La vicenda del Cara cosiddetto della vergogna volge al
termine. Iniziata male nel marzo 2011, proseguita peggio in quasi 8 anni, nei
prossimi mesi dovrebbe concludersi con un crescendo di disumanità verso coloro
che avrebbero dovuto trovare una degna accoglienza, ma hanno ricevuto
all’interno solo pessime condizioni di vivibilità ed all’esterno ostilità,
sfruttamento dai caporali nelle campagne del calatino e per le donne abusi
sessuali, prostituzione e violenze.
Noi sin dalla sua apertura abbiamo denunciato che sarebbe
diventato un mega laboratorio di politiche segregazioniste, che tanta sofferenza
avrebbe prodotto ai/alle richiedenti asilo.
A quasi 8 anni dalla sua
apertura, cessata, per ovvie ragioni, la campagna mediatica dell’albergo a
cinque stelle per richiedenti asilo, il Cara di Mineo rimbalza sulla cronaca
nazionale solamente per fatti di cronaca nera. Per ricordare soltanto
l’ultimo tragico avvenimento, la notte di Capodanno una donna nigeriana di 26
anni,, Francis Miracle, è stata uccisa dal marito, residente al Nord ma
presente, nonostante fosse sprovvisto di badge, dentro la struttura nelle ore in
cui è stato commesso il delitto. Inutile aspettarsi, da parte delle autorità
preposte alla sua gestione, una chiara ammissione del loro fallimento
.
Il dibattito politico e mediatico
si arena sempre sulle misure di sicurezza (ma solo per le popolazioni locali
“minacciate”, non per i migranti), sulla trasparenza della gestione dopo lo
scandalo di mafia
capitale. Non una parola sulla condizione dei migranti e delle migranti, sui lunghi anni di attesa necessari per ottenere lo status di rifugiato, nei casi rari in cui lo si ottiene, sui percorsi di integrazione negati a migliaia di richiedenti asilo parcheggiati a tempo indeterminato nel Cara di Mineo al solo scopo di mantenere in vita la struttura ed il megabusiness della pseudo-accoglienza.
capitale. Non una parola sulla condizione dei migranti e delle migranti, sui lunghi anni di attesa necessari per ottenere lo status di rifugiato, nei casi rari in cui lo si ottiene, sui percorsi di integrazione negati a migliaia di richiedenti asilo parcheggiati a tempo indeterminato nel Cara di Mineo al solo scopo di mantenere in vita la struttura ed il megabusiness della pseudo-accoglienza.
Dall’uno ottobre è
subentrato un nuovo RTI, che gestirà 4 lotti: il primo lotto (assistenza
generica e sanitaria) ha come capofila la Cooperativa Badia Grande (Tp) e la
fondazione S. Demetrio, i Consorzi Agri.Ca e Aretè e Chiron(Ct), il secondo
lotto (fornitura pasti) la vecchia conoscenza della Cascina Global Service
(Roma), il terzo lotto (servizio di pulizia ed igiene ambientale) il Consorzio
Progetto Multiservizi (Roma) , il quarto lotto (fornitura indumenti ed igiene
personale) Hospital Service (Chieti); temiamo ,visto che la gara d’appalto si è
fatta sforbiciando di oltre il 30% il contributo giornaliero,un ulteriore
peggioramento delle condizioni di vivibilità ed un moltiplicarsi delle giuste
proteste .
Il ministro Salvini (su
motivazioni diametralmente opposte alle nostre) sulla chiusura del Cara e lo
smantellamento della già precaria accoglienza, ne ha fatto la sua ragione di
vita; il suo vergognoso decreto, ora tramutato in legge, investe solo sulla
gestione emergenziale e securitaria . Ed è proprio esasperando
fratricide guerre fra poveri ed ai poveri che l’attuale ministro
dell’Interno ha costruito e visto crescere il proprio consenso.
Dopo avere massacrato le parti
migliori del sistema d’accoglienza a livello nazionale (si parla di 15000 posti
di lavoro a rischio per gli operatori e 40.000 migranti fuori da qualsiasi forma
d’accoglienza) da settimane s’intensificano gli allontanamenti dei migranti dal
Cara. Nei prossimi giorni verranno allontanati interi nuclei familiari che
ingrosseranno le fila dei senza fissa dimora in Sicilia.
A Catania le comunità migranti
hanno lottato per anni contro la sanatoria-truffa e l’estate scorsa in migliaia
abbiamo manifestato contro la micidiale agenzia europea Frontex e per la
liberazione dei 177 migranti sequestrati nella Diciotti. In una città
saccheggiata da un’imprenditoria vorace, clientele, potere mafioso,
privatizzazioni dei beni comuni, sta per arrivare l’inverno ed
aumenteranno sempre più i senza fissa dimora, sia migranti che catanesi,
abbandonati e perseguitati da un’amministrazione oramai in dissesto (che però
rinnova il comodato d’uso gratuito per 3 anni dell’ex monastero S. Chiara a
Frontex). Facciamo appello a tutte le soggettività rimaste umane ad attivarsi
per organizzare una raccolta d’indumenti e coperte, a far aprire le sedi di
associazioni, enti religiosi e sindacati all’accoglienza di donne, uomini e
bambini che arriveranno nelle prossime settimane in città.
Catania città aperta all’accoglienza - No al
razzismo
La storia siciliana ce l’ha insegnato: Emigrare non è
reato
Rete
Antirazzista Catanese
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