Alessio Spataro è un fumettista con una grande capacità d’analisi unità ad una rara abilità di sintesi: brillantemente riesce ad individuare le contraddizioni e a renderle in pochi tratti caricaturali.
Il suo momento di massima notorietà fu quando si accanì (tanto pesantemente, quanto giustamente) su Giorgia Meloni. Nel corso della sua carriera non ha nemmeno risparmiato attacchi a vari esponenti politici di ogni orientamento; senza volerli elencare, va giusto ricordato che fu tra i primi a dare del fascista a Grillo. In tempi non sospetti colse la vera natura del M5S e lo attaccò, talvolta scatenando reazioni assai scomposte nella sinistra che si era fatta abbindolare da Grillo. Il suo ultimo lavoro si aggancia proprio a quel percorso che aveva lasciato alcuni anni fa.
Il fumetto Le avventure rossobrune di Ego Fuffaro è una storia liberamente ispirata a
Diego Fusaro, il noto “filosofo” rossobruno.
Diego Fusaro, il noto “filosofo” rossobruno.
I rossobruni in genere, e Fusaro in particolare, si contraddistinguono per una dialettica molto bizzarra: un mix tra parole o concetti estremamente complessi e “balle” inventate di sana pianta. Il loro obiettivo non è di lanciare alcun messaggio, fanno una gran confusione in cui non dicono nulla (pertanto l’appellativo di “Fuffaro”).
La somiglianza con la “supercazzola” di Ugo Tognazzi è impressionante. Sui testi Spataro non ha dovuto fare alcuno sforzo in quanto la realtà supera l’immaginazione. Con i rossobruni si è repentinamente passati da “uno vale uno” a “tutto vale tutto”, cioè la confusione serve a distrarre le masse e tutto viene perso di vista nel marasma generalizzato.
Di norma i rossobruni rivendicano un bagaglio culturale che si fatica a credere che gli appartenga realmente. Sul tema dei valori non sono assolutamente credibili, in quanto le storie personali di molti di loro sconfessano quanto professano. A tal riguardo, gli esempi più eclatanti sono sulla “doppia morale” tra il pubblico e il personale (ad esempio in tema di famiglia, orientamenti sessuali, droghe, onestà ecc). Nello specifico della storia di Fuffaro, le maggiori contraddizioni sono sul professare valori più genuini di quelli del dio denaro (salvo poi esservi estremamente devoti) e sull’ambigua ostentazione dell’eterosessualità.
Il punto su cui forse Spataro non si è soffermato abbastanza è quello relativo al fatto che Fusaro, come buona parte dei rossobruni, nasca e cresca negli ambienti di sinistra. Nel raccontare una storia questo aspetto è marginale, ma per i militanti è una questione centrale. Sono pochissimi i rossobruni che credono davvero alle fandonie che raccontano, la maggior parte sono semplici opportunisti o qualcosa di peggio.
Vedendo come abbia preso piede il fenomeno rossobruno, è inderogabile che nei movimenti si debba pretendere maggior rigore. Ci sono opportunisti che cercano il vantaggio personale attraverso tatticismi, la cosa è grave ma facilmente individuabile e affrontabile. La situazione invece è più complicata quando l’opportunista cerca una sponda ideologica inventandosi fumose alchimie, questi generano confusione e sono assai difficili da individuare repentinamente.
L’esperienza ci insegna pure che i rossobruni vengono spesso assoldati per delegittimare i genuini percorsi politici, e per questo ottengono una enorme esposizione mediatica da parte degli organi legati al potere. L’esempio più eclatante di questa tecnica è sulla guerra del Donbass, in cui i rossobruni erano il 2% (di cui molti legati ad ambienti istituzionali occidentali): i media mainstream hanno raccontato la guerra attraverso di loro per delegittimare una lotta sinceramente antifascista.
La storia contenuta nel fumetto di Spataro è analoga, infatti il filosofo rossobruno trova spazio e notorietà grazie ai peggiori media legati al potere, che lo usano per liquidare malamente le ideologie e disarticolare i movimenti. Emblematica al riguardo la fandonia dell’antifascismo in assenza di fascismo, che i rossobruni ripropongono costantemente.
Il fumetto di Spataro ha il merito di affrontare e mettere in ridicolo un fenomeno che può sopravvivere solo nella confusione, per annientarlo basta che i compagni facciano ordine ideologico, dialettico e culturale.
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