Landini: “E’ un errore sbloccare i licenziamenti al primo di luglio, lo diciamo al presidente del Consiglio Draghi, a Confindustria, a Confapi. I problemi e le riorganizzazioni non si devono affrontare coi licenziamenti. Abbiamo bisogno di politiche industriali e ammortizzatori sociali degni di questo nome”
Landini in apparenza contro lo sblocco ma nella realtà avvalla il piano dei padroni per continuare a fare profitti e attacco alle condizioni di lavoro e salario.
Landini e i sindacati confederali a sostegno del piano di ristrutturazione dei padroni per scaricare crisi su operai e proletari tramite la politica repressione e licenziamenti portata avanti dal governo Draghi.
I sindacati confederali sono pronti ad un nuovo patto sociale "neocorporativo" con padroni e governo, per tentare di comprimere le inevitabili lotte e conflitti nei posti di lavoro e in primis le fabbriche, chiedono al governo la riforma degli ammortizzatori legittimando di fatto i licenziamenti quindi l'aumento di miseria e precarietà, guerra tra poveri in perfetto clima di moderno fascismo e trasformazione reazionaria dello stato necessario ai padroni in questo momento.
FRATTURA SOCIALE
OPERAI ILVA GENOVA
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dalla stampa sole24ore
Landini contro sblocco licenziamenti: no a ulteriori fratture sociali. Brunetta: serve un patto
Landini (Cgil): prevalga responsabilità di tutti
Bombardieri (Uil): dal 1° luglio rischio bomba sociale
Sbarra (Cisl): serve nuovo patto sociale
Mentre il governo è al lavoro per trovare una soluzione sul del blocco dei licenziamenti in scadenza giovedì 1° luglio per le grandi imprese con l’ipotesi di uno stop selettivo per i settori più colpiti dalla crisi pandemica, i sindacati Cgil, Cisl e Uil sono in piazza con manifestazioni unitarie in tre città - Torino, Firenze e Bari - per chiedere il prolungamento della misura fino al 31 ottobre, ottenere una riforma degli ammortizzatori sociali e rilanciare le politiche attive per il lavoro. Intanto il ministro Brunetta parla della necessità di «un grande patto per la coesione come quello che fece Ciampi nel’93» perché «un boom economico con un conflitto non va bene, è folle».Orlando: c’è attenzione a questioni poste dai sindacati
Replica alle richieste che arrivano dai sindacati il ministro del Lavoro Andrea Orlando: «Io credo che l’ascolto sia fondamentale - ha detto a Live In Firenze di SkyTg24 -. Siamo in una fase in cui credo che vada rafforzato il dialogo sociale. È fuori discussione che ci sia attenzione alle questioni che pongono i sindacati. In che termini queste questioni verranno accolte chiedono è una discussione che si sta facendo».
Parlando delle intenzioni del Governo Orlando ha spiegato: «Noi ci siamo siamo già mossi nell’ottica della selettività con il Sostegni uno, perché abbiamo distinto tra aziende con e senza ammortizzatori sociali. Quindi è già stata fatta questa scelta e imboccata questa strada: credo che si possa ulteriormente sviluppare guardando ai settori che hanno sofferto di più, ai quali credo sia utile dare un po’ di tempo, banalmente per non avere contemporaneamente una serie di crisi che si piazzano in un momento in cui la ripresa non si è pienamente consolidata. Questa è la riflessione da fare e che stiamo facendo».
Orlando ha ipotizzato un provvedimento dell’esecutivo prima del 1° luglio «Io sono sicuro che ci sarà un reintervento, perché una parte delle risorse che sono state stanziate non sono state utilizzate. Poi penso che si possa anche agganciare un intervento che arrivi in tempo utile e che tenga conto di questi aspetti».
Landini (Cgil): prevalga responsabilità di tutti
«Chiediamo qui oggi che ci sia la proroga del blocco dei licenziamenti. Chiediamo che il Governo faccia questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro. È il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali». È la sollecitazione arrivata dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini dalla piazza di Torino. Una piazza gremita di lavoratori, fra cui gli operai della ex Embraco che saliranno sul palco durante la mattinata.
«Oggi manifestiamo e la prima cosa è cosa risponderà il Parlamento, il Governo - ha aggiunto Landini a margine della manifestazione - . Sanno perfettamente le nostre proposte e se vogliono ci sono le condizioni per trovare le soluzioni. La parola dopo oggi tocca al Governo, noi siamo pronti a confrontarci e trovare le soluzioni più intelligenti» di Torino il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. «Il problema - ha aggiunto - è la volontà politica se c’è, delle imprese e del Governo, dopo di che se ciò non dovesse succedere valuteremo insieme a Cisl e Uil che cosa fare. Io mi auguro che prevalga la responsabilità e l’intelligenza di tutti».
Bombardieri (Uil): dal 1° luglio rischio bomba sociale
Da Bari il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri scrive su Twitter: «Siamo qui a Bari per ribadire, tutti insieme, che l’unico modo per far ripartire questo Paese è il lavoro. Ecco perché prolungare il blocco dei licenziamenti per tutti fino a fine ottobre è una priorità urgente. Noi siamo pronti».
Per Bombardieri «bisogna fare attenzione, ci sono crisi e situazioni che rischiano di esplodere, dobbiamo evitare che questo diventi una bomba sociale a partire dal 1° luglio». Il rischio di tensioni sociali «noi lo denunciamo da un po’ di tempo - ha detto -, quando lo facciamo noi ci dicono che siamo dei terroristi, noi abbiamo, purtroppo o per fortuna, la capacità di ascoltare le persone che soffrono, che oggi vedono messo a rischio il loro futuro».
Sbarra (Cisl): serve nuovo patto sociale
Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra è invece a a Firenze, in piazza Santa Croce. «Oggi - ha detto - mandiamo un messaggio forte unitario al governo alle associazioni datoriali sulla necessità di ripartire insieme. Sollecitiamo il governo a aprire urgentemente una fase di confronto unitario di ascolto e dialogo per rimettere al centro come priorità il lavoro, la crescita, lo sviluppo, la coesione sociale. Una grande discussione per arrivare a negoziare un nuovo e moderno patto sociale per la crescita lo sviluppo e l’equità».
Brunetta: serve patto, boom economico con conflitto è folle
«Parlo da liberal-socialista. Siamo in un boom economico ma potremmo avere un conflitto sociale. Un Boom con un conflitto non va bene, è folle. Siamo in una fase di transazione dobbiamo tenere alta la protezione sui lavoratori, ma dobbiamo nel contempo favorire la crescita economica. Questo lo si fa con un grande patto per la coesione come quello che fece Ciampi nel ’93. Le risorse ci sono». Così il ministro per la semplificazione e Pubblica amministrazione Renato Brunetta a SkyTg24. «È folle avere un conflitto sociale con il boom economico. Questo è il momento di un grande accordo ma Orlando e Draghi lo sanno meglio di me».
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