Alla manifestazione
hanno partecipato circa 300 compagni da tutta la regione,
principalmente legati alla Rete Kurdistan Puglia.
In estrema sintesi,
ha avuto il pregio di combinare i diversi aspetti della solidarietà
e le corrispondenti forme di lotta, dalla presentazione di mozioni a
Prefettura e Comune - rispettivamente per sollecitare pressioni
diplomatiche alla Turchia per porre fine all’invasione e per
avviare la discussione in Consiglio Comunale per l’attribuzione a
Ocalan della cittadinanza onoraria - alle azioni simboliche di fronte
alla sede del consolato onorario e a fine manifestazione – un
fantoccio si Erdogan è stato prima imbrattato di vernice rossa con
lancio di palloncini e poi messo a testa in giù e bruciato in
piazza.
Ma ha anche avuto il
limite di essere appiattita su una posizione di appoggio acritico e
apologetico a YPG, PKK e Ocalan,.... fino a rivendicare l’intera
traiettoria dell’YPG – compresa la “consapevole scelta tattica
di approfittare delle contraddizioni tra ISIS e americani
–
e il
“confederalismo democratico” come via rivoluzionaria alla
liberazione del popolo kurdo.
Passando alla
cronaca, per circa un’ora siamo stati in presidio nel piazzale
davanti il Palazzo del Governo, dove sono stati illustrate le mozioni
che erano state portate a Comune e Prefettura in attesa che le
delegazioni tornassero. Nel frattempo ci sono stati i primi
interventi, con intermezzi di musica popolare kurda.
un compagno ha ricostruito
e rivendicato senza se e senza ma tutta la storia della lotta in
Kurdistan, dalle battaglie di Leila Zana nel parlamento turco alla
alleanza sul campo contro l’ISIS
Una compagna di
Taranto ha letto una dichiarazione di gruppo di femministe di
solidarietà alle combattenti.
Altri hanno letto
dichiarazioni/aggiornamenti di organizzazioni kurde, appelli al
boicottaggio delle merci e del turismo in Turchi...Il sindaco di
Martano (Le) ha ricordato l’impegno dalla sua amministrazione che
ha prima dato la cittadinanza onoraria a Leila Zana e poi allo stesso
Ocalan, sfidando il regime fascista turco.
Poi ci si è mossi
in corteo verso la casa sede del console
onorario.
Sul posto sono state
fatte due azioni simboliche, prima l’affissione di un cartello con
la scritta “onorevole consolato del Rojava” (posta dal compagno
kurdo che la sera prima abbiamo conosciuto a Taranto) , poi un
fantoccio di Erdogan è stato bersagliato da palloncini di vernice
rossa, a ricordare il sangue del popolo kurdo di cui si sta
macchiando.
Nel frattempo, altri
interventi si sono succeduti.
Tra gli altri, ai un
compagno della ex-Caserma di Bari, che ha rivendicato la giornata
come ispirata da un “internazionalismo ribelle” che “sostiene i
kurdi come i palestinesi, come i naxaliti”.
Un esponente del
movimento no TAP ha ricostruito la vicenda dell’oleodotto e
dell’intreccio di interessi tra potenze occidentali e regimi
mediorientali che raggiungono le nostre terre.
Dopo le azioni i
corteo è tornato nel piazzale della Prefettura dove è stato dato
fuoco al fantoccio di Erdogan e chiusa la manifestazione chiamando
tutti a continuare nelle proprie città la campagna,
Noi abbiamo sottolineato il senso antimperialista e gli aspetti di
lotta al nostro imperialismo e al nostro governo, che è complice e
ha armato l’esercito turco invasore e genocida.
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