Durante il programma tv "Carta Bianca" il delegato sindacale della fabbrica Embraco racconta la vicenda della sua azienda
"Non devono
pagare sempre i soliti, gli operai, le masse popolari". Sono bastate poche
parole per far partire uno scrociante applauso negli studi televisivi di "Carta
Bianca". Le ha pronunciate Daniele Barbuto, delegato sindacale della ex Embraco,
rivolgendosi al capo della Lega, Matteo Salvini.
L'ex ministro dell'Interno era l'ospite della trasmissione di Raitre. A un certo punto Barbuto è intervenuto per raccontato gli ultimi sviluppi della vicenda che riguarda la sua azienda, con 400 lavoratori che temono per il proprio futuro a causa dell'empasse della Ventures, la società che avrebbe dovuto rilanciare la fabbrica di Riva di Chieri ma che dopo un anno non ha ancora avviato la produzione ma in compenso ha già prosciugato una parte consistente delle risorse che sarebbero servite a reindustrializzare il sito produttivo. Di fronte al racconto, Salvini l'ha buttata lì: "Non so se al ministero sia stato fatto tutto il necessario per far mantenere gli impegni" alla Ventures. L'operaio torinese ha ribattuto con flemma: "Il governo che ha avallato l'operazione è stato quello in cui era ministro Calenda, il problema è stato che il governo subito dopo, quello in cui c'era anche lei, doveva fare i controlli che non ha fatto. Ora il governo sta prendendo tempo, ma noi non ne abbiamo più.
L'ex ministro dell'Interno era l'ospite della trasmissione di Raitre. A un certo punto Barbuto è intervenuto per raccontato gli ultimi sviluppi della vicenda che riguarda la sua azienda, con 400 lavoratori che temono per il proprio futuro a causa dell'empasse della Ventures, la società che avrebbe dovuto rilanciare la fabbrica di Riva di Chieri ma che dopo un anno non ha ancora avviato la produzione ma in compenso ha già prosciugato una parte consistente delle risorse che sarebbero servite a reindustrializzare il sito produttivo. Di fronte al racconto, Salvini l'ha buttata lì: "Non so se al ministero sia stato fatto tutto il necessario per far mantenere gli impegni" alla Ventures. L'operaio torinese ha ribattuto con flemma: "Il governo che ha avallato l'operazione è stato quello in cui era ministro Calenda, il problema è stato che il governo subito dopo, quello in cui c'era anche lei, doveva fare i controlli che non ha fatto. Ora il governo sta prendendo tempo, ma noi non ne abbiamo più.
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