martedì 22 ottobre 2019

pc 22 ottobre - Sciopero il 25 anche contro il governo della malasanità - da Palermo a Milano

Dalla lavoratrici del policlinico di Palermo - Slai cobas sc

Contro il nuovo governo dei padroni, dei banchieri, dei ricchi, che in perfetta continuità col precedente esecutivo, vuole continuare a fare pagare la crisi del sistema ai lavoratori e alle masse popolari.
Purtroppo, la criminale politica del risparmio e dei sacrifici - ovviamente solo e sempre per i lavoratori e le masse popolari- portata avanti dai vari governi di turno,di centrodestra e di centrosinistra, gialloverde o giallobruno come l’attuale Pd/M5S (politica fatta di false/fumose promesse elettorali e di, invece,concreti e sempre più pesanti attacchi ai diritti, con tagli agli stipendi, ai servizi sociali, alla scuola, ai posti di lavoro; fatta pure di crescente precariato e disoccupazione, di allungamento dell’età pensionabile, di carovita, con aumento anche dei generi di prima necessità, oltreché di tasse, prezzi e tariffe: luce, acqua, trasporti, scuola, etc.), colpisce pesantemente pure la sanità pubblica.
Il contenimento anche della spesa sanitaria, previsto dal nuovo governo Conte, oltre ad abbattersi pesantemente sui malati, costretti a continuare a rinunciare a curarsi e a morire di malasanità (50 mila persone all’anno), inevitabilmente colpisce anche i lavoratori del settore, di ruolo e precari, che vengono spogliati sistematicamente dei propri diritti e della dignità professionale ed umana.
L’ennesimo blocco dei contratti, malgrado le briciole elargite nel 2017 dopo 8 lunghi anni di attesa; le mancate progressioni economiche, nonché la tendenza ad eliminare il salario accessorio ne sono ampia dimostrazione. Per non parlare della grave,atavica e persistente carenza di personale e del conseguente supersfruttamento, soprattutto di quello addetto all’assistenza costretto a turni massacranti, con un notevole aumento dello stress lavoro-correlato e delle malattie professionali, come denunciato pure dall’INAIL.
Ma la cosa altrettanto aberrante è che mentre, da un lato, si tagliano ulteriormente spesa pubblica e diritti, subordinando finanche la salute/vita della classe più debole al risparmio e ai profitti, dall’altro, si aumentano notevolmente le spese militari, che passeranno da 25 a 32 miliardi annui, a causa di un incremento di 7 miliardi di euro l’anno promessi alla NATO dal nuovo governo Conte. E come se non bastasse, si continuano a regalare decine di miliardi di euro ai padroni ( che evadono oltretutto 250 miliardi l’anno), i quali beneficeranno anche dell’ennesimo taglio del costo del lavoro previsto dalla finanziaria 2020.
E quel che è peggio è che, a fronte di tutto ciò, stato e governi hanno la spudoratezza di criminalizzare la sacrosanta lotta per i diritti (lavoro, salari,sanità,pensioni scuola, casa, ambiente etc.) aumentando le sanzioni e le pene, come prevedono i due scellerati “decreti sicurezza” voluti dal nazifascista leader della Lega,Salvini,col pieno assenso del M5S. Decreti infami che l’attuale governo non ha alcuna intenzione di cancellare e che sono indice del moderno fascismo che avanza, teso a togliere ai lavoratori e alle masse popolari ogni elementare diritto, rendendoli sempre più poveri, mentre i ricchi diventano sempre più ricchi.
Decreti fortemente disumani, che addirittura considerano reato finanche la difesa e il salvataggio in mare dei nostri fratelli migranti, che scappano da guerre, miseria e morte sicura - di cui anche lo stato imperialista italiano è complice - e che a migliaia,a maggioranza donne e bambini, muoiono nella speranza di una vita migliore. La stessa speranza che nutrivano anche gli italiani, i nostri nonni, i nostri padri ( e da tempo, pure i nostri giovani, che fuggono in massa) quando espatriavano imbarcandosi clandestinamente per raggiungere l’America, la Germania, La Francia, l’Inghilterra etc. 
E’ l’ora di opporsi in massa a tutta questa barbarie! Lo sciopero è una delle importanti armi che i lavoratori hanno per lottare e fare valere le proprie ragioni. Lamentarsi non basta, come dice una famosa canzone : PIGGHIA LU BASTUNI E TIRA FORI LI DENTI”!


Dai lavoratori dell'Ist. Tumori di Milano -Slai cobas sc

...questo attacco è ancor più indecente nella sanità ed a maggior ragione in questa Regione, a guida leghista, che continua a dirsi “faro d’eccellenza”. Hanno tagliato l’impossibile delle risorse alla sanità
pubblica per regalarle ai loro “amici” imprenditori e intascare le tangenti, che aggiunti ai tagli dei vari governi hanno prodotto quello che è davanti gli occhi di tutti, tutti i giorni, e che vede in prima linea a subire chi lavora nei reparti e chi deve curarsi:
1) blocco del turn over con un aumento dei turni di lavoro;
2) aumento dello stress da lavoro correlato e relativa impennata delle patologie invalidanti, nella Regione che “eccelle” per infortuni e morti sul lavoro;
3) non rispetto delle normative sulla certezza dei turni (ovvero l’arroganza del Sitra di stilare turni non secondo il rispetto del servizio e riposi, ma anche della stessa vita privata, dei lavoratori);
4) non rispetto alla pausa mensa “grazie” a ritmi che più che somigliare a quelli di cura, sono turni da catena da montaggio, ma anche la barbarie dei lavoratori che fanno il turno pomeridiano di dover “mangiare” in reparto dove non sono disponibili luoghi adatti.
La lista è lunga e non vogliamo lasciar fuori le problematiche di chi lavora per gli appalti, ristorazione e pulizie, che non si vivono una situazione diversa dalla nostra. Grazie alla pratica del rinnovo degli appalti al massimo ribasso (che per legge sono illegali, ma che sottobanco poi attuano), si riduce il personale, aumentano i carichi di lavoro, si espongono i lavoratori  a provvedimenti disciplinari e licenziamenti.
Tutto questo ha una grave ricaduta su chi viene in Istituto per curarsi, che anziché trovarsi di fronte ad un’eccellenza si trovano davanti un  disservizio e giustamente arrabbiati si lamentano. Peccato che se la prendano coi lavoratori. In merito segnaliamo ai lavoratori che in Lombardia, Milano compresa, sono in aumento le aggressioni a medici-infermieri-oss, proprio per le politiche di tagli e sfruttamento. Se fossimo in qualsiasi Regione del Sud facilmente si parlerebbe di malasanità. E qui come si chiama?
Nel chiamare i/le lavoratori/ci a scioperare, innanzitutto perché l’Amministrazione attacca sistematicamente il Diritto (sindacale e Costituzionale) di sciopero, come Cobas diciamo chiaramente che questo deve essere il primo passo di una lotta di lunga durata, con la consapevolezza che i lavoratori non hanno governi “amici”, ma sono solo governi dei padroni. Che è necessario unirsi e organizzarsi nella costruzione del sindacato di classe. Contro i sindacati confederali, servi fedeli e collusi, degli interessi dei padroni. 

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