venerdì 21 dicembre 2018

pc 21 dicembre - Tagli alla Sanità e Indipendenza scientifica messa in discussione: si dimettono altri tre dirigenti dell'ISS

Tra le tante bugie di questo governo c'è quella che non avrebbero toccato i fondi per la Sanità pubblica, ma quello che sta succedendo all'Istituto superiore della Sanità smentisce pubblicamente...
questi due articoli della Repubblica e dell'Huffington Post (questo addirittura di novembre) spiegano perché

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Altre tre uscite dall'Istituto superiore di sanità, Grillo infuriata
«Le motivazioni riportate dalle agenzie sulle dimissioni di alcuni membri apicali dell'Istituto superiore della sanità sono gravissime e diffamatorie, oltre che false. Mai, come ha già chiarito il ministro Grillo, si sono verificate interferenze politiche nelle funzioni dell'Iss, né mai c'è stata alcuna volontà di interferire o condizionare l'indirizzo scientifico». Lo dichiarano i deputati del Movimento 5 Stelle in Commissioni Affari sociali.
«È chiaro che ci sono logiche politiche dietro queste dimissioni a orologeria: si gioca a fare le vittime per infangare il ministero della Salute e, quindi, il Governo», concludono.
Tre membri dei vertici dell'Istituto superiore di sanità lasciano, subito dopo il presidente Walter Ricciardi che ha comunicato ieri le sue dimissioni, e il ministero si innervosice. La
responsabile della Sanità Giulia Grillo addirittura sembra minacciare non meglio precisate azioni giudiziarie.

Ad uscire sono stati il membro del comitato scientifoco dell'Istituto Armando Santoro e Giuseppe Remuzzi, il direttore dell'Istituto Mario Negri. E' l'Ansa la prima a battere la notizia, dove si specifica che i due professori avrebbero deciso di lasciare il proprio incarico "perchè considererebbero ormai non garantita l'indipendenza scientifica dell'ente, che è il primo istituto di ricerca pubblica in Italia e in Europa". Remuzzi spiega (anche all'Agi) che lui voleva già andare via a luglio, quando è appunto diventato direttore dell'istituto lombardo. "Ricciardi mi ha chiesto di rimanere fino all'approvazione del bilancio e alle sue stesse dimissioni. Per questo lascio adesso. Ho avuto l'incarico da Beatrice Lorenzin e nutro una fiducia immensa in Ricciardi. È stata un'esperienza bellissima e personalmente non ho alcuna recriminazione e anzi penso viga assoluta indipendenza di giudizio all'Istituto". Non esiste comunque controprova di quello che sarebbe successo con un governo, e un ministero diverso. Più tardi, sempre all'Ansa, Remuzzi dice che "a chi governa vorrei dare un consiglio: bisogna cercare le competenze, che sono fondamentali ma non si improvvisano ed i politici hanno ed avranno sempre bisogno degli scienziati". Nel pomeriggio comunica di aver lasciato anche Francesco Vitale, preside dell'università di Palermo che era membro del comitato scientifico.

Le varie uscite dichiarazioni innervosicono però moltissimo la ministra Grillo, che usa una certa veemenza. "Apprendo con incredulità che due membri apicali dell'Istituto superiore di sanità avrebbero lasciato il loro incarico perché - secondo quanto riportato dalle agenzie - considererebbero ormai non garantita l'indipendenza scientifica". Grillo dice che "chi mette in giro queste voci, con chiari intenti politici, deve prendersi la responsabilità delle proprie affermazioni, che sono gravissime e lesive dell'onore delle istituzioni e di chi le rappresenta. Chi lancia accuse infamanti ne risponderà nelle sedi opportune". La ministra aggiunge che non ci sono atti del governo, e del suo dicastero, con i quali si è interferito nell'attività dell'Istituto. "Mai alcun atto di questo governo, a partire da quelli del mio ministero, ha interferito nelle attività dell'Istituto, né condizionato l'indirizzo programmatico o scientifico. Non c'è ricerca senza libertà e indipendenza". 

