OPERAI MOBILITATI CONTRO GLI APPALTI E LA PRECARIETÀ IN FABBRICA, PER LA DIFESA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DAL PROFITTO
FORTE SOLIDARIETÀ CON LA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE PER LE VIE DI TREZZO.
In manifestazione circa centocinquanta tra lavoratori e giovani,
dagli operai Maschio Ns, passati dalla lotta all’appalto illecito alla battaglia contro lo sciacallaggio del padrone che chiede illegittimamente la cassa covid, diventati un pò il simbolo di questa lotta al moderno caporalato;
agli operai della Gaser, che difendono due compagni di lavoro a cui non è stato rinnovato il contratto per ritorsione alle rivendicazioni del sindacato per gli aumenti e la sicurezza, colpiti, perché hanno il rinnovo del permesso di soggiorno in corso, dal razzismo padronale che sfrutta i ricatti cui sono sottoposti gli immigrati in una fabbrica dove da anni vengono impiegati i richiedenti asilo in collaborazione con le amministrazioni comunali, a 500 euro al mese, per il duro lavoro nella malsana zincatura;
agli operai di Belgravia, a testimonianza e contro un mondo, quello delle fabbriche di imbustamento dell’insalata, dove vengono pagati con il contratto agricolo, dove i turni e l’organizzazione del lavoro è più simile a quella usata in un magazzino della logistica che ai turni di una fabbrica;
fino alle coraggiose operaie dell’appalto Beretta a ricordare quanto sia diffuso sotto l’ombrello dei sindacati confederali, anche nella zona, l’uso degli appalti assolutamente ingiustificati nelle fabbriche, per tenere le operaie senza garanzie contrattuali effettive e dove viene applicato, per un lavoro industriale, il CCNL Multiservizi, che paga a malapena 1000 euro al mese, per una attività dai ritmi sostenuti in un ambiente severo, che consuma prematuramente le operaie.
Il Fronte dei Giovani Comunisti, a fianco dei lavoratori Maschio Ns nella lotta allo sfruttamento e contro il razzismo, giovani e studenti figli della classe, i futuri lavoratori, che oggi fanno propria questa lotta. Anche loro schierati per un Fronte Unico di Classe, per respingere uniti l’attacco padronale in atto dall’inizio della pandemia. Perchè non ci sono alternative, se non rovesciare il banco e lottare per un futuro migliore libero dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo
Proletari Comunisti, agli operai in lotta ha portato l’esempio della resistenza partigiana al nazi fascismo e i suoi insegnamenti, di come quella lotta di liberazione nazionale sia stata anche una guerra civile, dove chi non stava con la dittatura era considerato un bandito, così come oggi chi lotta con i Cobas viene criminalizzato, dal sistema dei padroni. Un sistema retto da un governo, da uno Stato che sta alzando il livello della repressione contro le mobilitazioni dei lavoratori. Dove la forza dei proletari che lottano tutti i giorni, sta nell’organizzarsi per cambiare questo sistema, non per migliorarlo, perché è impossibile.
Per diverse operaie si è trattato della prima e apprezzata manifestazione, bella la presenza delle famiglie, in una fusione di proletari, per aiutare lo sviluppo della coscienza di classe.
Fabbriche diverse in lotta, in piazza unitariamente perché i loro interessi sono gli stessi, così come la necessità dell’organizzazione di classe.
Una manifestazione saldata dall’internazionalismo proletario, perché la causa del popolo palestinese si allarghi e diventi parte integrante delle lotte di fabbrica.
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