Il testo di un volantino che sta girando nei quartieri di Milano per raccontare cosa succede nel Centro di Identificazione e Espulsione di via Corelli.
«Un gruppo di solidali si è incontrato al CIE di via Corelli, per fare volantinaggio ai parenti dei detenuti. Prima grande novità è il numero consistente di parenti, con i quali si è potuto fare qualche chiacchiera, nelle lunghe ore di attesa, tra l’ingresso del primo e l’uscita dell’ultimo di loro.
I prigionieri ci raccontano che:
- attualmente, all’interno di una delle sezioni, ci sono 28 detenuti. Non sappiamo il numero dei detenuti nelle altre sezioni, che sono in totale 5.
- i detenuti non possono tenere il proprio cellulare.
- ogni tre giorni, ognuno di loro avrebbe il diritto a un pacchetto di sigarette e a una scheda telefonica da 5 euro, da utilizzare nella cabina interna. Ma sono costretti a scegliere tra uno o l’altro. Questi sono i ricatti che continuano a subire.
- i detenuti non hanno più la possibilità di uscire in cortile tutti insieme, devono rimanere ognuno all’interno della propria sezione. Prima potevano uscire pomeriggio e sera, ora gli hanno tolto anche questo.
- una deportazione è avvenuta con avvolgimento del prigioniero in una coperta, chiuso dentro con lo scotch e caricato con violenza nel bagagliaio di una jeep della polizia.
- un prigioniero è stato portato a Corelli con l’inganno: è stato chiamato in questura per controllare alcuni documenti, con la garanzia espressa al telefono che nulla gli sarebbe capitato. Da lì è stato condotto al Cie, dove è ora recluso.
Tanti detenuti ci raccontano che:
- dopo aver scontato la pena in carcere, vengono trasferiti al Cie.
- le persone malate non sono seguite dai medici e non ricevono i medicinali essenziali, nemmeno per le patologie croniche e gravi.
I detenuti di via Corelli hanno recentemente deciso di iniziare uno sciopero della fame. La risposta delle guardie è stata una devastante perquisizione. Questa è solo una minima parte degli abusi subiti dagli immigrati detenuti nel Cie di via Corelli! Questi sono lager che vanno chiusi subito! Basta CIE, basta torture!
Vogliamo inoltre informare tutti gli immigrati senza documenti di fare attenzione se devono andare in Questura, in quanto abbiamo saputo che molti vengono chiamati con l’inganno e quindi portati nei Cie. Tutto questo è già accaduto a molte persone, a Milano come a Torino, ma sicuramente è una manovra che viene effettuata in tutta Italia. Non fidatevi mai!»
Nessun commento:
Posta un commento