Dal comunicato del Si.cobas_
"Il nuovo governo giallo-bianco sta mettendo a punto gli ultimi dettagli della manovra finanziaria. Il tanto strombazzato taglio al “cuneo fiscale” per i lavoratori dipendenti è poco più che una barzelletta: non più di 40 euro al mese di aumento in busta paga per i lavoratori dipendenti con meno di 26 mila euro (lordi) all’anno di reddito, e secondo indiscrezioni dell’ultim’ora sembrerebbe addirittura che per tutti coloro che già beneficiano del bonus Irpef di 80 euro al mese, la nuova agevolazione sarà completamente assorbita dal bonus stesso, quindi per questi ultimi non vi sarà nessun’aumento”.
“Il “bonus unico- famiglia” di 240 euro al mese per figlio, che Di Maio e Zingaretti avevano
proposto in sostituzione delle attuali misure per i lavoratori con figli a carico (assegni familiari e detrazioni) e che avrebbe appesantito la busta-paga per molti lavoratori con redditi bassi e famiglie numerose, è stato eliminato dalla Finanziaria 2020 e rinviato a un futuro indefinito”.
proposto in sostituzione delle attuali misure per i lavoratori con figli a carico (assegni familiari e detrazioni) e che avrebbe appesantito la busta-paga per molti lavoratori con redditi bassi e famiglie numerose, è stato eliminato dalla Finanziaria 2020 e rinviato a un futuro indefinito”.
“Il “salario-minimo” evocato da Di Maio è già finito nel dimenticatoio e c’è da scommettere che, in assenza di una mobilitazione di massa capace di imporre con forza la necessità di un aumento generalizzato dei salari da fame, resterà nel dimenticatoio per l’intera legislatura”.
“I vergognosi Decreti Sicurezza di Salvini non vengono minimamente toccati ne tanto meno messi in discussione: ad oggi restano pienamente in vigore non solo le norme duramente repressive verso le proteste di piazza, ma persino i regolamenti che permettono la chiusura dei porti e il programma di abolizione dei centri d’accoglienza “Sprar”. Intanto, con la ratifica da parte del Conte bis del Testo Unico sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014 (primo atto del nuovo esecutivo a soli 3 giorni dal suo insediamento), si è ulteriormente blindato il monopolio assoluto di Cgil-Cisl-Uil sui luoghi di lavoro a scapito del sindacalismo di classe e combattivo e malgrado la ormai conclamata crisi di consensi della triplice confederale”.
“Altro che “cambiamento”! Il nuovo esecutivo si muove in sostanziale continuità col Conte Uno e in perfetta continuità coi governi dell’austerity delle precedenti legislature. Al di là di qualche misera e simbolica mancia per una porzione ridottissima di lavoratori dipendenti, nessuna reale misura “redistributiva” viene messa in campo, tanto più per la grande massa di salariati a basso o bassissimo reddito”.
“Per questo, crediamo che la manifestazione da noi indetta il 26 ottobre a Roma possa e debba rappresentare un’occasione per riprenderci la piazza e far valere le nostre ragioni. Un’occasione non solo per le migliaia di lavoratori del SI.Cobas, ma per chiunque (lavoratori, studenti, disoccupati, attivisti e movimenti sociali che in questi anni hanno resistito alle politiche di sfruttamento, miseria e devastazione ambientale) condivida la necessità di costruire un movimento di classe indipendente dagli interessi dei padroni e dei loro leccapiedi istituzionali”.
Nessun commento:
Posta un commento