Massimo Gatto, maresciallo dei carabinieri: sarebbe, costui, un vero
esempio di "correttezza civica e morale", secondo gli scopi dell’Unione
nazionale cavalieri d’Italia, di cui è vicepresidente nazionale e
presidente provinciale?
Riportiamo, così com’è, la notizia Ansa sull’ennesimo stupratore
(seriale) in divisa.
Abusi su arrestata, militare in manette
Comandante carabinieri violenta 11 donne
22 giugno, 23:29
Abusi per 48 ore su donna, militare in manette
di Igor Greganti
MILANO – Era arrivata in Italia da pochi giorni dalla Polonia, senza
conoscere una parola di italiano. L’avevano subito arrestata per un
banale furto in un centro commerciale e poi portata nella cella di
sicurezza di una stazione dei carabinieri, in attesa del processo.
E’ stato proprio là, in quella caserma in un piccolo comune alle porte
di Milano, che la ragazza, appena 19 anni, è andata incontro stando alle
indagini della Procura milanese a una terribile umiliazione: abusata per
due giorni dal militare più alto in grado. Così il comandante della
stazione dei carabinieri di Parabiago, Massimo Gatto, 47 anni, è finito
oggi in carcere per aver costretto la ragazza a subire 48 ore di
violenze. Ma non solo.
Emerge dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto, Pietro
Forno, e dal pm Cristiana Roveda oltre dall’ordinanza firmata dal gip
Enrico Manzi, che il maresciallo sarebbe anche un violentatore seriale.
Nei capi di imputazione, infatti, gli vengono contestati altri sei
episodi nei confronti di altrettante donne di cui l’uomo avrebbe abusato
o che avrebbe cercato di molestare.
Prostitute o donne che per una denuncia o per un consiglio si erano
presentate in caserma. Inoltre, gli investigatori del nucleo operativo
del Comando provinciale di Monza hanno individuato altre quattro donne
che hanno subito abusi dal militare, alla fine degli anni ’90. In questo
caso, pero’, i fatti di reato risultano prescritti.
Il sospetto degli inquirenti inoltre è che ci siano anche altre vittime
e per questo Forno, che guida il pool ‘reati sessuali’, ha lanciato un
invito a tutte “le persone che hanno avuto esperienze similari” di
rivolgersi ai carabinieri o alla stessa Procura di Milano. La ragazza
polacca era stata arrestata il 15 gennaio scorso per aver rubato dei
giochi elettronici in un centro commerciale. E’ stata rinchiusa nella
camera di sicurezza della stazione, in attesa del processo per
direttissima. Il comandante Gatto, stando all’ordinanza, le si è subito
avvicinato, invitandola a uscire dalla cella per fumarsi una sigaretta
con lui in bagno, dove poi sarebbero avvenuti gli abusi. Ripetuti anche
nelle ore successive e il giorno seguente, non in cella ma sempre dentro
la caserma. La ragazza dopo aver patteggiato la pena il 17 gennaio in
Tribunale, si è precipitata negli uffici della Polfer di Milano per
presentare la denuncia per le violenze subite. Denuncia che è stata
trasmessa al pm di turno che ha subito ascoltato il racconto della
giovane.
Gli inquirenti hanno poi raccolto le testimonianze dei colleghi del
comandante, dalle quali è emerso che l’uomo poteva aver avuto gli stessi
atteggiamenti con altre donne, le quali invitate a denunciare in
passato, non l’avevano fatto. Sentite dai pm nell’inchiesta, però, sei
donne, tra cui due sorelle, hanno raccontato di aver subito violenze o
tentativi di violenza, tra il 2004 e il 2010. Tra queste, emerge dall’
ordinanza, ci sono una prostituta romena, una ex prostituta che si era
presentata in caserma per una denuncia, un’altra donna che era andata
nella stazione per un problema con la patente, altre due che si erano
presentate per una denuncia.
Infine, anche una donna che era andata nella stazione a esporre la sua
difficile situazione coniugale. In più, i pm sono riusciti a ricostruire
anche gli abusi sessuali subiti da altre quattro donne negli anni
Novanta, ma quei fatti sono oramai prescritti. Gatto è accusato di
violenza sessuale aggravata per aver agito nei confronti di una persona
in stato di privazione della libertà, di concussione sessuale e
perquisizione arbitraria, perché avrebbe perquisito la ragazza
straniera, quando già era stata controllata da un militare donna.
L’interrogatorio di garanzia è fissato per venerdì [nel carcere di San
Vittore] davanti al gip Manzi.
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