Vediamo alcuni elementi contenuti nel protocollo vaccini in azienda:
Si possono fare convenzioni con i privati sia per i locali che per la somministrazione del vaccino. Ma guarda caso, in Lombardia il padrone di Tenaris si chiama Rocca ed è lo stesso del gruppo sanità privata Humanitas...; e come già successo qualche anno fa con il ritrovamento di amianto nei suoi reparti di Dalmine, gli operai inseriti nel registro ex esposti sono stai inviati dall'Ats a fare gli esami di controllo alla clinica del padrone - come dire: una mano lava l'altra...
Nel testo, poi, si dice che: "Il piano in azienda avverrà in coerenza con il piano nazionale"
Ma non c’è scritto niente che vincoli la partenza del piano vaccini in azienda alle priorità, ossia dopo aver vaccinato le categorie a rischio per età, fragilità…
I costi del piano vaccini a cura del padrone non comprendono la fornitura di vaccini e siringhe che sono
a carico del servizio sanitario regionale, così il vaccino lo paga la collettività.la Lombardia, che è la Regione più indietro con i vaccini agli anziani, ha già varato l'11 marzo un protocollo con le aziende che hanno dato disponibilità. Le aziende corrono ma per ragioni di mercato, le loro dichiarazioni parlano chiaro, Stirpe Confindustria: “il vaccino è un fattore abilitante della ripresa. In generale, non ci sarà vera ripresa finché non avremo raggiunto come Paese un tasso di vaccinazione tale da bloccare la diffusione del virus”.
Gli fa eco il governo con il generale Figliolo: "Se ci vacciniamo ne usciamo. Appena completeremo gli over 80 e i fragili apriremo la vaccinazione alle classi produttive” e la propaganda dei giornali: ”Vaccini in azienda al via: dipendenti vaccinati su base volontaria. Via libera di governo, imprese e sindacati all'accordo che potenzierà la campagna nazionale”
Ma la realtà è questa: dove prendono i vaccini? Dal piano nazionale. A chi li tolgono? A quelli che possono crepare perchè non produttivi (pensionati, disoccupati, cassiere etc)
Vaccini ai propri dipendenti ma a spese dello Stato? 20 euro per un vaccino dai privati convenzionati con le aziende.
Senza prendere in mano la lotta per la salute e sicurezza attraverso il protagonismo degli operai su posizione di classe per affermare che il bene della collettività non può essere lasciato alla scelta “volontarietà” del singolo, e che se è vero che i lavoratori a partire dagli operai sono tutti da vaccinare, questo non deve essere fatto a scapito delle categorie fragili e a rischio.
Ma questa battaglia per vincere deve essere parte della lotta politica e sociale per ribaltare questo sistema del capitale, per non subire come proletari la gestione della pandemia da parte dei padroni che mettono al primo posto il loro bene comune che si chiama profitto, garantito dal governo mascherato dietro il discorso dell’economia nazionale, avvallato dai sindacati confederali che hanno sancito nero su bianco che non lasceremo indietro nessuno.
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