info da infoaut
Una scelta quasi obbligata. I blocchi stanno iniziando a raggiungere alcuni depositi petroliferi mentre ieri sono scesi in piazza per chiedere le dimissioni del presidente anche gli studenti,
con una mobilitazione studentesca partita in particolare dagli istituti
tecnici di periferia. Ma soprattutto è la mancanza di rappresentanza e
quindi della possibilità di aprire un canale di dialogo con i gilet che
ha forzato a Macron ad annullare la misura fiscale che ha fatto da
trampolino al movimento. Dopo il fallimento dei negoziati di venerdi di
nuovo il tavolo previsto per oggi all’Eliseo non si è potuto tenere
perché non c’è un solo interlocutore credibile per andare a mediare. Non
restava quindi che cedere.
Nel frattempo il bilancio della giornata di sabato
si appesantisce. Una donna di 80 anni è morto a Marsiglia dopo essere
stata colpita da un lacrimogeno sparato dalla polizia mentre era
affacciata alla finestra, un manifestanti di 28 anni di Tolosa è in coma
farmacologico in uno stato critico dopo essere stato colpito alla testa
da una flashball, i micidiali proiettili rinforzati usati dalla polizia
francese. Si sono anche tenute le udienze di convalida per i fermati di
sabato, per ora 18 persone sono state tradotte in carcere. Da quanto
riferisce il quotidiano Le Monde colpisce molto il profilo degli
arrestati, sono quasi tutti operai per la maggior parte provenienti
dalla provincia in particolare dal nord del paese.
Difficile dire se questa prima clamorosa concessione basterà per placare i gilet gialli. Da una parte una piattaforma,
per quanto parziale, presenta obiettivi ben più ambiziosi in termine di
ridistribuzione di reddito, aumento di salari e potenziamento dei
servizi sociali. Dall’altra il fulcro della protesta, a giudicare dagli
slogan e dalle parole d’ordine, rimane quello delle dimissioni di
Macron. Per sabato è annunciato un Atto III dei gilet a Parigi e ieri è
trapelata la notizia che il presidente in persona avrebbe promesso ai
sindacati di polizia un premio speciale per le forze dell’ordine che
saranno mobilizzate per reprimere i manifestanti…
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