I temi all’ordine del giorno saranno: rischi occupazionali, condizioni economiche e di lavoro nell’era Stellantis. 

Come operai stiamo attraversando uno dei momenti più difficili della nostra storia. Siamo costretti a subire il feroce piano di ristrutturazione imposto dal neonato gruppo, il quale prevede ulteriori tagli in tutte le fabbriche. Come classe, in questo momento siamo mal organizzati e non attrezzati per poter rispondere colpo su colpo ai continui e peggiorativi cambiamenti. 

In questa fase siamo costretti a trascorrere sempre più giorni in cassa integrazione. Più aumentano le fermate per cigo e più il padrone ordina di aumentare la produzione giornaliera, ci usa per fare il proprio

profitto nel minor tempo possibile, intanto il nostro salario diminuisce sempre più. In questa situazione di ricatto, il tempo trascorso in fabbrica, paradossalmente, è addirittura peggiore di quello passato a casa senza salario (solo con il sussidio della cigo) poiché veniamo letteralmente massacrati sulle catene di montaggio. Se ci ammaliamo per il resto della nostra vita a causa di carichi e ritmi di lavoro disumani, non solo non ci verrà mai riconosciuto il giusto risarcimento, ma verremo emarginati poiché considerati ormai inservibili agli interessi del padrone.

Forse peggio di noi in questo momento se la passano i colleghi degli indotti, che per primi stanno subendo licenziamenti a causa dell’ottimizzazione dei costi stabilita da Tavares.

Tutti gli stabilimenti sono coinvolti, tutte le aree industriali subiranno pesanti tagli, nessuno di noi può pensare di uscirne illeso. Per noi  operai sembra non esista un alternativa che non comporti miseria o sfruttamento o entrambi. 
Tavares porta avanti il lavoro di Marchionne, così come Marchionne ha portato avanti quello dei suoi predecessori. I CEO sono una componente della macchina del capitalismo, come cecchini costruiscono la loro ricchezza e quella dei padroni creando, appositamente, leggi di mercato sempre più spietate, così da poterci ricattare e prendersi gran parte del nostro già misero salario. 

In tutto questo le burocrazie dei sindacati di regime, da sempre al servizio di Fiat/Fca/Stellantis, continueranno a contrattare con il padrone esclusivamente i loro privilegi personali, sapendo che potranno guadagnare anche dalla contrattazione dei licenziamenti, in ogni caso cadranno sempre in piedi. 

Chi invece fa parte del sindacalismo di base, più che mai oggi, non può permettersi di portare avanti le ragioni della propria bandiera, convinto che siano le migliori, se non le uniche, utili agli operai, chi pensa questo fa l’interesse esattamente opposto alla nostra causa.

Questo processo potrà essere fermato soltanto se riusciremo a imporre la nostra forza, per farlo è fondamentale cercare l’unità degli operai su precisi obiettivi. Siamo in numero assai maggiore rispetto a chi oggi decide delle nostre vite, il primo passo che tutti noi dobbiamo fare è convincerci che insieme possiamo fare tutto.
Per tutto questo e tanto altro ancora, invitiamo tutti gli operai che, come noi, hanno l’esigenza di confrontarsi con colleghi del proprio e di altri stabilimenti, per provare a rilanciare iniziative condivise su temi comuni. 

Questa videoconferenza è stata decisa e organizzata da un gruppo di operai Stellantis, a prescindere dalla loro appartenenza sindacale. 

Venerdì 21 maggio invieremo il link per collegarsi. Chiunque sia interessato può contattare il compagno che pubblica questo comunicato, tramite Facebook o numero telefonico (Mimmo: 3453875318).

OPERAI STELLANTIS DEGLI STABILIMENTI ITALIANI