mercoledì 22 giugno 2011

pc 22 giugno - Fiat Termini Imerese tra Stati generali e assenza di futuro si riparte dalla lotta

La verità sul destino degli operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese si fa strada anche tra i dirigenti della Regione che stanno per firmare il piano di 150 milioni per nuove infrastrutture utili ad agevolare l’inserimento nell’area delle imprese che hanno chiesto i contributi pubblici.

Venturi, assessore regionale alle attività produttive, sta pensando di chiedere alla Fiat di posticipare la data di chiusura dello stabilimento di Termini prevista per il 31 dicembre. Se da un lato Venturi dice che la Regione conferma la volontà di “mantenere la vocazione del territorio che è e deve restare un polo automobilistico”, dall’altro conferma che si aspettava altro e che il risultato al momento è deludente. “In lizza ci sono 5 aziende, due si sono ritirate e una la Dr il cui progetto di produzioni di automobili sembrerebbe interessante, non è ancora entrata ufficialmente nella lita ufficiale di Invitalia.” “Probabilmente – aggiunge – occorre cambiare strategia, cercare altre aziende in Italia e nel mondo spiegando meglio che conviene investire in Sicilia, anche perché sono disponibili circa 350 milioni (250 della Regione e 100 dello Stato) per sostenere investimenti a Termini Imerese”.

Ancora niente di fatto dunque. E mentre i nodi vengono al pettine ieri all’incontro sugli Stati generali sulla Fiat organizzati dall’Università i sindacalisti peggio di campane totalmente stonate ripetono le vecchie giaculatorie…

Entro l’8 luglio tutte le aziende dovranno presentare i piani industriali definitivi al Ministero dello Sviluppo Economico. È chiaro che se non dovessero esserci reali cambiamenti sarà necessario ripartire dalla dichiarazione degli operai dell’indotto: “… tra sei mesi Fiat se ne andrà e non abbiamo in mano niente…. Da settembre inizierà la guerra, siamo stati in silenzio per troppo tempo”.

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