venerdì 24 giugno 2011

pc 24 giugno - TELEPERFORMANCE VUOLE COPIARE IL MODELLO FIAT?

Oggi si stanno tenendo le assemblee sindacali dei lavoratori di Teleperformance per valutare e decidere su quanto è emerso nei due incontri ministeriali a Roma e che dovrebbe avere la sua conclusione il 30 giugno presso il Ministero del lavoro.

Un lavoratore, Rsu della cgil presente a Roma riferendosi ai resoconti della stampa su questi incontri, dice che i giornali non raccontano tutto.
"La realtà è che Teleperformance vuole fare fuori 1464 lavoratori tra Roma e Taranto, e su questo non c'è stato nessun passo indietro; semplicemente ribalta la palla ad istituzioni e sindacati confederali, della serie: se voi siete capaci di evitare questo... fatecelo sapere..."
Quindi la cassintegrazione posta dai sindacati come alternativa alla mobilità e ai licenziamenti è tuttora al buio, visto che l'azienda non dà effettive garanzie sul futuro.
Le Regioni del Lazio e della Puglia per il 30 chiedono a TP la presentazione di un piano industriale come condizione per dare altri finanziamenti, così come dicono che monitoreranno periodicamente questo piano, affinchè, soprattutto, non vi siano altre delocalizzazioni. Ma tuttora il coltello dalla parte del manico c'è l'ha Teleperformance.

Ma c'è anche dell'altro, continua il lavoratore: "siamo venuti a sapere di contatti tra azienda e un dirigente nazionale della Cisl in cui TP ha chiesto al sindacalista di avallare un peggioramento delle condizioni contrattuali e di lavoro anche per chi resta: una riduzione (su base volontaria - sic!) dei contratti da 33 a 20 ore settimanali (per altro senza garanzia che chi li accettasse verrebbe escluso dalla casintegrazione).
Ma soprattutto si parla di un possibile accordo per una rinuncia ai diritti stabiliti dal contratto nazionale, su modello Marchionne: tra cui, non pagamento dei primi tre giorni di malattia, intervento sulle pause in violazione del TU sulla sicurezza...".

C'è da dire che sarebbe troppo facile per Teleperformance fare proprio il modello Marchionne, visto che sta già sulla buona strada, visto che i dirigenti di TP, come il loro compare, non rispettano neanche i loro stessi impegni (l'anno scorso di questi tempi imposero i contratti di solidarietà dicendo che così potevano garantire l'occupazione...) e dei diritti dei lavoratori ne fanno già carta straccia (buona parte dei lavoratori, e soprattutto le lavoratrici, hanno conseguenze fisiche per il lavoro che svolgono e l'azienda non fa fare neanche le visite mediche previste, ecc., ecc.).

OCCORRE ORA CHE NELLE ASSEMBLEE PARLINO E DECIDANO LE LAVORATRICI E I LAVORATORI.
OCCORRE SALVAGUARDARE IL POSTO DI LAVORO PER TUTTI E CHE NON CI SIA UNA ULTERIORE RIDUZIONE DEL SALARIO.

Nessun commento:

Posta un commento