martedì 22 ottobre 2019

pc 22 ottobre - Cile in rivolta contro il regime neoPinochet di Pinera - La posizione e l'azioni de sindacato dei lavoratori della miniera




Sindacato N°1 dei Lavoratori dell’Escondida: «Paralizziamo, miniere e minatori, paralizziamo tutta l’industria mineraria del Cile insieme agli altri settori produttivi»
del Sindacato Nº1 dei Lavoratori della Miniera Escondida
Pubblicato il 20 ottobre, 2019 , in Declaraciones

Compagne e compagni. Oggi il paese sta passando per momenti difficili e critici, c’è stata un’esplosione sociale e legittima, un’accumulazione di rabbia contenuta di soprusi, disuguaglianze, mancanza di speranza e incertezza per il futuro. Noi lavoratrici e lavoratori siamo parte integrante di questa società e inoltre siamo l’asse centrale della classe lavoratrice e davanti ai gravi fatti accaduti non possiamo restare in silenzio e non possiamo rimanere immobili davanti al nostro popolo che sta lottando.
Questa rabbia contenuta voi la conoscete bene e la vivete ogni giorno, alcuni più di altri, però è lì viva, latente in ciascuna delle nostre famiglie, vicini e amici. Questa esplosione
di rabbia non è stata per l’aumento del biglietto del sistema di trasporto della metro, che è stato solo l’innesco di questo cancro di ingiustizie che viviamo noi lavoratori quotidianamente. È importante vedere chiaramente come questo sistema di governo e capitalista ci opprime. A volte non siamo capaci di vederlo perché siamo abituati al giogo politico e imprenditoriale e mascheriamo le nostre evidenti necessità con l’indebitamento familiare.
Abbiamo un sistema di AFP [n.d.t: fondi pensionistici] che è un furto; i loro soldi li sfruttano le banche e le imprese e poi voi li dovete chiedere in prestito con alti interessi, i guadagni li ricevono le AFP e i loro padroni, però le perdite sono a carico di noi lavoratori che, quando siamo vecchi, stanchi e malati riceveremo pensioni da miseria.

Sanno perfettamente che la salute ha un prezzo e chi non ha soldi muore. Pagano mensilmente importanti cifre di denaro in quote ed assicurazioni, e malgrado ciò quando si ammalano devono pagare. Guardatevi intorno, compagne e compagni, rompete la vostra bolla individuale e vedete chiaramente quanti dei vostri genitori, figli, fratelli, nipoti, zii, nonni e amici sono indebitati perché non hanno come potersi curare; quanti sono morti in ospedali miserabili per non avere come pagarsi da vivere.
Compagne e compagni, voi pensate a che educazione e che eredità state lasciando ai vostri figli. I vostri figli e familiari studiano in un sistema educativo mediocre che li prepara ad essere mano d’opera a basso costo. Voi pagate per istruire i vostri figli, però i figli dei ricchi e potenti studiano in collegi migliori, irraggiungibili per le vostre tasche, e per di più con i vantaggi che gli danno le imprese. I figli dei ricchi e potenti vanno nelle migliori università del Cile, quelle stesse che i nostri padri lavoratori e operai hanno costruito con i loro sforzi e lavoro e che oggi sono appannaggio di altri e non dei figli degli operai e degli umili.
Compagne e compagni all’origine di questi problemi del paese non c’è la mancanza di risorse, al contrario, avanzano risorse, e il problema è che sono rubate dalle grandi compagnie transnazionali come BHP. Un esempio: delle risorse minerarie del Cile solo il 25% dei guadagni rimane nel paese e il resto è “rubato legalmente” da grandi compagnie transnazionali che approfittano della legislazione favorevole alle imprese e lo fanno sfacciatamente da anni. Lì, in quelle risorse stanno le nostre pensioni, le operazioni e le risorse mediche affinché non muoia la nostra gente e lì è l’istruzione gratuita e di qualità che i vostri figli meritano ed alla quale voi non avete avuto accesso.
Vista questa cruda realtà Che faremo compagne e compagni? Chiuderemo gli occhi. Quanti dei nostri figli sono in queste manifestazioni sociali e nella strada, quanti dei nostri genitori stanno lottando, nostre mogli o mariti, nostri nipoti, nostri fratelli ecc… vediamo chiaramente quello che sta succedendo. Purtroppo voi conoscete molto bene la storia e cosa significa che le forze armate siano nelle strade.
Prenderemo coscienza solo quando uccidano qualcuno che ci sta vicino, e allora ce ne pentiremo e capiremo l’importanza di lottare uniti per un futuro migliore. Esiste un solo potere che nessuno può toglierci, che nessuno può costringere e che nessuno può eguagliare, e questo è il potere di produrre. Non si genera alcun guadagno, non sei muove una sola macchina e non si semina o raccoglie alcun alimento se non per mano delle lavoratrici e dei lavoratori. Questo potere è il più forte di tutti, è sicuro, pacifico, protettore, classista e di fratellanza per il nostro popolo.
Questo Sindacato ha una responsabilità sociale perché è il Sindacato più grande dell’industria mineraria privata e perché fa produrre la miniera più grande del mondo, della transnazionale più poderosa del pianeta. Abbiamo una storia di lotta e lealtà da ricordare e oggi è necessario dare l’esempio all’industria mineraria nazionale, privata e statale. Dobbiamo paralizzare le nostre operazioni per la sicurezza della nostra gente delle regioni che deve viaggiare, dobbiamo paralizzare per l’insopportabile preoccupazione di quello che sta succedendo nel nostro paese, in cui i nostri familiari sono parte attiva di questi movimenti sociali, tutto questo protetti dalle garanzie costituzionali dell’articolo 184 del Codice del Lavoro. Però la cosa più importante e di maggior valore, è che dobbiamo creare la paralisi perché facciamo parte di questa classe lavoratrice che sta soffrendo. Questo è cominciato a Santiago e il popolo intero, da Arica a Punta Arenas è uscito a difendere il popolo intero. Non possiamo continuare a lavorare e a far funzionare queste imprese potenti come se non succedesse nulla, sapendo che sono colluse con questo governo che oggi ci attacca ed opprime. Non possiamo non paralizzare, perché la storia ci condannerà come vigliacchi e complici di questi soprusi alla classe lavoratrice, e la questione più intima e sentita è che non possiamo non paralizzare perché non saremmo più capaci di guardare in faccia la nostra famiglia e soprattutto i nostri figli che oggi sono in questa lotta, senza sentire che non abbiamo fatto nulla per appoggiarli e difenderli, sapendo che quel potere e capacità è nelle nostre mani.
Paralizziamo, miniere e minatori, paralizziamo tutta l’industria mineraria del Cile e tutti gli altri settori produttivi, fino a quando non ritirino le forze militari e d’oppressione dalle strade e fino a quando le autorità di governo non siano disponibili a sedersi a dialogare da pari a pari con questo popolo che grida e lotta per uguaglianza, giustizia, opportunità, lavoro e una vita degna per la nostra gente.
Saluti fraterni.
Direzione Sindacato Nº1 dei Lavoratori di Miniera Escondida

- di CONTROPIANO

Nessun commento:

Posta un commento