Riguardo a Santoro e Vitale, spiegano così l'uscita. "Me ne vado perché ho creduto fermamente nel progetto di Ricciardi presidente dell’Istituto - dice Vitale - Ha fatto un grande lavoro, il fatto che se ne vada è una perdita enorme per le istituzioni sanitarie. E' stato messo nelle condizioni di dover prendere una decisione del genere e credo sia doveroso ed educato condividere il suo passo indietro. Ha fatto il meglio possibile e in modo corretto, con una grande competenza e altro senso delle istituzioni". Santoro, direttore dell'Humanitas cancer center, invece spiega che il suo è  stato un gesto di "onestà intellettuale ma ho mai messo in dubbio l'indipendenza scientifica dell'Istituto. Il Comitato scientifico di cui facevo parte era stato nominato su indicazione del professor Ricciardi, sulla base di un preciso programma di sviluppo del quadro medico, sanitario e assistenziale italiano...

https://www.repubblica.it/cronaca/2018/12/20/news/altre_tre_uscite_dall_istituto_superiore_di_sanita_grillo_infuriata-214729399/

Ecco come il governo gialloverde ha messo meno soldi sulla sanità rispetto all'esecutivo precedente
Avevano sempre detto che non avrebbero mai tagliato i fondi alla sanità e ora che c'è un ministro della Sanità a 5 Stelle, cosa fanno nella loro prima Legge di Bilancio? La tagliano, ovviamente. E in modo davvero poco "honesto". Anzi: da veri "furbetti del commettino", che dissimulano in burocratese ciò che fanno nella realtà.
Il Comma 1 dell'articolo 40 del Disegno della Legge di Bilancio recita: "Per l'anno 2019, il livello del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è confermato in 114.435 milioni di euro. Per l'anno 2020 tale livello è incrementato di 2.000 milioni di euro e per l'anno 2021 di ulteriori 1.500 milioni di euro".
Scritta così la norma, chi è poco esperto di leggi e bilancio dello Stato la interpreta ovviamente come il fatto che la manovra conferma il finanziamento dello Stato al fondo sanitario nazionale previsto per il 2019 e lo aumenta di 2 miliardi nel 2020 e di ulteriori 1,5 miliardi nel 2021. E giù applausi per chi dimostra la propria coerenza tra il dire all'opposizione e il fare al governo.
Peccato però che chi un po' esperto di leggi e soprattutto di bilancio dello Stato lo è, abbia l'abitudine di andare poi a leggere anche gli allegati alla manovra, a cominciare dai prospetti con i saldi finanziaria.
Ed ecco che, in corrispondenza del Comma 1 dell'Articolo 40, laddove si aspetta di trovare come effetti un "+ 2.000" di spesa sanitaria nel 2020 e un "+3.500" di spesa nel 2021, trova invece un "-175" di spesa sanitaria nel 2020 e un "-1.000" di spesa sanitaria nel 2021.
Un clamoroso errore? L'ennesima perfida "manina tecnica"? Assolutamente no, tutto corretto e voluto perché, a legislazione vigente, il finanziamento dello Stato al fabbisogno sanitario nazionale sarebbe aumentato nel 2020 di 2.175 milioni di euro e nel 2021 di ulteriori 2.325. Esatto: il Comma 1 dell'Articolo 40 taglia la spesa sanitaria di 175 milioni sul 2020 e di 1 miliardo sul 2021.
Gli onesti che scrivono in italiano e non si vergognano di ciò che fanno (anche se magari vorrebbero fare di più e meglio) avrebbero scritto: "Il livello del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato a legislazione vigente è confermato per l'anno 2019 ed è ridotto di 175 milioni di euro per l'anno 2020 e di 1.000 milioni di euro per l'anno 2021".
Gli "honesti" che scrivono in burocratese e si vergognano di ciò che fanno (oppure pensano di avere a che fare con un popolo di grulli), hanno invece scritto: "Per l'anno 2019, il livello del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è confermato in 114.435 milioni di euro. Per l'anno 2020 tale livello è incrementato di 2.000 milioni di euro e per l'anno 2021 di ulteriori 1.500 milioni di euro".
Buona manina a tutti e al ministro Grillo in particolare.
https://www.huffingtonpost.it/enrico-zanetti/ecco-come-il-governo-gialloverde-ha-messo-meno-soldi-sulla-sanita-dellesecutivo-precedente_a_23590415/?utm_hp_ref=it-tagli-sanita

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