La giornata dello sciopero è iniziata con un volantinaggio in fabbrica, agli operai dei cantieri navali, del volantino/piattaforma dello sciopero generale, il primo contro il governo, indetto dal Si cobas e altri sindacati di base, a cui lo Slai Cobas ha aderito.
In unità con tutti i lavoratori e lavoratrici in sciopero a metà mattinata lavoratori, lavoratrici, precari, precarie dello Slai Cobas sc sono scesi in lotta.
In unità con tutti i lavoratori e lavoratrici in sciopero a metà mattinata lavoratori, lavoratrici, precari, precarie dello Slai Cobas sc sono scesi in lotta.
Lavoratrici e lavoratori ATA della scuola, della sanità, precari storici come i giardinieri dell'Ospedale Policlinico, precari ventennali come gli Assistenti igienico-personale delle Coop Sociali a cui si sono uniti anche genitori di studenti disabili hanno animato un combattivo sit-in davanti il palazzo regionale dell'Assessorato Famiglia/Lavoro.
Un'ampia denuncia al megafono, alternata da slogan, è stata fatta durante il sit-in, ben visibile alle tante automobili in transito e passanti a cui veniva dato il volantino/piattaforma dello sciopero, contro il nuovo governo Conte, un governo non della svolta ma un nuovo governo dei padroni.
Nell'ambito del moderno fascismo che vi è nel nostro paese, da un lato questo governo PD/M5S sta mantenendo tutte le leggi antioperaie, antiproletarie e antipopolari dei precedenti governi dal Jobs Act, al decreto della non dignità, che hanno garantito ai padroni la libertà di licenziare e sancito per tanti lavoratori la precarietà a vita, alla Buona scuola classista e basata sullo smantellamento della scuola pubblica,
per non parlare dei disumani decreti sicurezza Salvini 1 e 2 fascio-razzisti e assolutamente anticostituzionali contro i migranti e le lotte sociali che sono pienamente in vigore;
ma dall'altro con i nuovi provvedimenti, come la manovra finanziaria , questo governo non dà proprio un bel niente ai lavoratori, operai, proletari, giovani... in termini di reale aumento del salario, di posti di lavoro, di stabilizzazione di tutti i precari, di risoluzione della disoccupazione giovanile dilagante, di leggi per una reale sicurezza nei posti di lavoro a partire dalle fabbriche, di una riforma delle pensioni che permetta ai lavoratori di andare in pensione entro i 60 anni con particolare riguardo per le lavoratrici che in maggioranza sono soggette al doppio lavoro, a cui invece questo governo, in particolare con il ministero delle pari opportunità, riserva solo provvedimenti reazionari che pongono al centro la questione di conciliare il lavoro esterno con quello in famiglia/lavoro di cura/fare più figli. Non si potenziano le risorse per la scuola, la sanità, i servizi sociali, ma si trovano sempre e comunque soldi per le spese militari al servizio della guerra imperialista e per potenziare le forze repressive dello Stato...
Contro tutto questo occorre lottare organizzandosi nella lotta di classe, contribuendo alla costruzione del sindacato di classe che si deve porre al servizio della più ampia lotta politica, rivoluzionaria contro il sistema sociale capitalistico che è la vera causa di tutti i problemi degli operai, lavoratori, proletari...
Durante il sit-in poi ogni specifico gruppo di lavoratori ha portato in piazza le specifiche ragioni della protesta legate alla propria condizione di lavoro, come i giardinieri del policlinico che dopo ben 29 anni di precariato pretendono giustamente la stabilizzazione,
come gli Assistenti igienico personale degli studenti disabili anch'essi da tantissimi anni precari che oggi una legge nazionale di cui questo governo Conte deve emanare i decreti attuativi, il DL 66/2017, in collegamento con la Regione Siciliana vuole cancellare definitivamente dal mondo del lavoro, in Sicilia sono circa 2000, con lo scaricamento illegittimo della mansione di questi precari ad altri lavoratori, i collaboratori scolastici delle scuole, cui non spetta assolutamente,
come i lavoratori e lavoratrici ATA della scuola, che negli anni hanno subito da parte dei vari governo che si sono succeduti pesantissimi tagli ai posti di lavoro con blocco anche delle supplenze, tagli che sono la causa di tragedie inaudite come quella del bambino morto in una scuola di Milano su cui l'ipocrisia di certi politicanti che ora si accorgono che occorre potenziare gli organici Ata è veramente vomitevole.
Alla richiesta di fare un incontro con l'Assessore Regionale non accolta, lavoratori e lavoratrici hanno iniziato a bloccare la strada rilanciando al mittente le minacce di denuncia della polizia, alla fine l'incontro si è ottenuto e si è fatto nell'ottica di "guerra" necessaria da mettere in campo per difendere non solo lavoro e diritti ma anche l'intera condizione di vita.
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