martedì 29 giugno 2021

pc 29 giugno – Il governo Draghi “se ne frega” e prosegue nella strada dello sblocco dei licenziamenti e la sua maggioranza è d’accordo

“Il blocco selettivo mette d’accordo la maggioranza” titola tronfio il Sole24Ore di oggi. E poteva essere diversamente? Questo governo di tutti i partiti contro il proletariato e le masse popolari ha “trovato l’accordo” quando si è formato, un accordo per salvare i padroni e il loro sistema dalla crisi, aggravata dalla pandemia, permettendo soprattutto ai grandi padroni di continuare ad arricchirsi.

Oggi pomeriggio ci sarà l’incontro con i sindacati Cgil, Cisl e Uil: “Draghi ascolterà ma la posizione del Governo non cambierà.” dice il quotidiano dei padroni. Quindi niente proroga del blocco dei licenziamenti per tutti i settori fino al 31 ottobre. A cosa servirà l’incontro?

Ma qualche leggera modifica rispetto allo sblocco totale ci sarà. “A prevalere – dice il giornale - è stata la sintesi portata avanti da Draghi e costruita assieme ai titolari del Lavoro Andrea Orlando ma anche dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti e della Pa, Renato Brunetta presenti ieri alla Cabina di regia assieme ai colleghi della Salute Roberto Speranza, dell’Agricoltura Stefano Patuanelli e della famiglia Elena Bonetti.”

Questa “sintesi” prevede “non solo la proroga della cassa Covid e il blocco dei licenziamenti per il tessile-calzaturiero ma anche la disponibilità del Governo a erogare ulteriori 13 settimane di cassa integrazione straordinaria a tutte le imprese appartenenti ai tavoli di crisi industriali attualmente “aperti e non”, che abbiano esaurito gli ammortizzatori.”

Ma questa “eventualità” come la definisce lo stesso quotidiano “che potrà essere richiesta entro il 31 dicembre e che vedrà l’impegno da parte delle aziende che volessero accedere al beneficio a rispettare lo stop ai licenziamenti per tutto il tempo di utilizzo degli ammortizzatori” è quindi volontaria, e non garantisce affatto dai licenziamenti.

Mentre per il ministro Orlando: “La discussione è andata nella direzione giusta: aumentare gli strumenti di protezione e rendere meno traumatico il superamento del blocco di licenziamenti, offrendo strumenti alle imprese e ai lavoratori per gestire le crisi.” Gli “strumenti” di cui parla Orlando sono quelli messi al servizio dei padroni, che c’entrano i lavoratori?

Per Letta si tratta di un “buon compromesso” (!) e questo ce lo spiega il ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta “che ha condiviso la scelta di creare i presupposti per evitare lo scontro sociale e allo stesso tempo tornare alla fisiologia del sistema economico.”

Come si vede ritorna lo spettro dello “scontro sociale” che il governo vorrebbe evitare (che è come volere abolire la lotta di classe nel sistema capitalistico!), desiderio che fa il paio con quello di Brunetta quando dice che è tempo di “tornare alla fisiologia del sistema economico”. A fare bei profitti come una volta e senza tante complicazioni, insomma!

 (sotto l'articolo completo del Sole24Ore)

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Il blocco selettivo mette d’accordo la maggioranza

Draghi e i partiti

Ok anche da Pd-M5S-Leu che volevano una proroga generalizzata di due mesi

La cabina di regia è durata meno di un’ora.

Di più durerà quasi certamente l’incontro di questo pomeriggio con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, ai quali Mario Draghi confermerà l’intesa raggiunta ieri nella Cabina di regia sui licenziamenti (oltre alla proroga delle cartelle esattoriali e lo stop al cashback). Una conclusione sulla quale alla fine arriva il via libera di tutti. Anche di quella parte della maggioranza – Pd, Leu e M5S – che aveva più insistito per una proroga generalizzata di un paio di mesi. A prevalere è stata la sintesi portata avanti da Draghi e costruita assieme ai titolari del Lavoro Andrea Orlando ma anche dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti e della Pa, Renato Brunetta presenti ieri alla Cabina di regia assieme ai colleghi della Salute Roberto Speranza, dell’Agricoltura Stefano Patuanelli e della famiglia Elena Bonetti.

Un risultato tutt’altro che scontato. Determinante è stata la disponibilità da parte di tutte le forze politiche al cosiddetto blocco selettivo. A Landini, Sbarra e Bombardieri il premier confermerà oggi, non solo la proroga della cassa Covid e il blocco dei licenziamenti per il tessile-calzaturiero ma anche la disponibilità del Governo a erogare ulteriori 13 settimane di cassa integrazione straordinaria a tutte le imprese appartenenti ai tavoli di crisi industriali attualmente “aperti e non”, che abbiano esaurito gli ammortizzatori. Una eventualità che potrà essere richiesta entro il 31 dicembre e che vedrà l’impegno da parte delle aziende che volessero accedere al beneficio a rispettare lo stop ai licenziamenti per tutto il tempo di utilizzo degli ammortizzatori.

“Abbiamo deciso di porre fine al blocco dei licenziamenti, pur con una serie di eccezioni legate ai settori più in crisi”, ha confermato al termine della Cabina di regia il ministro Brunetta che ha condiviso la scelta di creare i presupposti per evitare lo scontro sociale e allo stesso tempo tornare alla fisiologia del sistema economico. “Quello di oggi sembra un buon compromesso”, ha ripetuto anche il segretario del Pd Enrico Letta, sottolineando la scelta di portare avanti “la selettività dei sostegni ai lavoratori” su cui i dem avevano insistito le scorse settimane. Sulla stessa linea ovviamente anche Andrea Orlando: “La discussione è andata nella direzione giusta: aumentare gli strumenti di protezione e rendere meno traumatico il superamento del blocco di licenziamenti, offrendo strumenti alle imprese e ai lavoratori per gestire le crisi. È importante anche che le misure saranno sottoposte al confronto con le parti sociali”, ha rivendicato il ministro del Lavoro che, assieme a Speranza e Patuanelli, ha chiesto il nuovo round con le parti sociali prima di varare il provvedimento. Ai sindacati, che sabato erano scesi in piazza per chiedere la proroga del blocco almeno fino al 31 ottobre, probabilmente non basterà. Anche se l’estensione ai tavoli di crisi consentirà di avere più tempo per trovare soluzioni alternative alla cessazione del rapporto di lavoro. Ieri i leader di Cgil, Cis e Uil lo hanno infatti già anticipato in occasione dell’incontro con il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani che però ha risposto: “Abbiamo ribadito la nostra contrarietà a un blocco generale dei licenziamenti, ma siamo favorevoli ad un’azione delle imprese per usare tutti gli strumenti possibili come la Cigo e la Cassa Covid prima di avviare i licenziamenti”.

Oggi l’incontro con il premier a Palazzo Chigi. Draghi ascolterà ma la posizione del Governo non cambierà. Anche perché il tempo è scaduto. Se il decreto non venisse approvato entro domani lo sblocco sarebbe generalizzato. Nel provvedimento entrerà anche la proroga delle cartelle esattoriali fino al 31 agosto, rivendicata da Matteo Salvini come una vittoria della Lega.

Il Sole 24 Ore 29 giugno ’21

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