Dopo i portuali di Genova, Livorno e Napoli, anche i portuali di Ravenna si rifiutano di caricare armi dirette ad Israele. I confederali hanno proclamato lo stato d'agitazione al Porto di Ravenna ed è una decisione che condividiamo. Ma è necessario fare chiarezza e non seminare confusione tra i lavoratori: le ragioni dei lavoratori non possono basarsi su una linea di equidistanza tra Israele e Palestina (tra l'occupante israeliano e la resistenza popolare e armata palestinese), su di un vuoto pacifismo, per una "pace" generica, ipocrita, parola abusata dai governi imperialisti e da quelli reazionari per coprire l'apartheid e l'occupazione delle terre palestinesi dello stato nazisionista d'Israele. Una linea che danneggia anche la solidarietà con il popolo palestinese e i movimenti che sono scesi in strada in solidarietà con i palestinesi lo hanno dimostrato chiaramente.
Come Slai Cobas psc di Ravenna saremo domani in piazza per portare la nostra solidarietà alla resistenza popolare e armata delle masse palestinesi e denunciare il ruolo dell'Italia imperialista che esporta armi ad Israele e lo sostiene politicamente; così come il ruolo dei partiti in Parlamento, dal PD alla Lega e FdI, che si sono espressi per "il diritto all'autodifesa di Israele" che ha già ucciso 230 civili di cui 65 sono bambini; e per denunciare anche i media asserviti che portano avanti le menzogne sioniste a copertura dei crimini israeliani.
Slai Cobas per il sindacato di classe-Ravenna
Ravenna, i lavoratori del porto non caricheranno armi destinate al conflitto in Medio Oriente. Mai complici«Basta con questo gioco alla guerra»
21/05/2021
"I lavoratori del porto di Ravenna si rifiuteranno di caricare armi, esplosivi o altro materiale bellico che
possano alimentare il conflitto tra Israele e Hamas, ripreso in queste settimane nella Striscia di Gaza. Si rifiuteranno di essere complici nell'alimentare una guerra che sta mietendo soprattutto vittime civili in quel tremendo teatro di guerra". Lo scrivono in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil e le loro categorie dei trasporti Filt, Fit e Uiltrasporti.I sindacati "sono venuti a conoscenza - spiegano - che nei prossimi giorni una nave ormeggerà al porto di Ravenna per imbarcare alcuni container contenenti materiali bellici. La nave sbarcherà il carico in un porto israeliano. La possibilità che il carico sia destinato ad alimentare il conflitto che in questi giorni sta infiammando il Medio Oriente è altissima. Nel caso la nave dovesse effettivamente presentarsi al carico per imbarcare quei container - sottolineano - i lavoratori del terminal di carico e della Cooperativa Portuale si mobiliteranno e le organizzazioni sindacali di categoria dichiareranno lo sciopero impedendo l'operazione. Cgil, Cisl e Uil e le categorie Filt, Fit e Uiltrasporti - concludono - sono contro l'uso della guerra come strumento per dirimere i conflitti e sollecitano il governo italiano, la comunità internazionale e l'Onu a intervenire urgentemente per imporre il cessate il fuoco tra le parti in guerra".
Nessun commento:
Posta un commento