Tutto fa pensare che la battaglia legale tra Fiat e Fiom terminerà il 16 luglio. E' per quella data, infatti, che il giudice Vincenzo Ciocchetti ha fissato la prossima udienza. Ed è in quella data che molto probabilmente arriverà anche la sua sentenza sulla vicenda giudiziaria che vede il sindacato contestare all'azienda la legittimità della nuova società creata per gestire lo stabilimento di Pomigliano d'Arco.
E' la fine di un'udienza, quella di oggi, iniziata con il mancato tentativo di conciliazione tra le parti. Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, aveva chiesto alla Fiat di rientrare nella cornice del contratto nazionale in cambio della riapertura del negoziato, ma il responsabile delle relazioni industriali dell'azienda, Paolo Rebaudengo, ha risposto picche. Così ci ha provato il giudice, che ha proposto ai metalmeccanici della Cgil di firmare l'accordo di Pomigliano "con la riserva di adottare successivamente iniziative, legali e no, solo ove si ritenga la sussistenza di violazione costituzionali di legge o delle proprie prerogative sindacali". Proposta a sua volta bocciata dalla Fiom.
I legali della Fiat hanno poi presentato delle eccezioni preliminari, la principale sulle competenze territoriali, con la richiesta che ad occuparsi della causa sia il tribunale di Nola. "Riteniamo di avere ottimi ragioni - aveva spiegato prima dell'inizio del processo l'avvocato Raffaele De Luca Tamajo, che guida il pool dei legali del Lingotto - perchè è un'iniziativa imprenditoriale inedita, con l'adozione di un modello produttivo in linea con i modelli più affermati a livello mondiale e l'unico in grado di restituire competitività allo stabilimento di Pomigliano".
Sulla competenza territoriale, il giudice si è riservato di prendere una decisione soltanto a fine discussione. Facendo, di fatto, restare il processo a Torino.
Lo scontro è proseguito poi con i tentativi della Fiom di dimostrare la continuità tra Fiat group automobiles e la newco Fabbrica italia Pomigliano. Obiettivo: far rilevare al giudice che utilizzando le nuove società la Fiat va contro la normativa sul trasferimento d'azienda. Perché, secondo l'avvocato che guida il pool di legali della Fiom, Piergiovanni Alleva, "Fip fu un'invenzione dell'ultimo momento, creata quando in Fiat si accorsero che non bastava uscire da confindustria per tagliare il cordone ombelicale con il contratto dei metalmeccanici del 2008".
L'udienza è terminata con il rinvio al 16 luglio e con i commenti successivi delle parti coinvolte. Da un lato Landini (Fiom) dice che "sta procedendo come pensavamo: il tentativo della Fiat di rinviare o di spostare la sede non ha avuto effetti. Siamo convinti di avere buone e fondate ragioni giuridiche". Dall'altro, l'avvocato della Fiat Raffaele De Luca Tamajo spiega che "il giudice vuole verificare se ci
sono profili antisindacali ad opera di accordi che di per sè sono legittimi, ma potrebbero provocare qualche conseguenza negativa per il sindacato". E aggiunge: "Il 16 luglio potrebbe essere una giornata decisiva".
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