G8: la Corte Conti 'salva' gli agenti perché manca il reato di tortura
A 26 chiesto il danno patrimoniale dopo la condanna della Corte Europea all'Italia
I
giudici della Corte dei Conti della Liguria hanno assolto dalla
richiesta di risarcimento per danno patrimoniale indiretto 26 poliziotti
per i pestaggi accaduti all'interno della Diaz durante il G8 di Genova
del 2001. Per i giudici la condanna all'Italia da parte dei giudici
della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo è avvenuta per la mancanza del
reato di tortura tanto che nella sentenza di assoluzione è stato
sottolineato come "di detto danno non può rispondere altro soggetto
diverso dallo Stato".
I fatti contestati dalla procura contabile ligure riguardano i risarcimenti imposti dalla Corte Europa dei Diritti dell'Uomo, che ad aprile del 2015 aveva condannato lo Stato italiano a risarcire con 45
mila euro una delle vittime dei pestaggi. La procura contabile ligure aveva così aperto il primo fascicolo su questo filone, infatti, sono stati vari i ricorsi presentati ai giudici europei che hanno così condannato l'Italia a risarcire le vittime del G8 di Genova per i danni morali subiti.
I fatti contestati dalla procura contabile ligure riguardano i risarcimenti imposti dalla Corte Europa dei Diritti dell'Uomo, che ad aprile del 2015 aveva condannato lo Stato italiano a risarcire con 45
mila euro una delle vittime dei pestaggi. La procura contabile ligure aveva così aperto il primo fascicolo su questo filone, infatti, sono stati vari i ricorsi presentati ai giudici europei che hanno così condannato l'Italia a risarcire le vittime del G8 di Genova per i danni morali subiti.
La procura chiedeva ai giudici di condannare i 26 poliziotti coinvolti tutti processati penalmente, e tra questi anche gli allora vertici, a un risarcimento di oltre 33 mila euro per danno patrimoniale. Secondo il pm il danno 'indiretto' deve essere addebitato anche a coloro che sono stati condannati per falso. L'accusa sottolineava come i falsi verbali, le false relazioni erano servite a "coprire i reati posti in essere all'interno (e anche all'esterno) della scuola Diaz e dunque per assicurare l'impunità agli autori degli atti di tortura". Il pm contabile sottolineava anche la lacuna normativa che non prevedeva il reato di tortura. Da qui la richiesta ai 26 poliziotti di risarcire i 33 mila euro, ovvero il 75%. Per i giudici però, la condanna all'Italia, da parte dei giudici della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, è avvenuta proprio per la mancanza del reato di tortura, per cui nella sentenza di assoluzione sottolineano come "di detto danno non può rispondere altro soggetto diverso dallo Stato".
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