“La firma di oggi, [del protocollo d'intesa] dunque, dà il via al percorso per la richiesta di crisi industriale complessa al Ministero dello Sviluppo economico per il Polo produttivo del Siracusano, che comprende le attività che si trovano nei comuni di Priolo Gargallo, Augusta, Melilli e Siracusa. Il distretto produce un fatturato complessivo di 12,2 miliardi, il 15% del valore aggiunto dell'industria della trasformazione della Sicilia e il 53% della provincia di Siracusa. E impiega circa 7.500 fra indotto e diretti di cui 3.250 nelle grandi imprese del polo chimico, petrolifero ed energetico, in gran parte nelle sette multinazionali presenti nell'area (dai russi di Lukoil all'algerina Sonatrach e poi Sasol, Versalis, Erg Power, Air Liquide).
Queste enormi multinazionali che fanno profitti a palate hanno bisogno di soldi gratis! Davanti alla “crisi” politici, padroni e sindacati sono sempre a loro completa disposizione e si mettono alla ricerca di fondi pubblici e sul polo industriale petrolchimico di Siracusa stanno mettendo le mani avanti. Qualcuno di loro, intervistato ha detto anche “facciamo come a Taranto”! e Musumeci: “… per poter attingere a tutte le possibili misure di sostegno economico e finanziario in aiuto alle aziende insediate”.
Per gli operai, viste queste manovre, scatta l’urgenza di
organizzarsi e preparare la risposta sia ai previsti licenziamenti che al
peggioramento delle condizioni di lavoro, naturalmente ben lontani da Cgil Cisl
Uil!
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Petrolchimico di Siracusa, firmato il protocollo d'intesa per l'area di crisi complessa del Polo
Firmato il protocollo d'intesa per istituire l'area di crisi industriale complessa del Polo
industriale Petrolchimico di Siracusa, da sottoporre al Ministero dello Sviluppo Economico con il progetto di riconversione e riqualificazione. Sono intervenuti, oltre al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che era in video collegamento, l'assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano, il prefetto di Siracusa Giusi Scaduto, il sindaco di Siracusa Francesco Italia, il presidente della Camera di Commercio Pietro Agen, il presidente di Confindustria Siracusa e vicepresidente di Confindustria Sicilia Diego Bivona, e ancora i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, i sindaci degli 11 Comuni che gravitano nell'area industriale e i rappresentanti dell'Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale."Riteniamo che l'area industriale di Siracusa - ha affermato
Musumeci - sia non soltanto da tutelare ma da rilanciare, perché ci
consentirebbe di alimentare l'export siciliano. Oggi iniziamo un percorso fatto
di varie tappe. Questo è il primo passo che avvia l'iter per il riconoscimento
dell'area di crisi industriale complessa che è la condizione necessaria per
poter attingere a tutte le possibili misure di sostegno economico e finanziario
in aiuto alle aziende insediate. Come governo regionale siamo pronti a
intervenire insieme al Ministero per permettere alle imprese che si trovano in
quest'area di operare una completa riconversione".
"L'amministrazione regionale - ha detto l'assessore alle Attività
produttive Mimmo Turano - nel percorso di definizione del protocollo
d'intesa ha avviato una proficua collaborazione con la Prefettura di Siracusa e
ha seguito un percorso di ascolto, condivisione e coesione con i comuni,
le imprese, le associazioni datoriali e sindacali. In particolare, sono stati
oggetto di studio i flussi dei lavoratori per delimitare l'area interessata
dagli interventi che verranno proposti con la finalità principale di
salvaguardare i livelli occupazionali. Possiamo dire che questa volta la
Regione si è mossa per tempo con l'obiettivo di tutelare una realtà
importantissima per l'economia siciliana e nazionale, che fornisce lavoro a quasi
ottomila persone fra diretto, indotto e servizi".
La firma di oggi, dunque, dà il via al percorso per la richiesta di crisi
industriale complessa al Ministero dello Sviluppo economico per il Polo
produttivo del Siracusano, che comprende le attività che si trovano nei comuni
di Priolo Gargallo, Augusta, Melilli e Siracusa. Il distretto produce un
fatturato complessivo di 12,2 miliardi, il 15% del valore aggiunto
dell'industria della trasformazione della Sicilia e il 53% della provincia di
Siracusa. E impiega circa 7.500 fra indotto e diretti di cui 3.250 nelle grandi
imprese del polo chimico, petrolifero ed energetico, in gran parte nelle sette
multinazionali presenti nell'area (dai russi di Lukoil all'algerina Sonatrach e
poi Sasol, Versalis, Erg Power, Air Liquide).
"L'emergenza pandemica - scrivo i sindacati in una nota congiunta - ha determinato una grave crisi sanitaria e accentuato quella economico - sociale e rischia di produrre effetti ancora più devastanti nel territorio Siracusano, dove uno dei polmoni produttivi come l'area industriale subisce le conseguenze della trasformazione del modello energetico e della transizione ecologica. Cgil, Cisl e Uil che da tempo denunciano per l'intera Sicilia la mancanza di terapie eccezionali per la crescita e l'uscita dalla crisi, chiedono a gran voce di attivare un confronto con tutti gli attori istituzionali e sociali per costruire un piano straordinario che governi la fase di transizione a Siracusa e punti a non escludere nessuna delle opportunità che possono essere attivate, a partire dal Next generation Eu".
stralci
https://palermo.repubblica.it/politica/2021/05/18/news/petrolchimico_di_siracusa_firmato_il_protocollo_d_intesa_per_l_area_di_crisi_complessa_del_polo-301595813/
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