Un altro chiaro segnale della ristrutturazione generale in corso (all’interno della crisi mondiale) della ex Fiat ora Stellantis che le chiacchiere rassicuranti di Tavares (e dei sindacalisti Cgil Cisl Uil) non possono coprire: gli effetti reali di queste manovre di ristrutturazione vedrà altri licenziamenti tra gli operai dei vari stabilimenti (e anche tra quelli che lavorano nelle concessionarie) e peggioramento delle condizioni di lavoro.
Una prima risposta è la riunione di domani degli operai Stellantis, appunto, i
cui “temi
all’ordine del giorno saranno: rischi occupazionali, condizioni economiche
e di lavoro nell’era Stellantis.”
Gli operai Fca degli stabilimenti italiani si ritrovano in videoconferenza:
appuntamento il 22/5
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(ansa)
La comunicazione inviata a tutti i rivenditori e alle
associazioni di categoria in Europa: nascerà un nuovo sistema multimarche in
linea con le direttive europee. Il gruppo: "Con il nuovo modello benefici
per clienti, distribuzione e società"
TORINO - Addio vecchi concessionari, Stellantis punta a
creare una nuova rete vendita nel giro di due anni. La disdetta è stata
annunciata a tutti i dealer e alle associazioni di categoria dei vari Paesi da
parte di Stellantis che punta a creare un nuovo sistema di vendita multimarche,
in linea con le direttive europee, a giugno 2023. I titolari dei concessionari
di Vauxhall, Peugeot, Citroen, Ds Automobiles, Alfa Romeo, Fiat e Jeep sono
stati avvisati dei cambiamenti in singole teleconferenze virtuali per ogni
Paese europeo e la Casa nata a gennaio dalle nozze tra Fca e Psa prevede di
costruire un modello di distribuzione multimarca.
Auto, il mercato europeo rimbalza ma resta a -22% sui livelli pre-Covid. L'Italia meno peggio degli altri Paesi
di Diego Longhin19 Maggio 2021
“Stellantis per allinearsi ai cambiamenti normativi e alle
evoluzioni dell'industria automobilistica - spiega un portavoce del gruppo - ha
deciso di rafforzare il suo modello di distribuzione in Europa, promuovendo un
modello sostenibile, dinamico, snello ed efficiente per tutti i suoi brand. I
rappresentanti dei concessionari europei saranno coinvolti attivamente nello
sviluppo dei piani futuri e della strategia di distribuzione di Stellantis che,
in linea con il quadro Ber effettivo da giugno 2023, aprirà la strada a un
nuovo schema di distribuzione. Questo nuovo modello porterà benefici ai
clienti, alla rete di distribuzione e alla stessa Stellantis, creando un
ecosistema più efficiente e sostenibile al passo con l'evoluzione del settore
automobilistico”. A livello italiano sembra che la novità non abbia creato
preoccupazioni, mentre in Inghilterra e Francia la notizia è stata accolta con
più preoccupazione dai singoli dealer. La scelta della casa automobilistica,
partecipata da Exor, holding che edita Repubblica attraverso il gruppo
Gedi, porterà ad una riduzione del
numero di concessionari. A farne le spese saranno soprattutto i concessionari
piccoli rispetto ai grandi gruppi organizzati con dimensioni medie e grandi.
Una trasformazione in atto già da tempo nei diversi Paesi.
Secondo gli ultimi dati Federauto nel 2007 le concessionarie in Italia erano 2.785, nel giugno 2020 il numero si è abbassato a 1.294, il 35% in meno rispetto al 2019. Il fatturato medio, però, è aumentato. Dopo il calo registrato nel 2012 – quando dai 22 milioni di euro del 2007 si arrivò al punto minimo di 16,6 – dal 2013 la crescita è stata costante, fino ai 40 milioni del 2019.
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