Le ragioni di classe del Decreto Salvini-Di Maio
Il Decreto Legge del governo Salvini-Di Maio, meglio conosciuto come "Pacchetto Sicurezza", è una chiara manifestazione del ruolo di gendarme svolto dallo stato a difesa degli interessi economici e politici del grande capitale.
La crisi economica ormai permanente, obbliga i vertici capitalisti a intensificare lo sfruttamento operaio, a tagliare la spesa pubblica e, più in generale, ad attaccare il tenore di vita delle classi subalterne. Il fronte padronale, da sempre intento a difendere i propri profitti, si trova così di fronte alla minaccia concreta di un'ascesa delle lotte economiche, operaie e popolari che coinvolgono in modo sempre più esteso, come dimostra il movimento dei "Gillet gialli" di Francia, fasce di classe media in via di proletarizzazione.
La sicurezza secondo i padroni........
Il DL Sicurezza, in perfetta continuità con la linea dei governi di centro-sinistra e centro-
destra che lo hanno preceduto, si articola su tre assi fondamentali:
destra che lo hanno preceduto, si articola su tre assi fondamentali:
- riforma del diritto d’asilo e della cittadinanza
- sicurezza pubblica
- prevenzione e contrasto della criminalità organizzata
Nella sostanza questa legge è tagliata su misura per i soggetti appartenenti a ceti sociali già disagiati col fine di criminalizzare e reprimere attraverso:
- Aumento del controllo, attraverso il terrorismo razzista, dell'esercito industriale di riserva in fuga da guerre e miseria attraverso:
- Attacco al diritto di asilo politico, tramite l'abolizione della protezione umanitaria e la possibilità di annullare la richiesta di asilo in seguito ad una condanna in primo grado, con conseguente espulsione immediata;
- Riapertura dei Centri di Permanenza e Rimpatrio (CPR, ex-CIE/CPT) con tempi di reclusione fino a 180 giorni ed aumento dei Fondi per le deportazioni.
- Semplificazione delle pratiche che portano alla revoca di Permessi di Soggiorno, e persino della Cittadinanza,, incluso per i minori nati in Italia
- Piano nazionale di sgomberi e inasprimento delle pene per occupazione di case/edifici, introducendo addirittura la richiesta di elemosina fra i reati.
- Criminalizzazione delle lotte operaie che, attraverso scioperi e picchetti negli ultimi dieci anni, hanno messo alle strette le multinazionali della logistica e dei movimenti contro le grandi ed inutili opere (NO TAV, NO TAP...), attraverso l’introduzione del reato di blocco stradale e occupazione di binari ferroviari.
..... la sicurezza da un punto di vista operaio
In questo quadro, politico ed economico, è assolutamente necessario che il Movimento Operaio e Proletario contrapponga alle politiche padronali una propria linea di azione indipendente. E se davvero si vuole parlare di sicurezza...chiariamo i nostri obbiettivi:
- Un salario minimo intercategoriale di 1500€ mensili
- La piena occupazione attraverso una riduzione generalizzata dell'orario di lavoro
- Affitti non superiori al 10% del reddito percepito da ciascun nucleo famigliare
- Servizi sociali gratuiti, già finanziati dalla enorme tassazione degli stipendi
- Guerra alla strage di operai sui lavoro e diritto di andare in pensione a 60 anni.
- Piano di investimenti pubblici per infrastrutture di utilità sociale (strade, scuole, ponti, trasporti, ospedali) finanziato dalla requisizione delle rendite finanziarie e dal drastico abbattimento delle spese militari.
È giunto il momento di dire apertamente che vogliamo e possiamo ribaltare le logiche securitarie di padroni e governi, che vogliamo e possiamo respingere i veleni razzisti della piccola-borghesia (preoccupata solo del proprio misero orticello) e che purtroppo fanno ancora breccia tra le stesse fila operaie e popolari, che vogliamo e possiamo partire dai nostri interessi di classe per arrivare a indicare un'alternativa strategica utile all'insieme degli sfruttati e delle masse povere.
Un'alternativa che può crescere esclusivamente nelle lotte.
Lotte condotte dall'unica classe che non potrà mai sfruttare nessun altro essere umano.
Una classe, quella operaia, che non ha null'altro da perdere se non le proprie catene.
È In questa prospettiva che il SOL COBAS indice una giornata di sciopero e mobilitazione per Lunedì 17 dicembre, unendo i propri sforzi a quelli già messi in campo da varie mobilitazioni sviluppate nazionalmente contro il pacchetto sicurezza.
La mobilitazione si basa sui Cobas di fabbrica che saranno in sciopero per l’intera giornata del 17 dicembre e sarà così articolata:
Ore 6: Presidi e picchetti davanti alle fabbriche in sciopero
Ore 9: Concentramenti zonali a Rovereto, Fidenza, Novara, Bergamo, Corsico, Melzo, Lodi e Cassano Magnago) per poi convergere in bus a S.Giuliano Milanese
Ore 11: Corteo a S.Giuliano con partenza della stazione delle Ferrovie
Ore 14: Conclusione con inaugurazione della sede di via Verdi 24 che sarà a disposizione di tutti coloro che vogliono marciare in questa direzione.
Milano, 09 dicembre 2018 Sol Cobas www.solcobas.org
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