“Il blocco selettivo mette d’accordo la maggioranza” titola tronfio
il Sole24Ore di oggi. E poteva essere diversamente? Questo governo di tutti i
partiti contro il proletariato e le masse popolari ha “trovato l’accordo” quando
si è formato, un accordo per salvare i padroni e il loro sistema dalla crisi,
aggravata dalla pandemia, permettendo soprattutto ai grandi padroni di
continuare ad arricchirsi.
Oggi pomeriggio ci sarà l’incontro con i sindacati Cgil,
Cisl e Uil: “Draghi ascolterà ma la posizione del Governo non cambierà.”
dice il quotidiano dei padroni. Quindi niente proroga del blocco dei
licenziamenti per tutti i settori fino al 31 ottobre. A cosa servirà l’incontro?
Ma qualche leggera modifica rispetto allo sblocco totale ci
sarà. “A prevalere – dice il giornale - è stata la sintesi portata avanti da
Draghi e costruita assieme ai titolari del Lavoro Andrea Orlando ma anche dello
Sviluppo Giancarlo Giorgetti e della Pa, Renato Brunetta presenti ieri alla
Cabina di regia assieme ai colleghi della Salute Roberto Speranza, dell’Agricoltura
Stefano Patuanelli e della famiglia Elena Bonetti.”
Questa “sintesi” prevede “non solo la proroga della cassa
Covid e il blocco dei licenziamenti per il tessile-calzaturiero ma anche la
disponibilità del Governo a erogare ulteriori 13 settimane di cassa
integrazione straordinaria a tutte le imprese appartenenti ai tavoli di crisi industriali
attualmente “aperti e non”, che abbiano esaurito gli ammortizzatori.”
Ma questa “eventualità” come la definisce lo stesso
quotidiano “che potrà essere richiesta entro il 31 dicembre e che vedrà l’impegno
da parte delle aziende che volessero accedere al beneficio a rispettare lo stop
ai licenziamenti per tutto il tempo di utilizzo degli ammortizzatori” è quindi
volontaria, e non garantisce affatto dai licenziamenti.
Mentre per il ministro Orlando: “La discussione è andata
nella direzione giusta: aumentare gli strumenti di protezione e rendere meno
traumatico il superamento del blocco di licenziamenti, offrendo strumenti
alle imprese e ai lavoratori per gestire le crisi.” Gli “strumenti” di cui
parla Orlando sono quelli messi al servizio dei padroni, che c’entrano i lavoratori?
Per Letta si tratta di un “buon compromesso” (!) e questo ce
lo spiega il ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta “che ha condiviso
la scelta di creare i presupposti per evitare lo scontro sociale e allo
stesso tempo tornare alla fisiologia del sistema economico.”
Come si vede ritorna lo spettro dello “scontro sociale”
che il governo vorrebbe evitare (che è come volere abolire la lotta di classe
nel sistema capitalistico!), desiderio che fa il paio con quello di Brunetta
quando dice che è tempo di “tornare alla fisiologia del sistema economico”. A fare
bei profitti come una volta e senza tante complicazioni, insomma!
***
Il blocco selettivo mette d’accordo la maggioranza
Draghi e i partiti
Ok anche da Pd-M5S-Leu che volevano una proroga
generalizzata di due mesi
La cabina di regia è durata meno di un’ora.
Di più durerà quasi certamente l’incontro di questo pomeriggio con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, ai quali Mario Draghi confermerà l’intesa raggiunta ieri nella Cabina di regia sui licenziamenti (oltre alla proroga delle cartelle esattoriali e lo stop al cashback). Una conclusione sulla quale alla fine arriva il via libera di tutti. Anche di quella parte della maggioranza – Pd, Leu e M5S – che aveva più insistito per una proroga generalizzata di un paio di mesi. A prevalere è stata la sintesi portata avanti da Draghi e costruita assieme ai titolari del Lavoro Andrea Orlando ma anche dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti e della Pa, Renato Brunetta presenti ieri alla Cabina di regia assieme ai colleghi della Salute Roberto Speranza, dell’Agricoltura Stefano Patuanelli e della famiglia Elena Bonetti.Un risultato tutt’altro che scontato. Determinante è stata
la disponibilità da parte di tutte le forze politiche al cosiddetto blocco
selettivo. A Landini, Sbarra e Bombardieri il premier confermerà oggi, non solo
la proroga della cassa Covid e il blocco dei licenziamenti per il
tessile-calzaturiero ma anche la disponibilità del Governo a erogare ulteriori
13 settimane di cassa integrazione straordinaria a tutte le imprese
appartenenti ai tavoli di crisi industriali attualmente “aperti e non”, che
abbiano esaurito gli ammortizzatori. Una eventualità che potrà essere richiesta
entro il 31 dicembre e che vedrà l’impegno da parte delle aziende che volessero
accedere al beneficio a rispettare lo stop ai licenziamenti per tutto il tempo
di utilizzo degli ammortizzatori.
“Abbiamo deciso di porre fine al blocco dei licenziamenti,
pur con una serie di eccezioni legate ai settori più in crisi”, ha confermato al
termine della Cabina di regia il ministro Brunetta che ha condiviso la scelta
di creare i presupposti per evitare lo scontro sociale e allo stesso tempo tornare
alla fisiologia del sistema economico. “Quello di oggi sembra un buon compromesso”,
ha ripetuto anche il segretario del Pd Enrico Letta, sottolineando la scelta di
portare avanti “la selettività dei sostegni ai lavoratori” su cui i dem avevano
insistito le scorse settimane. Sulla stessa linea ovviamente anche Andrea
Orlando: “La discussione è andata nella direzione giusta: aumentare gli strumenti
di protezione e rendere meno traumatico il superamento del blocco di
licenziamenti, offrendo strumenti alle imprese e ai lavoratori per gestire le
crisi. È importante anche che le misure saranno sottoposte al confronto con le
parti sociali”, ha rivendicato il ministro del Lavoro che, assieme a Speranza e
Patuanelli, ha chiesto il nuovo round con le parti sociali prima di varare il provvedimento.
Ai sindacati, che sabato erano scesi in piazza per chiedere la proroga del blocco
almeno fino al 31 ottobre, probabilmente non basterà. Anche se l’estensione ai
tavoli di crisi consentirà di avere più tempo per trovare soluzioni alternative
alla cessazione del rapporto di lavoro. Ieri i leader di Cgil, Cis e Uil lo hanno
infatti già anticipato in occasione dell’incontro con il coordinatore nazionale
di Forza Italia, Antonio Tajani che però ha risposto: “Abbiamo ribadito la
nostra contrarietà a un blocco generale dei licenziamenti, ma siamo favorevoli
ad un’azione delle imprese per usare tutti gli strumenti possibili come la Cigo
e la Cassa Covid prima di avviare i licenziamenti”.
Oggi l’incontro con il premier a Palazzo Chigi. Draghi ascolterà
ma la posizione del Governo non cambierà. Anche perché il tempo è scaduto. Se il
decreto non venisse approvato entro domani lo sblocco sarebbe generalizzato. Nel
provvedimento entrerà anche la proroga delle cartelle esattoriali fino al 31 agosto,
rivendicata da Matteo Salvini come una vittoria della Lega.
Il Sole 24 Ore 29 giugno ’21
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