PIATTAFORMA PER IL 6
LUGLIO
Questa punti sono
frutto sia delle nostre proposte sia di altre realtà.
La
vera questione è però che ognuno dei punti deve essere soprattutto
uno strumento di lotta oltre che una richiesta, essi non vanno
delegati al parlamento, governo, Istituzioni locali, ma devono essere
sempre sotto la gestione, controllo delle donne, associazioni di
donne impegnate e in lotta su questo terreno, indipendenti da partiti
di governo e parlamentari e da istituzioni.
Con
la coscienza che nessuno di questi obiettivi si può conquistare
senza la lotta delle donne, che le conquiste possono essere in ogni
momento strappate, ma che soprattutto non basta qualche risultato sul
fronte “culturale” della violenza sessuale e femminicidi, mentre
nello stesso tempo permane e viene aggravata la condizione generale
di vita, di lavoro, di discriminazione e oppressione delle donne, di
subordinazione nella famiglia, che è alla base delle violenze e
uccisioni delle donne. Una condizione portata avanti dagli stessi
governi, Stati, Parlamenti che parlano di convenzioni, normative a
difesa delle donne
Per
questo la vera “soluzione” è il cambiamento/rovesciamento di
questo sistema capitalista, sessista, oppressore, attraverso una
rivoluzione di classe e di genere, .
Gli
obiettivi sono quindi parte dell’esplicitazione delle ragioni di
lotta e dei bisogni delle donne, e sono interni al percorso per
realizzare una vasta e continua, quotidiana
mobilitazione
delle donne, perché “tutta la vita deve cambiare”.
COSA
NON VOGLIAMO E COSA VOGLIAMO:
NO all'intensificazione
della presenza/controllo di Forze dell'ordine: polizia, carabinieri,
ecc. nelle città, nelle strade, NO a Task force che alimentano un
clima securitario che oggettivamente si traduce in minore libertà,
più controllo per le donne;
SI ad “illuminare” e
rendere luoghi pieni di vita, ogni zona delle città e dei paesi,
favorendo apertura 24 ore su 24 di locali, centri, parchi, e l'uso
libero di essi da parte di organismi di donne.
VOGLIAMO
- Una casa delle donne in ogni città, e quartiere di grande città con servizi gratuiti di avvocati, medici, psicologi, esperti scelti dalle donne.
- interventi immediati contro i maschi denunciati e a difesa dell’incolumità delle donne che denunciano violenze, stalking, molestie sessuali, maltrattamenti. Via dai posti di lavoro chi esercita molestie, violenze sessuali. Divieto di permanenza nelle case di mariti, padri, fratelli denunciati per violenze, maltrattamenti; estendere a questi, come a fidanzati, ex, obblighi simili a quelli della “libertà vigilata”
- Procedura d'urgenza nei processi per stupro e femminicidi e accettazione delle parti civili di organizzazioni di donne - patrocinio gratuito per le donne. Classificazione del reato di stupro tra i reati più gravi del sistema penale
- Divieto dell'uso del corpo femminile a fini pubblicitari e dell’uso sessista del linguaggio
- Finanziamento pubblico di campagne, gestite da organismi di donne indipendenti da Istituzioni, di sensibilizzazione nazionali e locali a contrasto della violenza maschile sulle donne. Nella scuole e nelle università, la didattica contenga anche gli argomenti della discriminazione e della violenza di genere, con interventi periodici fatti da associazioni di donne; adozione di libri di testo che non veicolino pregiudizi di genere nel linguaggio e nei contenuti.
- Semplificazioni e procedure d'urgenza per le cause di separazione e divorzi, con patrocinio gratuito per le donne
- Divieto di indagine sulla condizione matrimoniale, di maternità, di orientamento sessuale
- Nessuna persecuzione delle prostitute, diritti di tutte ai servizi sociali e al reddito minimo garantito
- Difesa e ampliamento del diritto di aborto, come difesa del diritto di scelta e di autodeterminazione delle donne, a partire dall’abolizione nella L.194 dell’obiezione di coscienza e dalla gratuità degli interventi e delle strutture, consultori laici gestiti e controllati dalle donne.
Per lottare contro le
discriminazioni, oppressioni che sono alla base delle violenze
sessuali e femminicidi
- Lavoro per tutte le donne o salario garantito
- Reddito minimo garantito a tutte le donne, perchè la dipendenza economica non sia di ostacolo alla rottura di legami familiari
- Trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari
- Pari salario a pari lavoro
- Diritto di cittadinanza e uguali diritti lavorativi, salariali e normativi per le donne immigrate
- Riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, come riconoscimento del doppio lavoro
- Abbassamento dell'età pensionabile alle donne
- Accesso gratuito per le donne ai servizi sanitari e sociali
- La socializzazione/gratuità dei servizi domestici essenziali: asili, sanità, servizi di assistenza per anziani, ecc.
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