TORINO, SABATO 18 GIUGNO: PROCESSO FIOM-FIAT
Si apre oggi il ricorso, nella stessa aula dove si celebra il processo contro l'Eternit, intentato dalla Fiom-Cgil nazionale contro la Fiat Group Automobiles S.p.A. per comportamento antisindacale (articolo 413 c.p.c.).
Il professor Piergiovanni Alleva e l'avvocata Elena Poli, difensori del ricorrente, illustrano i motivi per cui la maggiore organizzazione sindacale propone in giudizio l'azienda: in particolare l'Alleva pone l'accento sul fatto che l'infame extracomunitario canadese ed i suoi accoliti abbiano effettuato un'evidente forzatura rispetto alle leggi nazionali vigenti.
Per parte sua, la Poli sottolinea come il comportamento dei vertici aziendali esclude il ricorrente dalle possibilità offerte dallo Statuto dei Lavoratori: quindi ritiene che debba essere applicato quanto previsto dall'articolo 28 della Legge n. 300/70.
A seguire tocca alle controparti - oltre alla Fga anche Fim, Uilm, Fismic, e Ugl - che espongono le loro eccezioni, in base alle quali pretenderebbero di sospendere il procedimento per inammissibilità dello stesso.
I pretesti sono sempre gli stessi: difetto di competenza territoriale - secondo loro il procedimento si dovrebbe svolgere al tribunale di Nola, nella cui giurisdizione ricade Pomigliano d'Arco, o tutt'al più Napoli o Roma; carenza di legittimità attiva, in quanto sarebbero le strutture locali ad avere l'unica legittimazione a chiamare l'azienda in giudizio; mancanza dell'interesse del ricorrente ad agire.
Dopo una breve Camera di consiglio, il giudice del lavoro Vincenzo Ciocchetti riserva al definitivo la decisione riguardante le eccezioni presentate; successivamente accoglie le produzioni, dalle parti, di alcuni documenti: uno, consegnato dal ricorrente, riguarda l'accordo - siglato all'Unione industriali il 15 giugno - riguardante la cigs per la sostituzione degli impianti, l'altro è la lettera con cui la Uil disdice il protocollo del 23 luglio 1993.
A seguire si assiste all'interrogatorio libero della parte convenuta da parte del ricorrente: in particolare la Fiom vuole delle risposte circa le voci secondo le quali parti degli impianti sono stati smontati per essere revisionati, ma risulta che siano stati rimontati; la controparte risponde, ancorché a fatica (forse non si aspettava questo genere di domanda), esibendo - ma non producendo, per l'opposizione dell'Alleva - le fatture che proverebbero l'acquisto dei macchinari nuovi dalla Comau di Grugliasco.
Prossima udienza sabato 16 luglio; al termine potrebbe già esserci la sentenza.
Torino, 18 giugno 2011
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
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