l'intervento dello Slai a Novara
https://drive.google.com/file/d/1bzUo5u3-UKG8ZgN0pZ7f0hCe8jx8X3SB/view?usp=sharing
dal blog http://cobasperilsindacatodiclasse.blogspot.com/
26 GIUGNO IN MIGLIAIA A NOVARA, PER TENERE VIVO E ALTO NELLE LOTTE IL
RICORDO E LE IDEE DI ADIL, PER DIRE CHE NON DIMENTICHIAMO, CHE CHI LO HA UCCISO
E I SUOI MANDANTI DEVONO PAGARE.
Alta la tensione in tanti posti di lavoro e nelle piazze in questi giorni,
con un buon numero di scioperi anche nelle fabbriche, spontanei o delle singole
Rsu, per protestare contro l’uccisione di Adil, durante lo sciopero generale al
magazzino Lidl.
La manifestazione di Novara del 26 ha chiuso questa settimana di
mobilitazioni ma solo per dare forza alle prossime iniziative di lotta nei
singoli posti di lavoro, come per lo sciopero generale, chiamato negli
interventi e nei cartelli del corteo; un percorso che dobbiamo far vivere come
contagio sociale dello sciopero della logistica che si deve estendere in tutti
i luoghi dello sfruttamento e della precarietà, nell’unità delle fabbriche in
lotta, delle masse popolari e dei movimenti sociali e di lotta sul territorio.
Quella di Novara è stata una manifestazione ‘di lavoratori combattivi’ di
fatto attaccata come Adil al picchietto, da un grande schieramento di polizia
carabinieri e guardia di finanza, che hanno militarizzato Novara occupando tutte le strade della città non previste per
il percorso. Un inaccettabile presenza, segno dello schieramento delle forze in
campo, da un lato il fronte dei lavoratori e le loro organizzazioni,
criminalizzati dallo Stato borghese, dall’altra i padroni con le forze della
repressione, a difesa dello sfruttamento e del profitto capitalista in ogni
circostanza nel solco del moderno fascismo che avanza.
https://drive.google.com/file/d/1c0lRm_zkba_mf42WViy44Ez0HNYccxRk/view?usp=sharing
Con dolore e rabbia, tanti lavoratori, compagni di lavoro, giovani hanno
comunque con decisione manifestato al grido di ‘Adil è vivo e lotta insieme a
noi, le nostre idee non moriranno mai’, contestando il governo e la
repressione, per chiudere con una calorosa assemblea finale dove negli
interventi dai coordinatori del SiCobas ai compagni di lavoro e parenti di
Adil, licenziato Stellantis, cs Vittoria, Fgc, operaio Slai Cobas per il
sindacato di classe, Comitato per la difesa della salute e territorio… forte è
stato il ricordo dell’impegno di Adil nella lotta di classe quotidiana, la
denuncia che la sua morte non è stata un incidente, ma un omicidio volontario
con i padroni come mandanti a difesa del profitto al pari dei mazzieri e delle
bande armate piazzate ai cancelli; nelle voci dei compagni i richiami a
proseguire la lotta contro padroni, governo e repressione nel solco dello
sciopero unitario della logistica e della solidarietà operaia seguita
all’omicidio di Adil, verso lo sciopero generale; più volte richiamata la
denuncia e la necessità di fare i conti con i confederali, colpevoli della
firma di un CCNL ignobile che condanna alla moderna schiavitù i lavoratori dei
magazzini e del continuo collaborazionismo con i padroni per gestire lo sfruttamento,
per attaccare i lavoratori organizzati, come nel caso dell’infame accordo Fedex
di Piacenza. 280 lavoratori la cui battaglia è stata rilanciata come parte
centrale dello scontro in atto.
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