martedì 22 ottobre 2019

pc 22 ottobre - 25 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE ANCHE NELLA SCUOLA!

Proletari comunisti ritiene che insieme alla denuncia della condizione di lavoro, salariale, degli attacchi ai diritti sindacali e di lotta dei lavoratori e lavoratrici della scuola, vada denunciato e lottato contro la fascistizzazione dei contenuti, dei programmi, dei piani scolastici, fino ai testi di studio, che si sta sempre più imponendo nelle scuole, a cui si unisce inevitabilmente anche una aperta azione di revisione/cancellazione della realtà e di impoverimento dell'istruzione. 
Questa azione, strisciante da alcuni anni ma che ha dei picchi con questi ultimi governi, spesso non viene analizzata e contrastata (tranne alcune nobili eccezioni). Invece pensiamo che su questo fronte, importante per l'ideologia, la cultura dei giovani, occorra un approfondimento/lotta critica. Per questo facciamo un forte appello agli insegnanti, agli intellettuali a dare il loro contributo critico su questo fronte. 
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L’ultimo contratto di lavoro nazionale della scuola, triennio 2016-2018, firmato ad aprile 2018, dopo ben dieci anni e già scaduto, è stato un bluff dal punto di vista fondamentalmente del salario delle lavoratrici e dei lavoratori Docenti e Ata. Questo blocco imposto al contratto ha significato la perdita secca di migliaia di euro di salario per tutte le lavoratrici e i lavoratori che sono circa un milione nel nostro paese.
Le promesse /annunci fatte, sin da quando si è insediato, dal “nuovo” governo Conte su aumento di salari, soluzione definitiva al grande precariato scolastico, restano fino ad oggi proclami e non ci si può affatto illudere visto che le leggi concrete fatte dai governi precedenti, da quelli a guida PD fino al governo Lega/M5S che hanno pesantemente peggiorato le condizioni di lavoro di lavoratori, operai, giovani, studenti, donne, migranti,  restano tutte pienamente in vigore:
-l’indegno decreto “dignità” che ha sancito la precarizzazione a vita fino ai licenziamenti, non ha risolto nello specifico i problemi delle migliaia di precari nella scuola, e non ha affatto eliminato gli effetti del Jobs Act,
-una riforma delle pensioni che al di là degli attuali proclami del Presidente del Consiglio Conte che definisce quota 100 come  uno dei  “pilastri” della manovra economica,  di fatto non dà la possibilità

di andare in pensione entro i 60 anni (vedi per fare un esempio il lavoro usurante delle maestre delle scuola dell’infanzia, ma non solo) e prevede anche riduzioni economiche ma in particolare sono penalizzate le lavoratrici, vedi la conferma della cosiddetta opzione donna, lavoratrici che nella scuola peraltro sono la maggioranza, per cui anche questo governo non prevede alcun provvedimento serio per andare in pensione prima, considerato il doppio lavoro dentro e fuori casa/famiglia che tantissime donne si devono accollare ogni giorno , senza una pesante penalizzazione economica.
-nessun aumento di risorse consistente per le spese pubbliche mentre questo governo conferma la necessità di stanziare risorse per le spese militari! Nello specifico della scuola la spesa per l’istruzione scolastica è stata tagliata del 10%, passando da 48 a 44 miliardi nel giro di tre anni, disinvestendo prevalentemente nell’istruzione primaria (meno due miliardi) e negli insegnanti di sostegno (quasi un miliardo e mezzo in meno), lasciando vacanti tantissimi posti nelle scuole ad anno scolastico inziato,  mentre si attaccano anche i servizi di assistenza con la reale intenzione di eliminare categorie di lavoratori e lavoratrici precari che lavorano ormai da tantissimi anni nella scuola, vedi gli Assistenti igienico-personale specializzati, la cui mansione si vuole scaricare  illegittimamente ad altri lavoratori come i Collaboratori scolastici cui non compete, nell’ottica di un “risparmio” solo sulla pelle dei lavoratori e con il conseguente  attacco specifico al diritto allo studio degli studenti disabili.
 -Leggi fasciste e razziste e anticostituzionali come i decreti sicurezza, del governo precedente Lega/M5S, restano pienamente in vigore con gli odiosi effetti repressivi che investono ideologicamente e praticamente ogni ambito sociale, che oltre a colpire pesantemente  i migranti attaccano anche  il diritto basilare dei lavoratori non solo della scuola ma di tutti i settori di lottare e di manifestare liberamente in difesa del lavoro e di diritti basilari.
A tutto ciò si aggiunge il Decreto scuola, sfornato in questi giorni dal governo Conte bis,  il cui contenuto non deve affatto ingannare i lavoratori e le lavoratrici della scuola: dietro le ridondanti parole di presentazione, di fatto questo è un decreto che da un lato  non potenzia  le risorse per la scuola, peraltro piene di problemi anche sul piano della sicurezza,  e dall’altro non risolverà affatto la questione per esempio del grande precariato esistente nella scuola, per cui da quando è iniziato l’anno scolastico ci sono tantissime cattedre ancora vuote, non si trovano  gli insegnanti di sostegno e il personale Ata, ridotto al lumicino negli organici, secondo le leggi vigenti è sempre più difficile da potenziare o sostituire in caso di assenze.  Questo decreto/beffa non risolverà  la questione dell’assunzione in ruolo di tutti i precari della scuola, parla di stabilizzazione in futuro!? di 24 mila precari docenti, su circa 200.000 posti vacanti,  tramite prova selettiva ma solo nel caso in cui le GAE  siano esaurite e i posti siano vacanti e disponibili, e di superare la parte del doppio canale di reclutamento con le GAE con un nuovo sistema di reclutamento ma per assumere in pratica sempre precari!

In unità con le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli altri settori e comparti lavorativi contro un governo che non è della “svolta” ma che è un nuovo governo al servizio di padroni, banche, politiche di guerra imperialista… lo sciopero e la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola con il sostegno degli studenti contro l’irreggimentazione della scuola volta a soffocare la loro libertà di coscienza critica e di ribellione e ad appiattire le loro menti vedi la conferma dei test Invalsi, deve porre nello specifico al centro le richieste di:
Forti aumenti salariali per recuperare i tagli di tutti questi anni
Assunzioni di tutti i lavoratori Docenti e Ata precari a fronte di migliaia di posti vacanti
Risorse per la scuola e per tutti i servizi sociali e non per le spese militari
Contro l’aumento di mansioni e carichi di lavoro, tra cui lo scaricamento illegittimo dell’assistenza igienico-personale specializzata ai Collaboratori Scolastici, il decentramento sempre più pesante di adempimenti alle segreterie scolastiche, vedi il nuovo scaricamento previo accordo INPS/MIUR della lavorazione in toto delle pensioni che non compete affatto alle scuole
Per la costruzione di scuole nuove e la ristrutturazione di tutte quelle fatiscenti che mettono a rischio la salute e la sicurezza di studenti e lavoratori
Contro la scuola che ha come obbiettivo quello di potenziare il controllo delle lavoratrici e dei lavoratori anche al di fuori dell’ambito lavorativo, per la cancellazione dei decreti sicurezza, la libertà di manifestare e lottare in difesa del proprio lavoro e di diritti basilari è sacrosanta
Contro la conferma delle prove Invalsi, contro la scuola della selezione “meritocratica” degli studenti al servizio dei padroni.


SLAI COBAS per il sindacato di classe 

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