista,
nessun altro partito chiede che il
governo si dimetta. Non è
che questo la fa sentire come una causa persa?
La questione non è quanti sostenitori
abbiamo. Possiamo avere alcune cose in comune con gli altri 41
partiti, ma lottiamo per un agenda completamente diversa. Lottiamo
per niente di meno della sovranità e l'indipendenza nazionale.
Quali sono i criteri
minimi per la vostra partecipazione alle
elezioni?
Il problema è che né il governo né i
quattro partiti sono interessati a risolvere le controversie col
negoziato. Se lo fossero, avrebbero fermato processo elettorale e noi
avremmo sospeso i nostri programmi di mobilitazione. Ma i quattro
partiti e il governo stanno andando avanti, aggiornando le liste
degli elettori, annunciando la data delle elezioni e approvando la
legge elettorale senza considerarci. Ci hanno portato asl punto di
non ritorno. Non ci hanno lasciato spazio per partecipare alle
elezioni.
E allora qual è la soluzione?
Anche se il governo e quattro i partiti
ci hanno esclusi e sono andati avanti arbitrariamente, non abbiamo
ancora chiuso la porta per la trattativa. Siamo ancora pronti a
sederci al tavolo e trovare una soluzione. Ma, allo stesso tempo,
dobbiamo scendere in piazza. Siamo pronti ad andare al tavolo dei
negoziati se i partiti accettano su due cose: il ripristino
costituzione provvisoria nella forma precedente e la ricerca di
soluzione negoziata tra i partiti politici. Per il primo punto, tanto
la pronuncia di Bhattarai del 27 maggio, quanto l’emendamento
costituzionale in 25 punti del Presidente devono essere
immediatamente annullati.
Dunque proponete il ripristino della
disciolta AC?
È necessario che la AC sia
ripristinata. La pronuncia di Baburam ha reso i 18 articoli della
costituzione provvisoria inefficaci e l'emendamento in 25 punti l’ha
completamente annullata. Una volta revocate queste due decisioni,
avremmo un parlamento legislativo in carica, dove si potrebbero
risolvere in pochi di giorni tutte le questioni controverse.
Ma le elezioni non sarebbero anche
un modo per avere un nuovo parlamento legiferante?
Come ho detto, il problema non sono le
elezioni. Se una persona è malata, non la si può guarire curando
un'altra persona. La causa principale dei nostri problemi è la
tendenza dei nostri leader politici a capitolare do fronte agli
stranieri. Se si schierassero uniti sulle questioni nazionali, le
potenze straniere non avrebbero speranze. Se i partiti sono d’accordo
sul ripristino i diritti politici del paese, siamo pronti ad
accordarci su tutto.
Come si può fare?
I quattro grandi devono correggere gli
errori del passato. I partiti stanno mettendo in scena la farsa delle
elezioni senza garantire il diritto fondamentale. Il loro peccato
originale è stato quello di tenere in ostaggio per quattro anni la
AC per poi scioglierla. I quattro partiti non avrebbero docuto
sostenere il provvedimento di Bhattarai che ha sciolto la AC e il
parlamento. L'emendamento presidenziale in 25 punti ha ucciso lo
spirito della costituzione ad interim. Poi hanno nominato primo
ministro il capo del potere giudiziario. Tutto questo è avvenuto per
ordine diretto delle potenze straniere. A tutto
questo occorre rimediare.
Molti direbbero che ciò che
proponete è impossibile
Se non ascoltano le nostre richieste,
non avremo altra scelta che lanciare un movimento per la sovranità e
la liberazione nazionale. Dirigeremo la rivoluzione contro questa
capitolazione nazionale. Abbiamo lottato per la repubblica di
trasferire il potere dal Narayanhiti al Singha Durbar. Ma i leader
dei quattro partiti hanno trasferito il potere al Lainchaur
(Ambasciata indiana). Oggi né il Singha Durbar né il Sheetal Niwas
esercitano il potere politico. È in gioco l’'esistenza stessa del
paese.
Ma il vostro partito sembra isolato.
Non ricevete parole di sostegni da nessuna parte.
Non ci serbe nessun sostegno da chi fa
compromessi sulla sovranità nazionale. Ma godiamo del massimo
rispetto di chi sostiene il nazionalismo e la sovranità nazionale.
Abbiamo sposato una causa giusta. Non c’è alcun motivo per fare
dietro-front.
Quale sarà il centro del vostro
Comitato Centrale del 29 giugno?
La nostra riunioni sarà centrata su
come salvare la nazione dalle mani dei compradores. L'elezione che
propongono sono una sorta di tamasuk (accordo scritto) per svendere
il Paese. Come possiamo porre la nostra firma a un documento così
antinazionale e traditore? Non permetteremo ai quattro grandi di
vendere il paese. La riunione del nostro CC si concentrerà su questi
temi.
Emergono ancora voci sull’unita
del partito. Si dice che sabato scorso Prachanda vi abbia fatto una
proposta scritta di unità.
Questa è solo una voce. I partiti si
uniscono sulla base dell’ideologia. Attualmente i due partiti sono
su posizione diametralmente opposte su numerose e fondamentali
questioni ideologiche. Non c'è possibilità di unità. Perché
allora ci sono queste voci? Perché il PCUN (maoista) vuole
screditarci. Vuole diffondere tra il popolo l'illusione dell’unità,
per raccattare il sostegno dei nostri quadri nelle elezioni. Lo fa
anche per spaventare il Nepali Congress e il PCN-UML. È chiaro che
Prachanda e Baburam puntano ad escluderci dal processo elettorale.
Hanno cercato di corteggiare anche Asho Rai e Upendra Yadav.
Ciononostante, NC e UML insistono affinché anche noi siamo
coinvolti. E il PCUN (maoista) cerca di contrastare questi sforzi
inventando la favola dell’unità.
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