mercoledì 27 novembre 2019

pc 27 novembre - La liaison Italia/Israele per armi e repressione - una denuncia

Il 6 marzo 2019 sono state le stesse riviste militari specializzate 
israeliane a pubblicare il comunicato della società Roboteam di Tel Aviv.

I nuovi veicoli terrestri a controllo remoto per i reparti speciali
anti-terrorismo dell’Arma dei Carabinieri? Li produce in Israele una
delle aziende leader nella realizzazione di //soldati robot// e macchine
da guerra interamente automatizzate.

Il 6 marzo 2019 le riviste militari specializzate israeliane hanno
pubblicato il comunicato della società Roboteam di Tel Aviv in cui si
annunciava la fornitura al Comando generale dell’Arma di quaranta
sistemi TIGR (//Transportable Interoperatble Ground Robot//) con
relative apparecchiature, servizi di manutenzione e
formazione-addestramento del personale predisposto all’uso.

“/Il valore dell’accordo è stimato in 10 milioni di dollari circa/”,
riportava il comunicato del tutto ignorato dai media italiani. “/Il TIGR
è un robot militare in grado di gestire pacchi sospetti, materiali
pericolosi e raccogliere informazioni, ma possiede anche capacità
avanzate di sorveglianza e osservazione diurna e notturna. //Ogni
veicolo da combattimento pesa circa 80 kg., è in grado di muoversi in
tutti i tipi di terreno e in ogni condizione meteorologica ed è
equipaggiato con due braccia che possiedono grandi libertà di movimento
e di sollevamento pesi. Una componente significativa del sistema è il
software che consente agli operatori di eseguire attività complesse e
avanzate nei campi di battaglia/”.

Secondo quanto riferito ancora dai manager di Roboteam, la
partecipazione al bando di gara dell’Arma dei Carabinieri “/è stato
fatto in collaborazione con il locale contractor BMD S.p.A, un’impresa
tecnologica italiana; quest’accordo è successivo ad altre commesse che
abbiamo ottenuto nelle scorse settimane in Giappone, Corea del Sud ed in
altri paesi/”.

Sul sito ufficiale del Comando Generale dell’Arma è possibile reperire
copia del bando di gara per l’acquisto dei veicoli robot, del verbale
della commissione aggiudicatrice e dell’atto di assegnazione della
commessa. Dalla lettura di questi documenti si rilevano tuttavia alcune
strane incongruenze rispetto ai contenuti dell’annuncio dell’azienda
israeliana.

Il bando di gara per la “/fornitura di apparati radiografici e robot
medi/” era stato pubblicato nel giugno 2018; nello specifico venivano
richiesti “/n. 37 veicoli terrestri robotizzati a controllo remoto
destinati ad essere impiegati dalle squadre/aliquote artificieri
antisabotaggio per l’avvicinamento, il riconoscimento e la
neutralizzazione di ordigni esplosivi/” e un identico numero di
“apparati radiografici”.

Le forniture erano suddivise in due lotti; il lotto n.1, quello per i
veicoli-robot, prevedeva una spesa unitaria di 97.549 euro + Iva, per un
importo complessivo di 3.609.320 euro. “/L’appalto è connesso al
Programma finanziato con fondi Ue (Fondo Sicurezza Interna 2014-2020 –
Obiettivo Specifico/ 5 //Prevenzione e lotta alla criminalità//)”,
riportava l’Arma dei Carabinieri nel bando di gara.

“Titolo del progetto: //Potenziamento del comparto
artificieri-antisabotaggio per l’attività di contrasto al terrorismo//”.
Si mescolavano cioè artificiosamente //lotta alle mafie// e //guerra
globale al terrorismo//.

Con “procedura ristretta accelerata”, il Comando dell’Arma invitava alla
gara dodici operatori economici nazionali e stranieri, tra cui la BDM
S.p.A. di Tivoli Terme (Roma), //collaboratrice in Italia// di Roboteam
e la Vidisco Ltd di Or-Yehuda (Israele), fornitrice in esclusiva dei
sistemi a raggi X digitali per le forze armate e di polizia israeliane.
Per il lotto n.1 pervenivano solo le offerte di gara di BMD e della
Med-Eng Lcc di Ogdensburg-Delaware (Stati Uniti d’America) in
associazione con la ICP Newtech Ltd. di Kilbrittain Bandon, Cork (Irlanda).

Il 30 gennaio 2019 venivano comunicati i punteggi attribuiti alle due
partecipanti alla gara: l’azienda romana si classificava al primo posto
con 81,59 punti su 100, mentre al consorzio USA-irlandese la Commissione
attribuiva 73,23 punti. Il contratto di appalto veniva firmato con BMD
S.p.A. il 18 luglio 2019 e il relativo avviso era pubblicato otto giorni
dopo: l’importo complessivo per i //Carabinieri robot// era di 3.501.040
(esclusa Iva), appena 100mila euro in meno del valore inizialmente
previsto.

Molto maggiore era invece il “risparmio” ottenuto con il lotto n. 2,
quello relativo agli “apparati radiografici”, vinto dalla Gilardoni
S.p.A. di Milano con un’offerta di 1.283.160 euro contro i 2.123.254
previsti dal bando (seconda classificata l’israeliana Vidisco Ltd).

In nessuno degli atti ufficiali, dunque, si fa accenno alla Roboteam, né
la “vincente” BMD di Tivoli la riporta tra i propri possibili partner.
Quest’ultima azienda opera poi di norma nella mera “offerta di sistemi
per la rilevazione ed identificazione di sostanze pericolose (esplosivi,
sostanze tossiche, narcotici ecc.) e dei rischi radiologici e nucleari”.

