Ne consegue, ovviamente, che il terreno in questione è stato
interessato da importanti eventi che hanno sconvolto l’assetto
idrogeologico della zona: straripamenti, frane, allagamenti, hanno
interessato pesantemente il paese sopra citato, ma anche e soprattutto
altri agglomerati urbani vicini.
Se Gavi ha subito il tracimamento dei torrenti Lemme e Neirone,
oltre agli eventi franosi avvenuti sulla collina che ospita il forte
dell’undicesimo secolo costruito dai genovesi, basta avventurarsi nella
zona per scoprire che, in questa speciale classifica del dissesto, si
trova chi sta anche non poco peggio.
Chi scrive, giovedì quattordici scorso, si è trovato a dover
visitare – a pochi giorni dall’alluvione di fine ottobre – alcuni dei
paesi colpiti, per sincerarsi delle condizioni in cui versa la propria
abitazione: in particolare Gavi, Bosio, e Mornese sono state le mete di
questo particolare “giro turistico”.
Essendo già passati circa venti giorni dai disastrosi eventi
pluviali, gli effetti peggiori erano già stati mitigati: questo, però,
non ha impedito di osservare gli assolutamente ben visibili movimenti
del terreno sotto la fortezza medioevale sopra citata, oltre ad alcuni
altri punti critici presenti sul percorso.
In particolare sul tratto di strada provinciale che unisce Bosio a
Mornese erano ancora presenti alcuni restringimenti della carreggiata –
tra cui uno segnalato con un semaforo che regola un senso unico
alternato – dovuti ai lavori di consolidamento dei fianchi delle
colline, e di ripristino della sede stradale franata.
Questa è la situazione in questa particolare zona, ma nello stesso
segmento di territorio esistono paesi più colpiti di questi; purtroppo,
dovendo chi scrive muoversi con i mezzi pubblici, monitorare l’intera
questione tutta insieme risulta impossibile: il seguito lo faremo in una
prossima occasione.
Bosio (Al), 25 novembre 2019
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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