L’importo ufficiale della commessa è infine tre volte inferiore di
quanto annunciato dall’azienda israelianae e i veicoli-robot acquistati
sarebbero 37 e no 40; l’unico dato certo è che il TIGR che entrerà in
dotazione ai reparti anti-terrorismo dei Carabinieri è stato ideato,
progettato, sperimentato e realizzato da Roboteam.

Con stabilimenti e laboratori nel distretto industriale di Tel Aviv e in
Maryland (USA), l’affermata azienda produttrice dei più avanzati sistemi
militari automatizzati vanta fatturati multimilionari e commesse con le
forze armate e di sicurezza di una ventina di paesi (Stati Uniti,
Israele, Australia, Canada, Polonia, Thailandia, Singapore, Gran
Bretagna, Svizzera, ecc.).

I veicoli a controllo remoto high-tech sono sempre più utilizzati per il
controllo delle frontiere tra Israele, Gaza e il Libano, tra gli USA e
il Messico e nei sanguinosi scacchieri di guerra in Afghanistan, Siria
ed Iraq. Recentemente le forze armate israeliane hanno introdotto il
robot tattico di Roboteam denominato //Soldier of Iron// (soldato di
acciaio) nelle unità d’elite della fanteria.

“Creare robot che migliorino e potenzino le abilità umane è la nostra
visione”, spiegano i manager di Roboteam. E intanto l’azienda ha
annunciato l’apertura della prima unità di ricerca e controllo di
software per l’Intelligenza Artificiale “da destinare alle forze
combattenti”.

Le identità dei componenti del board e degli azionisti della società
riservano inquietanti sorprese. Presidente del consiglio
d’amministrazione è da qualche tempo Heidi Shyu, già vicesegretaria per
le acquisizioni, la logistica e la tecnologia dell’Esercito USA durante
l’amministrazione Obama.

Direttori esecutivi sono invece gli ex generali Charles T. Cleveland (in
forza all’U.S. Army Special Operations Command dal 2012 al 2015) e
Kenneth J. Glueck (già comandante del Corpo dei Marines). Responsabile
amministrativo della filiale nordamericana è invece Sharar Abuhazira,
già comandante dell’esercito israeliano durante le operazioni di guerra
a Gaza nell’estate 2014 (egli operava presso la compagnia di fanteria
responsabile delle operazioni in ambiente urbano e //anti-tunnel//).

Fondatore e azionista di Roboteam è Elad Levy, già comandante delle
forze speciali dell’Aeronautica militare d’Israele ed una laurea in
Ingegneria meccanica  (robotica) presso l’istituto di tecnologia
“Technion”di Haifa, il centro di ricerca più rinomato del complesso
militare-industriale-accademico israeliano.

“/Il Ministero della Difesa d’Israele è il nostro principale cliente/”,
ha spiegato Elad Levy alla testata online //Globes Israel Business
News.// “/Io non posso fornire i nomi, ma posso dire che il 100% del
management di Roboteam è fatto di ex ufficiali. Senza le forze armate
israeliane noi oggi non saremmo qui/. L’//Amministrazione per lo
Sviluppo dei Sistemi d’Arma e le Infrastrutture Tecnologiche// investe
parecchio in Roboteam. /Le nostre vendite al Ministero della Difesa sono
pagate anche con l’aiuto in denaro degli Stati Uniti d’America. Roboteam
ha ricevuto decine di milioni di dollari da investitori privati, tra cui
società con sede a Shangai e Singapore. Un importante investitore è la ,
rappresentata nel consiglio d’amministrazione da Itamar Borowitz. Essa
ha fatto un investimento iniziale…/”.

Per la cronaca, la Generali Financial Holding è un fondo d’investimenti
gestito da Generali Investments S.p.A., le cui quote sono interamente
possedute dal noto omonimo gruppo finanziario e assicurativo di Trieste.

Dalle fonti di cronaca è possibile documentare che gli investimenti
delle Generali a favore di Roboteam sono stati due: il primo nel
novembre 2015 per 12 milioni di dollari, il secondo nel settembre 2016
per 50 milioni.

Itamar Borowitz, membro del Cda dell’azienda produttrice di robot
militari, è invece una delle figure più autorevoli del sistema
produttivo e accademico israeliano. Direttore esecutivo dell’azienda
farmaceutica Mapi-Pharm Ltd., Borowitz ha guidato per più di venticinque
anni la Phoenix Assurance Company Ltd., il maggiore gruppo assicurativo
d’Israele. E’ inoltre membro del Consiglio esecutivo della Hebrew
University di Gerusalemme e //general partner// di Crossroad Venture
Capital, braccio operativo per gli investimenti nel settore high-tech
del Gruppo Generali in Israele (finanzia le principali compagnie
medico-sanitarie, farmaceutiche, delle telecomunicazioni e dei sistemi
informatici, delle energie rinnovabili, delle biotecnologie, ecc.).

Sino ad oggi Crossroad Venture Capital ha contribuito con oltre 100
milioni di euro alla ricerca e allo sviluppo delle startup israeliane;
dodici milioni, come abbiamo visto, sono finiti direttamente a Roboteam
nel novembre 2015. Il fondo d’investimento del Gruppo Generali è gestito
attualmente da Allegro S.à.r.l., società “indipendente” con sede in
Lussemburgo (fondatore e presidente del Cda è Manuel Hauser, già a capo
di UBS Fund Services – Luxembourg S.A.).

** * Fonte: ****http://antoniomazzeoblog.blogsp**

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